Black Mood 2, GionnyScandal: “La nostalgia è l’emozione che provo di più”

Musica
Matteo  Rossini

Matteo Rossini

Credits: ufficio stampa

GionnyScandal ha raccontato Black Mood 2: “Il cuore dell’album è la nostalgia, l’emozione che provo di più in assoluto, anche per cose superflue o che non conosco”. L’INTERVISTA

A quattro anni di distanza da Black Mood, uno dei suoi lavori più apprezzati, GionnyScandal ha pubblicato il nuovo album Black Mood 2. L’artista si è rifugiato nel cortile di casa per trascrivere le emozioni su carta. Dalla nostalgia per il passato alla voglia di allontanarsi da chi ci ha ferito, GionnyScandal ha dipinto in musica tante sfumature della vita.

Black Mood 2, GionnyScandal: “Provo nostalgia anche per cose che non conosco”

Quando hai iniziato a lavorare all’album?

Circa due anni fa, non immaginavo che sarebbe nato Black Mood 2. Dopo aver scritto Buio/Luce ho capito quale direzione avrebbe preso, fino a quel momento non avevo mai pensato a un secondo capitolo, è successo tutto in modo naturale. Lo abbiamo sviluppato senza pensare a un genere in particolare, ma soltanto seguendo le emozioni.

 

Sei cresciuto molto da Black Mood

La pandemia ha avuto un ruolo importante, poi sono successe tante cose, sono maturato. E ho ascoltato musica da ogni Paese del mondo.

 

Il tuo album è un viaggio che tocca tantissime emozioni, c’è n’è una che prevale sulle altre?

Il cuore dell’album è la nostalgia, l’emozione che provo di più in assoluto, anche per cose superflue o che non conosco. È la stessa sensazione di quando rivedi la tua scuola elementare dopo trent’anni.

 

Sguardo rivolto al passato?

È l’ammettere a sé stessi che quello che c’è stato prima non ci sarà più. Sapere che prima o poi dovrai staccarti dal passato, anche se non vorrai farlo.

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Hai un forte legame con il cortile di casa

Ho scritto tutto questo disco nel cortile di casa. Invece di uscire con gli amici, preferivo restare lì per soffrire di nostalgia il più possibile. Avevo bisogno di scrivere e solamente lì potevo farlo.

 

C’è un brano a cui sei legato in particolar modo?

Assolutamente sì, Buio/Luce. Credo che questo pezzo rappresenti perfettamente l’album in tre minuti.

 

Un artista che ti ha ispirato?

Ascolto un po’ di tutto, nella mia playlist ci sono brani metal, punk e pop. Canzoni degli anni ’80 e altre del 2000.  Ascolto veramente di tutto. Se dovessi farti due nomi, ti direi Post Malone e Blackbear.

 

Ti sei definito uno ‘stacanovista’, è un pregio o un difetto?

Un pregio nel lavoro, ma un difetto nella vita privata poiché rischi di allontanare le persone. La musica non è soltanto andare in studio di registrazione, ma anche fare un viaggio per tirar fuori sentimenti che altrimenti non sarebbero emersi.

 

E guardando al futuro?

Proprio in questo momento stiamo lavorando al tour. Sarà molto presto, magari a inizio anno. Poi, sono in studio come sempre, tra un album e un altro non stacco mai, continuo sempre a lavorare.

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