Chiello: "Gli errori vanno provati sulla propria pelle, solo così si cresce"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

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L'album si intitola "Mela Marcia" ed è una sfida ai propri demoni. Per questo l'artista consiglia di ascoltarlo lentamente, per entrare in sintonia con la sua profondità

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"Mela Marcia"
è un percorso, è uno scavare dentro se stessi fino ad abitare la parte più oscura di sé, andare alla ricerca di risposte alle mille domande che affliggono la nostra mente. Così nasce “Mela Marcia” (Island Records/Universal Music Italia) il nuovo concept album di Chiello, fuori ovunque oggi venerdì 26 maggio.

Partiamo dalla storia dell’album: quando hai iniziato a lavorarci, come lo hai costruito visto che è molto intimo e perché consigli di entrare nel tuo mondo a piccoli passi?
Consiglio a chi lo ascolterà di prendersi il tempo giusto perché non sono tracce leggere, hanno un significato profondo. Ci vuole tempo per metabolizzarle. E' stato scritto nel giro di tre anni e tutto è nato nella mia camerette e con la mia chitarra.
L’album inizia con “tutti quanti dormono sei rimasto sveglio solo tu”: la notte è protezione o libera i demoni?
Dipende dalle notti. In alcune mi sento bene in altre no ma in generale mi piace vivere di notte e dormire di giorno. La notte è comunque un momento duro perché sei da solo con te stesso e affronti una realtà che di giorno non vedi.
Subito parli di colore della pillole, antidepressivi e ipnotici che ti fanno stare disconnesso: così si diventa una mela marcia o così si cura una mela marcia? Sono così i giorni regalati al vuoto? L’angoscia che lasciano è quella che racconti ne “La mattina Dopo”?
Sono stato in cura da uno psichiatra quando ho scritto “Sparire” e in quel periodo prendevo molte medicine. Non mi sentivo io o forse non era la cura giusta e così da un giorno all’altro ho smesso di prendere le pastiglie cosa che non è consigliabile. Poi sono stato meglio, ho provato una sensazione di nausea verso la depressione e ho scelto di uscire e di vivere.
La protagonista di “Buonanotte” è reale o è un fantasma della mente?
Mi piace che ognuna abbia la sua interpretazione, non voglio essere troppo dettagliato.
Che mondo ti immagini dopo la morte? Esiste un altrove?
Immagino il baratro. Immagino che non ci sia nulla. In questo momento la penso così ma in altri periodi della mia vita ho avuto pensieri diversi.
Hai fatto pace con Milano o resta la donna dannata che riempie il tuo cuore di spine?
Amo Milano. Qui è un simbolo che racconta il periodo della mia vita quando mi sono trasferito dalla mia città a Milano, luogo che mi affascina fin da piccolo quando la osservavo nei film e nelle serie tv.
“Non siamo noi a essere sbagliati, il mondo non è come me lo aspettavo”: questo verso nasce da una consapevolezza interiore oppure dall’avere compreso che le generazioni precedenti ti hanno lasciato in eredità un mondo alla deriva?
Buona la seconda. Da quando sono arrivato a Milano ho conosciuto più persone che nella mia vita precedente e ho visto diversi modi pensare e diversi valori.
In “Puoi fare meglio” dici che non sai tenerti una macchina figurarsi una donna, ma anche in altri brani emerge una conflittualità col genere femminile. Al di là di quelle che possono essere letti come messaggi subliminali legati alla mela marcia, davvero fatichi a relazionarti con le donne?
Dipende, capita soprattutto con quelle che mi piacciono perché mi rendono la vita complicata. E’ tutto difficile. Ma ti dico anche che non è facile stare con me.
E’ peggio accettare la morte dei propri idoli o quella dei desideri?
Quella degli idoli perché i desideri non finiscono anzi alimentano la passione e senza di loro io sarei nulla.
“Le cose non le apprezzo mai”: possiamo dire che ora hai imparato ad apprezzare di più le sfumature della vita? E che, smentendo “Stalattiti” non ricadi più negli stessi errori?
Di certo lo stesso errore non lo faccio due volte ma continuerò a sbagliare perché senza errori non c’è crescita. Gli sbagli vanno provati sulla propria pelle.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Farò instore a giugno. Il tour sarà in autunno ma in estate qualche apparizione.

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