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Canti popolari e ricordi, Francesco Guccini presenta il nuovo album: “Canzoni da Osteria”

Musica

Federica Pirchio

Una raccolta, quattordici brani del repertorio nazionale e internazionale rivisitati in chiave strettamente personale dal Maestro. Il disco è disponibile da oggi, esclusivamente in formato fisico

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In occasione dell’uscita del suo ultimo progetto musicale Canzoni da Osteria, incontriamo Francesco Guccini a Milano. Ci accoglie con una frase in dialetto bolognese e vedendo il nostro sguardo smarrito, con il sorriso chiede: ”Non parla bolognese?”. Inizia così la nostra intervista. “Il ricordo è importante, sottolinea, in una mia canzone dico: passa il tempo dei tanti io sarò che diventano io ero. Da giovane si dice io sarò, da vecchio invece io ero, e quindi i ricordi vivono anche nella tradizione ma oggi si va talmente di fretta, talmente veloci… Le canzoni - continua - sono un bel veicolo di informazioni, attraverso il tempo certe canzoni raccontano la vita del periodo meglio di tanti articoli di giornale”.

Gli chiediamo del mondo di oggi, delle guerre, della crisi internazionale: “Guardo i talk show e vedo due fazioni, due tifoserie e in mezzo ci sono i morti. In mezzo ci sono donne, uomini, vecchi, bambini che se ne vanno per la guerra, Le fazioni litigano, ognuno pensa di aver ragione, vogliono sopraffare… Questo è drammatico. Tempo fa ho scritto una canzone, era il ’64, che finiva così: Io chiedo quando sarà che l’uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà, questo è quello che penso io!".

Gli chiediamo anche se è tempo di una “rivoluzione”, lui ridacchiando:” Ci penseranno i giovani, non posso fare io la rivoluzione a 83 anni, quel poco che ho potuto fare l’ho già fatto”.

 

 

La giornata prosegue nell'Aula Magna dell'Università Statale di Milano dove l’artista ha incontrato gli studenti, il suo arrivo è stato preceduto dal coro degli Alpini che ha intonato Bella Ciao, canzone che apre la sua nuova raccolta. "Molte donne iraniane cantano Bella ciao", afferma il cantautore e spiega di aver voluto cambiare una parola del testo: "Al posto dell'invasore ho messo l'oppressore, perché in Iran non c’è invasione, ma oppressione".

Ironico, disponibile, riflessivo: Guccini racconta di quei tempi passati, quando con gli amici si ritrovava a Bologna, in tre osterie, tirava tardi suonando con la chitarra, chiacchierando con gli amici e giocando a carte… ma mai a soldi. Va indietro con la memoria, parla dei concerti, del primo amore, degli incontri, del suo amore per la lettura, racconta di quando aveva 29 anni, sottolinea che adesso che ne ha 83 “naturalmente” le cose sono cambiate…

Canzoni da osteria

Il nuovo album è la prosecuzione di Canzoni da intorto, certificato Disco di Platino, vincitore della Targa Tenco per la categoria “Interprete di canzoni” e album fisico più venduto del 2022 che ha segnato il ritorno di Francesco Guccini a 10 anni di distanza dall’ultimo progetto in studio. Primo brano della tracklist di Canzoni da Osteria è Bella ciao, poi si prosegue in Sud America con Jacinto Chiclana, El caballo negro, La chacarera del 55 e Sur, fino a cantare dell’amore in ogni sua forma con Amore dove sei, Maria la guerza e La tieta; non mancano le tradizionali Il canto dei battipali in veneto, La maduneina dal Baurgh 'd San Pir in bolognese, Hava nagila in ebraico, la nostalgica The last thing on my mind e il folk americano in Cotton fields; a chiudere il disco tra il greco e l’italiano, il brano bilingue 21 aprile. Gli arrangiamenti sono di Fabio Ilacqua che ne ha seguito anche la produzione artistica affiancato da Stefano Giungato.

La mostra

 

Da oggi, venerdì 10 novembre – in occasione della pubblicazione del nuovo progetto discografico – fino a domenica 26 novembre, nell’ambito della Milano Music Week, a Milano lungo Via Dante, sarà possibile prendere parte all’esperienza immersiva di Ma ho fatto anche il cantautore - Francesco Guccini: oltre il palco, la mostra fotografica a cielo aperto che NEWU, società di consulenza strategico-creativa, ha concepito e realizzato per BMG Italia con l’obiettivo di raccontare un Guccini inedito, privato, con alcuni degli scatti più iconici che ripercorrono la vita, la storia e la sua carriera lontano dal palcoscenico.