Sky Arte, Eugenio in Via Di Gioia: "Il cuore va gettato oltre l'ostacolo a piccoli passi"
MusicaL'ultimo appuntamento della stagione con questa isola culturale e di approfondimento è stasera alle ore 20.40 su Sky Arte, in streaming su NOW e sempre disponibile On Demand. La band torinese presenta il brano "Giovani Illuminati" e chiacchiererà con Nicolas Ballario. L'INTERVISTA
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È stato il primo gruppo fare un concerto senza distanziamento sociale. E questo la dice già lunga sul loro essere visionari. Hanno un nome che pare uscito da un romanzo di Gabriel Garcia Marquez: è la somma dei cognomi dei tre membri fondatori che sono Eugenio Cesaro, Emanuele Via e Paolo Di Gioia. Nascono così gli Eugenio in Via Di Gioia. Poi si aggiunge Lorenzo Federici ed essendo già stati battezzati il suo nome diventa il titolo dell'album d'esordio. Il loro ultimo lavoro, del 2022, è "Amore e Rivoluzione", che sono un po' due topos della loro filosofia artistica. Gli Eugenio in Via Di Gioia saranno ospite, questa sera, di The Square, la trasmissione di Sky Arte condotta da Nicolas Ballario, che racconta la cultura contemporanea in tutte le sue forme, attraverso le voci di numerosi ospiti, racconti di mostre e musei italiani, animazioni, performance musicali e…molto altro. Ho incontrato la band negli studi della trasmissione realizzata da TIWI, a Reggio Emilia, dove il programma viene pensato, sviluppato e costruito.
Ragazzi partiamo da “The Square”: quanto è importante uno spazio libero e indipendente per chi oggi fa musica?
Tantissimo, nella nostra gavetta ne abbiamo passate di ogni ed è interessante vedere che esistono oasi per le band anche emergenti poiché andando avanti lo spazio si restringe e l’approccio all’arte cambia. Ad esempio il nostro istinto viene mediato e diventa razionalità, cerchiamo di mantenere lo spunto nella sua purezza ma esistono diversi processi: c’è il buona la prima più emozionale o momenti cerebrali che maturano per mesi.
Perché avete scelto “Giovani Illuminati” a The Square?
Ci siamo messia parlare con Cecilia (Boncoraglio, lavora nella produzione di The Square, ndr) che ci ha raccontato il luogo e il programma e abbiamo deciso che “Giovani Illuminati” si rapporta meglio con questa situazione. E’ del 2016 ma ci siamo affezionati.
Non so quanto la realtà aumentata spenga la fantasia, ma di certo inventare un spettatore è opera d’ingegno umano, non credete? È cura.
Cura è una parola che ci piace tanto. Va affrontato il percorso a piccoli passi. Noi abbiamo suonato prima per strada, poi in piccoli locali, non la consideriamo una scelta ma è il destino, e ogni volta si aggiungevano più persone. Ra noi si è creata una amicizia ed è importante più di un successo immediato che genera superficialità. Il nostro percorso è graduale, mai scommettere su un obiettivo che troppo più in là, il cuore va gettato oltre l’ostacolo poco alla volta.
Il verso “te che sei qui vicino ma siamo chilometri distanti” è la fotografia della solitudine della nostra epoca? Come l’arcipelago di isole separate ma comunicanti è l’isolamento sociale e affettivo?
Noi siamo cresciuti a cavallo tra i telefoni con la fotocamera e internet che arriva sul telefono. Fu una rivoluzione accedere a Facebook e YouTube anche quando non eravamo in casa. Nel 2014 c’era il Nokia con lo schermo giallo e le persone si rapportavano già tra loro in maniera diversa e oggi tutto quello è diventato normalità. Mi ricordo come era prima ma non trovo più quella modalità di pensiero.
Una curiosità su “Tornano”, che è stata fino alla fine in ballottaggio con “Giovani Illuminati” per “The Square”: il video viene dall’Estragon, vero? Io c’ero. Possiamo definire questa una canzone di formazione? Un romanzo in musica?
Una parte viene dall’Estragon ma non dal concerto cui ti riferisci, il primo senza obbligo di distanziamento nell’era post covid. Racconta una parte del nostro viaggio intima e personale. E’ un mix tra nostalgia e melanconia dei tempi che non terneranno.
Quest’anno avete realizzato la sigla del FantaSanremo, nel 2024 c’è la possibilità che andiate in gara? Non con un pezzo scritto per il Festival ma con un pezzo vostro identitario che piaccia al festival.
Sarebbe bello perché l’obiettivo definitivo è portare sul palco se stessi.
Avete annunciato di partire per un viaggio nella natura: quale è la vostra idea? E cosa intendete per “a un passo dalla città? Parlatemi del tour estivo. E se è in arrivo nuova musica. Possiamo parlare di una estate non a una tacca ma a batteria carichissima?
Sarà un tour con solo 5 appuntamenti nella natura dove stacchiamo la spina, la batteria è carica ma silenziosa, in modalità aereo. Gli appuntamenti sono in Valle d’Aosta, Piemonte, Basilicata Veneto ed Emilia Romagna. Infine, sì, stiamo scrivendo!