"Council Skies", Noel Gallagher presenta il suo nuovo album e il tour

Musica
Federica Pirchio

Federica Pirchio

Il prossimo 2 giugno esce il nuovo lavoro dei Noel Gallagher's High Flying Birds, questa l’occasione per incontrare l’ex Oasis, per parlare di musica, di vita e di successo

Giubbetto, jeans e stivaletti con quell’aria un po' corrucciata che lo contraddistingue, incontriamo negli studi di Sky a Milano, Noel Gallagher. Gentile, serio quanto basta, l’ex Oasis con cordialità si presta a foto, selfie e non lesina saluti o autografi a noi presenti. Seduti fronte telecamera gli chiediamo del suo nuovo album, in uscita il 2 giugno:

 

“Ho scritto l’album durante il lockdown nel 2020, è stato un periodo di riflessione per il mondo, nessuno di noi aveva mai avuto esperienza di una pandemia, non sapevamo cosa stesse accadendo", ci risponde. "Durante questo periodo non c’era futuro, si poteva solo guardare al passato. Non pensavo di scrivere un album quell’anno, volevo una pausa, prendermi una vacanza, non ero in cerca di nulla di specifico, riflettevo e scrivevo. Certe canzoni sono molto oneste, non amo parlare o dare significati precisi alle canzoni o agli album perché penso che l’ascoltatore debba farsi un’idea propria. Ovviamente ci sono brani personali, sono solo un ragazzo ordinario con un talento straordinario, giusto? L’universo, la verità della vita, le connessioni c’è molto di tutto questo nell’album, sarà interessante vedere come sarà accolto dalle persone”.

L'arte, la musica e il successo

 

“Il mondo è un posto migliore grazie all’arte, non importa se si parla di scrittura, pittura, recitazione, qualsiasi forma d’arte. Se non ci fosse l’arte qualcuno la inventerebbe". Afferma e sottolinea: " Per me che sono nato in un contesto abbastanza povero, la musica era la via di fuga, mi portava via dalla mia quotidianità, mi portava altrove anche solo per tre minuti. L’ho realizzato a pieno quando sono diventato un cantautore, ho capito quanto le canzoni possano significare per le persone, ma un cantautore non deve cadere nella trappola di pensare a quanto una canzone possa arrivare alle persone perché così si perde spontaneità nella scrittura. Io provo a scrivere solo con il cuore, d’istinto, scrivo prima e poi mi preoccupo di cosa significhi”. Impossibile non chiedergli, se a volte, il successo, la grande notorietà, gli pesa: “Tutti abbiamo giornate buone e giornate storte - ci dice con franchezza e continua - ma la maggior parte delle volte sono tranquillo (su ciò che comporta il successo), quando esco di casa so cosa più o meno accadrà e mi preparo ad affrontarlo, è un gran privilegio dopo trent’anni di carriera che le persone tengano a me, gli importa ancora di me. So che le persone ameranno sempre gli Oasis e tutte quelle cose… ma il fatto che sto ancora facendo dischi e che le persone siano interessate ai miei nuovi album, è semplicemente una cosa fantastica! Conosco tanti cantautori che hanno iniziato quando ho iniziato io e adesso non lavorano più, sono finiti, è un qualcosa che non do mai per scontato".

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L'Italia e il tour

 

A novembre sarà in tour in Italia, unica tappa al Mediolanum Forum:

“Vengo in Italia da trent’anni e i fan italiani, sempre, si mostrano entusiasti nei confronti degli Oasis e degli High Flying Birds, delle mie canzoni. Se dei miei amici in Inghilterra mi chiedono di venire a un mio concerto, dico loro di venire quando mi esibisco in Italia. Quando sono venuti a vedere un mio concerto a Milano, a Roma sono rimasti sbalorditi dagli spettatori, nessuno canta le canzoni forte come voi”.

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