Stefano Attuario si mostra esistenzialista in Un Demone la mia Morale: il video

Musica

Il videoclip, visionario e autorale, è scritto, diretto e montato da Lory Muratti

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA

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Attraverso “Un Demone La Mia Morale”, ho voluto esplorare la dualità della nostra personalità, a distinguere ciò che è bene da ciò che è male per noi. Il brano rappresenta un invito a scoprire la nostra vera natura e a mettere a fuoco i valori che guidano le nostre azioni. Le immagini evocative del testo creano una scenografia suggestiva e misteriosa, coinvolgendo l'ascoltatore in prima persona. “Domande a cui non so rispondere, gesti che non difendere”: chi puo’ stabile cosa è giusto o sbagliato? Chi ha torto o ragione? Cos’è bene o male? L’eterno dilemma che deriva dal non conoscere noi stessi, il nostro personale Io. Parole e gesti che distorcono la rima dalla poesia, ovvero una coscienza confusa.

“Un Demone o Angelo”. L’eterna lotta tra chi vogliamo essere e chi siamo. Solo un attenta analisi di noi stessi, conoscendo i limiti che abbiamo, ci permetteranno di non avere la nostra coscienza rappresentata da un Angelo, come testimone di“lividi tatuati male”. Lividi che sono delusioni, eccessi, che portano ad “abusare della sofferenza”di non riuscire a controllarci, “pugnalando la bellezza” della consapevolezza, tradendola. Il Demone è quello stato mentale che ci fa andare in “affanno”, cercando la “felicità” ad ogni costo, tentandoci facendoci perdere il giusto punto di vista nei confronti di ottenere qualcosa che va oltre le nostre possibilità o esigenze. Il protagonista, si trova a “danzare in un cerchio di fuoco”, un confine, un limbo che rappresentano le  tentazioni, facendolo sentire “fragile” solo, emarginato, come una “lacrima che si rompe in mille pezzi” circondato da “prato che fiorisce in silenzio” un prato, una comunità indifferente a noi.

Una doppia personalità che è ben rappresentata dal concetto di una relazione al non sapere amare se non sai pregare, al sacro e profano, che equivale un po’ al baciare il veleno. E’ un invito a scoprire noi stessi, a mettere a fuoco cosa è bene e cosa è male per noi. Il brano è accompagnato da un videoclip visionario e autorale, scritto, diretto e montato da Lory Muratti: “Una narrazione notturna che prende vita in uno spazio senza contorni, fuori dal tempo e lontano dal mondo. Un club dove il protagonista si trova a suonare di fronte a una sola persona che è in verità uno specchio, un'altra parte del proprio essere. In una dimensione estraniante e trasognata dove tutte le incertezze prendono forma trasformandosi in consapevolezza, si innesca la lotta, l'inseguimento, la danza complice con la parte nascosta di quello che siamo. Un eterno confronto, un conflitto intriso d'amore e orgoglio che il protagonista prova a indirizzare verso una risoluzione senza riuscire però mai a comprendere quale sia la vera natura del proprio essere, senza mai realmente capire se a guidare i suoi passi, le sue note e la sua vita siano i demoni o la sua morale".

Ringraziamenti: Max Zanotti produttore, Lory Muratti regista, Carlo Martegnani direttore della fotografia, Paolo Zangara, Miriam Vangelista attrice, Fabio Pigato creatore della copertina, Francesco Caprini, Franco Sainini, Silvana Castelli, Associazione Black Inside 

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