Federica Abbate: “Senza empatia continueremo a scegliere la serenità e non a felicità”

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Credit Claudia Campoli

L'artista presenterà l'album "Canzoni per gli Altri" con una data speciale, prodotta da Vivo Concerti, in programma il 26 novembre alla Santeria Toscana di Milano. L'INTERVISTA

Canzoni per gli altri è nove tracce in cui convivono sonorità pop e urban che dimostrano quanto Federica Abbate sia, oltreché un grandissimo autore, una  cantautrice  versatile e di talento. Oltre Doppio nodo, La pioggia prima di cadere e Canzoni per gli altri, title track del nuovo progetto discografico; il disco contiene sei brani inediti realizzati in collaborazione con altrettanti artisti, ognuno dei quali ha lavorato insieme a Federica a una traccia, apportando la propria cifra stilistica. Per questo progetto discografico Federica Abbate ha unito ballad, grazie al contributo di Alessandra Amoroso, Ana Mena, Elisa, Francesca Michielin e Matteo Romano, ad atmosfere urban rap con il supporto di Emis Killa, Fred De Palma, Mr.Rain e Nashley e un tocco indie portato da Franco126.

Federica partiamo dalla storia dell’album, quando e come lo hai pensato?
L’idea era nell’aria da tempo, mi ci sono approcciata timidamente infatti se ricordi nel mio primo neanche comparivo con la faccia, lo intitolai In Foto vengo Male. Avevo pubblicato qualche brano ma veniva dal ruolo di autrice e le persone pensavano che fossi capace anche di cantarle oltre che di scriverle. Poi ènato il desiderio dell’album, ho iniziato ad abbozzare e si è velocizzato tutto con la title track: mi sono chiesta quale fosse il modo migliore di presentarmi e sono arrivati questo titolo e poi una scrittura istintiva. L’autore è un professionista e io in questo momento avevo bisogno di aria. Le canzoni che canto nascono di getto, non voglio lavorarci in modo tecnico, desidero essere libera per una volta.
Trovo curioso il titolo Canzoni per gli Altri: in un’epoca in cui tutti cantano per se stessi sperando di condividere, tu ragioni pensando al prossimo: cosa ha portato la tua musica all’altruismo?
Di natura non soffro quando devo esserci per qualcuno, rimango dietro lavorando per gli altri e ne sono felice. Tendo più a dare che a prendere ma stavolta mi sono detta che ora me ne tengo qualcuna per me: dentro c’è un dialogo tra autrice e cantautrice. Ci sono entrambe.
Ci siamo detti quasi tutto: oggi perché è così difficile comunicare? Essere trasparenti?
Tutti siamo incanalati in un flusso veloce, noi guardiamo sempre avanti e non ci basta niente, perdiamo quello che ci sta intorno guardando avanti. Mi domando: mi rende felice quello che ho fatto? Di certo rende difficile il dialogo perché hai sempre guardato a un obiettivo e non al prossimo. La malattia del secolo è l’assenza di empatia, la cura dell’altro. L’empatia va insegnata. E’ la malattia della società attuale.
Il tema di Sorry è la procrastinazione: nella vita sei così oppure sai essere on time?
Sono bravissima a dare consigli a una amica, io faccio più fatica. Sono sempre in orario negli appuntamenti, sono in ritardo quando c’è a scogliere i nodi miei.
A Capo il Mondo non c’è posto per tutti i ricordi: che rapporto hai tu con i ricordi, tendi a memorizzare tutto o sai selezionare e archiviare?
Ho uno strano rapporto, non so se è un metodo di difesa. Quello che mi fa male lo rimuovo; pensa che a volte qualcuno mi ricorda episodi che io ho dimenticato. In generale rimuovo il brutto e ricordo il bello.
Doppio nodo racconta di due persone che sono sempre più lontane: credi che uno dei problemi di questa epoca sia l’idealizzazione dell’altro e non l’accettazione? Quel “legati a forza come coinquilini” è molto inquietante?
Oggi è complicato esprimersi a livello sentimentale perché significa buttarsi nel vuoto. Scegliamo la serenità e non la felicità. Lì devi buttarti, non è contemplato fermarsi, si corre senza sapere dove.
Cosa significa “stare sul ciglio di un abisso insieme”? E’ più voglia di volare o più paura del futuro?
Entrambe, è paura di farlo. L’abisso è un dirupo ma offre anche tante possibilità. In quel momento non lo vedi ma dopo può regalare sorprese.
Alla fine possiamo dire che il doppio nodo all’anima lo hai sciolto?
Per forza, nelle relazioni quando sto male mi appaga tutto il resto, mi rattrista che le energie che usi per stare male potresti investirle per stare bene.
Oltre il concerto annunciato del 26 novembre che accadrà nelle prossime settimane?
Quella è una data-evento che per ora è unica. Intanto è uscito il disco e arriveranno altre tracce: non è un percorso finito ci saranno altre sorprese.

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