Bluem: "Non è facile ma ora ho imparato a convivere con me stessa"
Musica Credit Valeria Cherchi"Nou", come “nuovo” in lingua sarda, è un progetto introspettivo e sperimentale, evocativo e potente, dalle trame elettroniche e ancestrali. L'INTERVISTA
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"Nou" è un album nato tra Regno Unito e Sardegna che trae la sua linfa vitale da miti e leggende e dalla natura selvaggia, in uno spazio senza tempo, più vicino al mondo onirico che a quello reale. E' il nuovo album di Bluem, al secolo Chiara Floris, giovane cantautrice e produttrice sarda. "Nou" come “nuovo” in lingua sarda, è un progetto introspettivo e sperimentale, evocativo e potente, dalle trame elettroniche e ancestrali. Il nome nasce prima del progetto come una promessa fatta dall'artista a se stessa, un viaggio che non aveva punti di riferimento. Scritto e prodotto da Bluem con le incursioni nella produzione di Arssalendo, Giumo, Luigi Visconti, Bawrut, Malakay e Rani e nella scrittura di Milo Merah, impreziosito dal feat con Yasmina, l'album è un mix di suoni ultra contemporanei in cui riecheggia la tradizione della sua Sardegna, terra da cui da sempre trae stimoli creativi, e su cui si stagliano originali e innovative traiettorie sonore, avvolte da un’aura ultraterrena.
Chiara partiamo dalla storia dell’album: ascoltandolo la sensazione è che tu lo avessi dentro prima ancora che lui avesse una vaga fisionomia reale. E così? E’ nato in modo fluido?
La lavorazione non è stata fluida, rispetto ai sentimenti che hanno sospinto il precedente lavoro "Notte" questo è stato più articolato. Era una promessa che mi sono fatta e che avrei sperimentato.
"Creusa", col quale apri l’album, è un femminicidio fatto da una donna, morta a causa del vestito avvelenato andatole da Medea: perché hai scelto di partire con questo delitto al femminile?
Non è dedicato alla parte del delitto ma parte da una mia lettura, fa riferimento alla conversazione tra Medea e Creusa prima che la uccida. Il pensiero è come si vive la purezza mentre si cerca di uscire dal fango. Incontriamo due destini diversi e uno dei due fa sì he una uccide l’altra. E' una celebrazione del loro discorso e un'ode alla femminilità.
Chi è l’angelo sdraiato al tuo fianco e che ti fa piangere?
Rappresenta più persone, è un tributo alle persone che quando tutto va a rotoli sembrano angeliche. C’è la visione di una cosa sacra.
Cosa significa sbagliare anche senza il male? E mentire credendo che non sia successo renderebbe la nostra vita più leggera?
Il primo concetto lo ho imparato essendo testimone della morte di un cervo nelle campagne sarde. Quella parte del brano fa pensare che mentiamo a noi stessi anche se è un episodio che non ci riguarda direttamente; bisogna sempre affrontare quello che succede.
L’amore è fare rumore camminando a piedi nudi sui rovi?
Descrivo un ambiente di campagna sardo, pieno di rovi dove vivono le janas, le piccole fate della nostra tradizione: l’uomo per arrivare a loro deve camminare sui rovi.
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A livello di simbologia cosa rappresenta oggi il “Cantu a Tenore” di Adele?
E’ un tributo alla scena musicale sarda resistente fino a poco tempo fa. Viviamo di una eredità di tradizioni, ma ora emerge una nuova scena sarda e cito per tutti Jacopo Iosonouncane e Daniela Pes.
"AM" sembra una simboleggiare rinascita ma è anche la consapevolezza di forza interiore. E’ autobiografica?
Forse è il brano uscito più di getto, nasce da una serie di rapporti tossici con la mascolinità sia nella musica che nello sport che nelle relazioni personali. A un certo punto pensavo di non avere mai più a che fare con un uomo. E' anche per questo che pure in un rapporto sano sto sulla difensiva.
Uno dei temi che ho sentito più presenti è quello della vicinanza, una vicinanza proprio fisica: è la rivendicazione di una ricerca di contatto nell’era di tinder?
Mai entrata in quella dimensione ma non la critico. Per me tutto è fisico e tangente e lo trasmetto con la musica.
Il nuovo del titolo, al di là dei testi e delle contaminazioni musicali, dove ti sta portando?
Da tante parti, ci sono state molte novità dall’inizio della lavorazione del disco. A partire da un team inglese che lavora al mio progetto. Poi il suono nuovo porta gente nuova.
"It’s not easy to love me"…alla fine possiamo dire che ora è un po’ più facile convivere con un carattere che non sempre ti piace?
Per me lo è, ho imparato a convivere con me stessa anche se non è mai facile. Gli altri fanno un compromesso, so che ho tratti difficili ma so anche essere generosa.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Cercherò di fare più date possibili in estate e anche dopo con un cambio di progetto.