Metri Quadrati è il nuovo album di inediti del cantautore reatino. In dieci canzoni racconta il fascino di viaggiare stando fermi
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1) Ingresso libero - Rino Gaetano
Il primo LP di Rino, il più acerbo il più sponteneo, autentico. È sempre stato una boccata d'aria fresca, da Agapito Malteni fino alla vecchia che salta con l'asta. Una realtà deformata, sarcastica e incollocabile. Nella copertina del disco lui in movimento, un fermo immagine che già ti confortava, nel tuo immobilismo forzato.
2) Anime Salve - Fabrizio De André e Ivano Fossati
La Musica deve condurti da un'altra parte, spostarti dal luogo in cui sei e farti vedere cose che nel quotidiano non sai nemmeno immaginarti. "Anime Salve" è il disco perfetto. La sublimazione della scrittura, del racconto e dell'arrangiamento. La Canzone nella sua massima espressione.
3) Buffalo Bill - Francesco De Gregori
Distese di praterie, polvere, vento in faccia, mare lunghissimo, sconfinato. Le chitarre "aperte" che danno senso al viaggio, che tracciano un percorso che sbatte il muso sull'America. Quando avevo (ho) bisogno di una storia per isolarmi dalla solitudine, ascoltavo (ascolto ancora) Buffalo Bill.
4) Sunny Side Up - Paolo Nutini
Paolo Nutini mi fa stare bene e il country spensierato ma chirurgico di questo disco è sempre stato una boccata di ossigeno puro che mi concedevo quando i pensieri diventano negativi. La sua voce, le sue dinamiche, le sue scelte fanno sempre tormare il sereno, soprattutto nei momento bui.
5) Una somma di piccole cose - Niccolò Fabi
Mi bastava "Vince chi molla", l'ultima traccia dell'album, per farmi respirare, perché in quella canzone vengono prima i respiri, poi le parole. "Filosofia agricola" la mia bandiera da sventolare e nella copertina gli stessi colori che osservavo dalla finestra ogni mattina. Un disco che ascoltavo di mattina appunto, per dare un volto buono alla giornata.
6) DIE - Iosonouncane
Cuffie enormi in testa e viaggio garantito. "DIE" ti fa dimenticare tutto, uno dei dischi più interessanti degli ultimi anni, pieno di mondi sonori da esplorare. Ogni giorno qualcosa di nuovo da scoprire ed era un continuo meravigliarsi, una cura perfetta per quando arrivava la sera.
7) Poveri Cristi Vol. I - Brunori Sas
Gli anni dell'università a Bologna, seduto con la chitarra in Piazza Verdi a cantare. Un album che mi conduce tutt'oggi in luogo specifico, fra i cocci di bottiglie di birra e i portici. Un luogo in cui stavo bene. Un disco pieno di ricordi personali, di gioie precise e di una bellissima nostalgia.
8) Pink Moon - Nick Drake
Per addormentarmi avevo bisogno di Nick Drake, per lenire il dolore della solitudine dovevo immaginare quella benedetta luna rosa che ogni notte si posava sul tetto di casa mia. Mi arrivava tutta la malinconia di Nick, perché nei momenti difficili avevo bisogno anche di lei.
9) Un paese ci vuole - Dimartino
Il mio album preferito di Antonio Dimartino. Ho passato la quarantena nel mio piccolo paese e per associazione era inevitabile avvicinarmi continuamente a questo disco. Mi sentivo fortunato dopotutto, un paese ci vuole sempre in questi maledetti e frenetici tempi storditi.
10) Metri quadrati - Carlo Valente
Ogni metro una canzone, ogni giorno che passava un vuoto da riempire, una parete da buttare giù. L'amore come punto di partenza e arrivo, mentre in mezzo il resto del viaggio, da Belgrado alla Sierra Nevada per sentire liberi quantomeno i pensieri. Come bagaglio una penna e mille fogli sparsi sul pavimento, a coprire il dolore, come un tappeto di parole per salvarsi dalla solitudine.