Geolier e la sua musica: “Napoli è tutto. Mi dà ispirazione ogni giorno”

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

L’amore per la sua città, che gli ha trasmesso i valori e che ogni giorno gli dà ispirazione. La vicinanza con i suoi fan, l’amore per la musica, il rispetto e la stima con gli artisti con cui sceglie di collaborare. I quattro sold out al Palapartenope, un sogno da cui tutto sta partendo. Perché Geolier è un cantautore che sogna in grande, ed è giusto così: perché ha tutte le carte in regola per farlo. L’abbiamo incontrato in occasione dei concerti a Napoli, ecco la nostra intervista

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È bello sapere che ci sono artisti legati alla propria città e ai valori che essa sa trasmettere. Ma soprattutto che questa città è l’ispirazione di tutto. Parliamo di Napoli e di Geolier, una delle sue voci più rappresentative, giovani e di valori. Ci tengo a sottolineare questa parola, valori, proprio perché credo che nella contemporaneità che viviamo ce ne sia sempre più bisogno, anche se a volte ci si rende conto che spesso, proprio questi valori, si stanno lentamente perdendo. “A Napoli c’è chi ha valori, ma anche chi non li ha e li impara attraverso le canzoni, anche le mie”, mi racconta poco prima di salire sul palco di una delle quattro date sold out al Palapartenope, proprio nella sua Napoli. È felice Geolier, ma è anche una persona molto determinata che guarda già al futuro. Sono sogni, certo. Ma soprattutto obiettivi da raggiungere. Un’altra caratteristica che rende ancora più speciale la storia e il percorso di Emanuele - Geolier.

Quattro date a Napoli, sold out

Emanuele, quattro date nella tua città, sold out. Ma non solo qui. Tutta Italia ti ascolta e soprattutto ti apprezza come artista. Come ti senti?

Quattro palazzetti: riempiono la bocca solo a dirlo! Quattro palazzetti. In realtà io ne volevo fare solo uno, mi bastava. E io non mi accontento facilmente. Però quando ho visto la prima data riempirsi in niente, la seconda pure, la terza e la quarta ho detto: ah, che bello. Avrebbero voluto fare anche una quinta data, ma ho detto di no, perché l’anno prossimo faremo qualcosa di più grande, forse. (Se va tutto bene). Però è bellissimo: quando sali sul palco del Palapartenope, vedi la platea, le persone che cantano i tuoi pezzi: è bellissimo.

Non è la prima volta che canto davanti alla mia città: ho sempre sognato di fare il Palapartenope, poi c’è solo il Maradona. È molto più facile parlare a un popolo di napoletani che a un gruppo di milanesi o torinesi. Non è stato facile, ma allo stesso tempo volevo dare il massimo alla mia gente.

"A Napoli si vive di valori"

I tuoi testi raccontano la tua vita quotidiana, la tua città, il tuo orgoglio di essere napoletano. Ma soprattutto le tue radici, a cui sei ancorato. Credi che anche questi tuoi valori ti abbiano aiutato ad essere amato così tanto, vista la forte mancanza di valori oggi?

A Napoli si vive di valori, ma anche chi non li ha e li impara ascoltando i pezzi. Quello che mi ha portato più vicino alle persone è stato proprio il mio comportamento, il mio non essere distante. Il mio non stare al di sopra, ma stare accanto alle persone. Quello che mi lega alla mia città. I fan se mi fermano per strada prima mi fanno delle domande su come vivo la vita in generale, poi mi chiedono la foto.

Napoli è tutto. Napoli è la base del rap, Napoli sono le rime che faccio nei pezzi, Napoli sono i fan e gli haters. Napoli è tutto, mi dà ispirazione ogni giorno. E tutto quello che faccio è per Napoli. Forse, se fossi nato in un’altra città, non sarei stato così “patriottico”, essendo nato qui sento questa responsabilità di rappresentare la mia città e il napoletano in Europa e chissà, poi vedremo dopo.

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Lo spostamento della data? Era ovvio per i quarti di finale di Champions: se il Napoli avesse vinto sarebbe andato in semifinale (mamma mia - dice con con un po' di amarezza). Era importantissimo. Per le persone che avevano comprato il biglietto e dovevano venire al mio concerto, ma anche per me: io stesso volevo assistere a quello spettacolo. 

E per lo scudetto del Napoli...

Con tutte le scaramanzie del caso, in vista di un evento storico come lo scudetto del Napoli, scriverai una canzone per ricordare questo momento?

Questo sarà un periodo di ispirazione per tutti gli artisti in generale. Io sono nato 12 anni dopo la vittoria dello scudetto del 1990… e quest'anno, quando accadrà, quel giorno io sarò in mezzo alla gente per festeggiare, con maschere e passamontagna, certo, ma sarò tra le persone. È un momento che ogni napoletano deve vivere. Ci sono persone anziane che aspettano questo istante. Non posso dire se farò una canzone però ci stiamo organizzando per fare qualcosa di bello per Napoli e per festeggiare al meglio lo scudetto.

 

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