The Andre: "I desideri si avverano sempre in modi e tempi imperscrutabili"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Dieci tracce che svelano il rapporto fra l’uomo contemporaneo e il tempo, attraverso lo sguardo ironico e pungente del cantautore bergamasco. L'album si intitola "Mentre non riesco a dormire". L'NTERVISTA

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È il primo lavoro di inediti di The Andre, l'artista bergamasco che all'anagrafe si chiama Alberto Ghezzi. L'album si intitola Mentre non Riesco a Dormire ed è stato  anticipato da Signora mia, singolo dalla strumentale incalzante che crea un meraviglioso legame d’antitesi con il testo: un brano colto dalle sembianze pop. Un brano capace di affrontare con sarcasmo e ironia i temi che affliggono la comunicazione politica e popolare dei nostri giorni. Si inserisce all’interno di un disco che racconta il rapporto fra l’uomo contemporaneo e il tempo, alternando analisi sulla società attuale e analisi interiori, scavando nei dubbi e nelle solitudini della contemporaneità.

Alberto il tema di Mentre non Riesco a Dormire è il tempo: visto come lo racconti, lo consideri una grande illusione? Un qualcosa che ritma le giornate ma in forma liquida, senza darci punti di riferimento?
Una illusione lo è ma solo nella sua essenza fisica, in concreto non esiste ma ha un peso specifico e consistente in tutte le azioni che facciamo. Viviamo il ricordo del passato e le aspettative del futuro in un presente non definibile che condiziona però ogni nostra azione.
Cosa non ti perdoni anche se sono passati vent’anni?
Tutte le ossessioni che arrivano quando ti addormenti, tipo una figura brutta fatta cinque anni fa oppure una risposta non data in tempo. Questi pensieri enucleano quelle sensazioni.
Bianconiglio è un personaggio immaginario eppure tu lo introduci col suono della sveglia, con tutte le cose che ci sono da fare e il mantra della produttività. È colui che convince Alice a entrare nel Paese delle meraviglie: il tuo dove ci accompagna?
È semplicemente una metafora dell’uomo che corre sempre contro il tempo, che ha l’imperativo morale della produttività. Oggi ogni secondo che non si monetizza è considerato sprecato; quello di Lewis Carroll è affannato, il mio è quella cosa lì, quello che si sente sempre in dovere di produrre.
Qual è l’ultima cosa che hai voluto e si è avverata con un discreto ritardo? E quante ne tieni per te?
Di certo pubblicare questo disco fatto in questo modo e con questo tipo di arco narrativo l'ho desiderato tanti anni fa. L’altro è un tema ricorrente, che credo riguardi tutti, ovvero che quello che si desidera arriva sempre in tempi e modi che non ci aspettiamo.
Protagoniste de Le cose che voglio sembrano Le Parche che tessono i destini dell’umanità più che il tempo. Racconta anche un po’ il senso del procrastinare tipico di questa epoca?
Il ritardo delle cose in questo caso, al contrario di Bianconiglio, è positivo perché nei momenti precedenti non siamo pronti e dunque è un ritardo sano.
Signora mia mi sembra la versione 2.0 della Contessa di Paolo Pietrangeli. Ci hai pensato? In comune c’è che sempre l’economia ristagna: e di tempo ne è passato!
Tutto è fermo ma consideriamo che la mia canzone si muove su due livelli di lettura. Contessa la metto nelle canzoni del mio cuore e ti confesso che non ci ho pensato ma non escludo possa esserci stata un'influenza inconscia.
Le cose che non posso dire mi fanno pensare al Medioevo perché anche allora la differenza la faceva nascere dal lato giusto del recinto, fuori o dentro le mura. Oltre mille anni perché socialmente nulla sia cambiato?
È un tema che avevo affrontato già due anni fa in Boccaccio, dove consideravo tutte le contraddizioni sperimentate nella pandemia e le paragonavo a quella del '300: l’uomo era rimasto lo stesso mentre qui c’è questo tema, che è pure un contraltare, tra una persona che vorrebbe dire quello che pensa mentre chi canta nel ritornello vuole farla tacere perché sconveniente e ineducato.
Come ci si protegge dallo specchio nero e dai suoi contenuti? C’è un viaggio che hai fatto recentemente e non hai messo sui social? Magari è quello in Giappone. Per altro in Pesce citi Tokyo: è una cultura che ti affascina?
Mai stato in Giappone e probabilmente mi piacerebbe. È difficile difendersi in una epoca come questa dove per fare determinati lavori sembra necessario servirsi di questi mezzi, dei social. Io non sono molto attivo, probabilmente la soluzione la troverà una persona più giovane e un giorno ci annoieremo di raccontare e mostrare tutto di noi!
Il tempo e i temporali raccontati in Sale si sono sbrigati a passare o sono ancora minacciosi?
Non si sono sbrigati ma sono passati. Anche un sentimento profondo viene corroso dal tempo. Per forza di cose tutto passa anche se non sembra.
Quanti “piuttosto che” ci sono in una tua giornata? E talvolta può essere una mediazione per armonizzare una coppia, per far sì che l’altra persona sia vissuta per reale e non idealizzata?
Disgiuntivi non ce ne sono perché sono contrario. Nelle relazioni assolutamente sì perché il protagonista non si rassegna alla realtà approssimativa della relazione e del confronto, dovrebbe usare più piuttosto che ma non verbalmente bensì con altri linguaggi.
Fai acquisti al Black Friday?
Mai fatti. Per un periodo ho lavorato, e dunque vissuto, il magazzino nel giorno del black friday e ti dico che non voglio esserne parte.
Alla fine ti sei rassegnato a ”vivere per vivere”? Oppure meglio "lasciarsi naufragare”?
Ci provo ma ci sono cose che ti spingono a inseguire di più la vita; a volte ti imbatti in un senso che non esiste ma si cerca comunque di costruire.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Uscirà presto un video. Non sono previsti al momento concerti, fatto un mini tour di anteprime e per ripartire si pensa a fine estate e all’autunno.

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