IMAGinACTION, Mauro Repetto, Piero Pelù e Olly si raccontano per immagini

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Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

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La prima serata del Festival Internazionale dei Video Musicali ha regalato curiosità e aneddoti attraverso le parole di tre artisti ognuno figlio di un'epoca diversa. Stasera sul palco del Teatro Comunale di Ferrara ci saranno Diodato e Marco Masini. IL RACCONTO

È un giorno in cui ci si confonde tra nostalgia e contemporaneità. Perché gli 883 e Piero Pelù sono parte di una generazione ben precisa, quella che è stata adolescente, negli anni Novanta, ma che ne ha sedotte ormai quattro. Poi c’è Olly, protagonista all’ultimo Festival di Sanremo, che i suoi video li cura in maniera maniacale e futurista, addirittura optando talvolta per un taglio verticale più consono alla diffusione social. La prima sera di IMAGinACTION, il Festival Internazionale del Video Musicale che è protagonista a Ferrara fino a giovedì 21, ha per protagonisti Mauro Repetto, the jumping man del duo che con Max Pezzali ha creato la leggenda degli 883, e il frontman dei Litfiba, Piero Pelù. Sul palco a stimolarli, pungolarli, spingerli al racconto c’è il giornalista Massimo Cotto. La serata di debutto si apre con Pierò Pelù il quale parte dai valori di una buona scuola “perché serve informazione e non esorcismo. Vogliono il popolo ignorante perché se non è scomodo e a noi piace essere scomodi”. Il primo video che appare è Eroi nel Vento, brano dei Litfiba del 1985: “È considerato il primo ufficiale, ma per dire quanto credo nei video musicali prima ne avevo già prodotto tre, il primo fu Dea del Fujiama. Dopo l’estate 1989 la storica formazione dei Litfiba si era sciolta e il video di Cangaceiro fu “il primo videoclip girato con regista serio: è l’ultima con tutta la formazione, ci porto il primo disco d’oro che ci porto dagli anni Ottanta ai Novanta”. C’è molto viaggio nella storia dei Litfiba, dagli Stati Uniti alla Camargue: “Come ci insegnano Wim Wenders e altri registi l‘on the road non ha un canovaccio”. Quegli anni si sono “dimostrati godimento del presente, perché dopo quei primi anni Ottanta a Firenze non c’è stato un seguito. L’anima artistica fiorentina addizionata da tutti quelli che venivano da fuori, da Piervittorio Tondelli a Marta Graham per la danza fino alla Bottega di Recitazione di Gassmann non c’è stato seguito per le istituzioni che sono rimaste sorde al fatto che in città ci potesse essere una voce critica”. Col senno del poi fu una grande fortuna per i Litfiba uscire dall’Italia. È il tempo del primo momento live: Piero Pelù si fa raggiungere da Finaz della Bandabardò e fanno Io ci sarò. Ricordando il momento della separazione “che non fu un momento per niente felice, grazie alla mia etichetta che mi ricordò del contratto firmato, sono andato avanti e la prima canzone scritta, da solista, è stata proprio Io ci Sarò. Questo mi ha dato la possibilità di rischiare molto di più". Il secondo brano live è Gigante, che presentò al Festival di Sanremo: “Quando arrivò all’Ariston si disse che era stata scritta per mio nipote. Ci sta ma a monte c’era un progetto più sociale, ne parlai con l’allora sindaco di Napoli Luigi De Magistris e gli esposi la mia idea di fare qualcosa con i ragazzi detenuti nelle carceri minorili. A inizio 2018 sono stato a Napoli per scrivere una canzone con questi ragazzi. Ho chiesto anche agli operatoti di lasciarci soli. È una canzone di nascita e rinascita”. Il saluto di Piero Pelù con Finaz al popolo di IMAGinACTION è con El Diablo. È Moni Ovadia, direttore del Teatro di Ferrara, a consegnargli la targa Special Awards per i suo Videoclip Artistici e Innovativi.

Piero Pelu

Mauro Repetto si fa un po’ desiderare, forse è alla ricerca di chi ha ucciso l’uomo ragno. Poi appare con la chitarra e al centro del tema c’è il libro edito da Mondadori (e realizzato con la con Massimo Cotto) Perché non ho ucciso l’Uomo Ragno. Ma anche i ricordi, perché “devi sempre essere protagonista di una equazione irrisolta, perché l’Uomo Ragno non lo uccidi mai: non è stato ucciso né dentro di me né dentro di Max”. Il sogno iniziale era più di Mauro che è stato il primo cantante: “Io ero no limit mentre Max razionalizzava. Poi un pomeriggio dopo un documentario su Yellowstone abbiamo provato a riprodurre quella bellezza ed è nata Nella Notte col suo ritmo che ti prende”. Sul palco si fa accompagnare da Marco Guarnerio e da Celine Angelon per un melting pot pazzesco, di quelli che da solo valgono la serata; eppoi The King Guarnerio è un volano intorno al quale ruota la musica, Celine quando accende la voce fa vibrare il castello estense. Dopo un po’ di brani Repetto ricorda di quando a scuola voleva attirare l’attenzione di Max Pezzali e l’approccio fu: “Conosci qualcuno di Genova Brignole”, senza neanche un ciao. Buon viatico per il video western-gitano di Nord Sud Ovest Est che ha visto Stefano Salvati, papà di IMAGinACTION, direttore artistico ed è stato girato nel deserto dell’Arizona. I video si riconcorrono così come i ricordi e alla fine del medley sul palco arriva, per l’appunto Stefano Salvati che prima di consegnare la targa per Nord Sud Ovest Est racconta aneddoti e curiosità citando “quel genio assoluto che è Claudio Cecchetto”. Tra gli episodi mostrati c’è una Angeline Jolie sconosciuta ai casting di Jolly Blu, film sulla storia degli 883, uscito nel 1998 con la regia proprio di Stefano Salvati.

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Olly

E con un medley degli 883 termina la il suo set e cede il palco a Olly, presentato da Simone Zani. Il giovanissimo artista genovese spiega che “tutto quello che ho fatto è genuino” e poi, parlando del videoclip del suo brano Lego, il primo sotto etichetta discografica, spiega che “mi è sempre piaciuto questo universo; il primo video che mi ha fatto innamorare è California Girl di Katy Perry. Oggi arrivo a Ferrara dopo una estate straordinaria ma non penserò mai che ce l’ho fatta, anche dopo Sanremo se no passati i miei 22 anni che faccio? La vera paura è a Sanremo Giovani perché sai che se non superi la selezione è finita la partita. Quando poi sono stato dentro ho pensato solo a divertirmi: se avessi dato voce ai pensieri sarebbe stata dura. Ho fatto il mio consapevole del margine di crescita che ho. Avevo due brani che mi piacevano e quello più orchestrale, che è Polvere, lo ho tenuto se andava… ed è andata!”. Tra le curiosità che emergono colpiscono, per il video di Menomale che cè il mare, le 11 scene ricostruite in un giorno per fare tutto un progetto e di quando ha pubblicato il video di Tutto con te dove flirtava artisticamente, con una attrice ultra ottantenne: “Molti hanno creduto fossimo una coppia e c’è chi si è indignato. Lei è soltanto una attrice”. Prima di proporre alcuni brani live, tra cui il sanremese Polvere, sottolinea che “la cosa più bella è vedere in faccia le persone. Ho fatto musica in camera mia per sette anni e dunque vedere chi le canta è una soddisfazione”. Col suo sorriso e la sua poesia si chiude la prima serata del Festival Internazionale dei Videomusicali. Stasera si riparte con Diodato e Marco Masini.

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