Niccolò Fabi in concerto, la sua magia fa assomigliare la vita ai desideri
MusicaL'artista romano ha debuttato in tour a Bologna. Un viaggio lungo due ore diviso in due parti: nella prima è da solo sul palco, nella seconda è affiancato dai suoi musicisti e dall'Orchestra Notturna Clandestina. LA RECENSIONE
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E' un momento di stupore l'apparizione di Niccolò Fabi in un Europauditorium colmo di gente. L'artista romano ha scelto Bologna per inaugurare il tour che racconta i suoi 25 anni di carriera. Dopo il concerto-evento all'Arena di Verona dello scorso ottobre, approda nei teatri il Meno per Meno Tour. Stasera sarà a Milano, in un Teatro degli Arcimboldi sold out, io ho scelto di assistere all'esordio bologese. I primi dieci minuti sono stati ipnotici, propedeutici a quella che sarebbe stata una serata di poesia in musica: "C’è il decollo di un sentimentalismo che vuole volare -dice Fabi- ma la quotidianità ci tira verso il basso e ti affidi a un artista che ti fa viaggiare per due ore". E' da solo con la chitarra circondato da un cerchio luminoso che fa apparire questo incipt come rito ancestrale di protezione. Niccolò Fabi apre il concerto con Milioni di Giorni, un canzone che dopo la constatazione che la minoranza non è una debolezza la maggioranza non è una qualità si apre al futuro dicendo mio figlio dovrà sperare. In Una Somma di Piccole Cose il sorriso regalato a quel passante è una frase bellissima contro i minuti sprecati. E, a pensarci bene, l’età in cui li sprechi fa la differenza. La Bellezza è il dubbio che si insinua: è davvero una amante fedele o ci manca sempre qualcosa? Di certo è una meraviglia perversa. E' Non E' ha un attacco che ricorda un po' le stornellate per una passione giocosa che trasmette. Fuori o Dentro accompagna una domanda che Fabi si è fatto più volte in questi 25 anni: "Quanto riusco a mettermi in gioco? Ha un senso?". La risposta, se lui non la ha trovata, arriva dal pubblico che canta a memoria ogni sua parola, quasi sillabandonel per trattenere l'attimo e non farlo evaporare. Con Scotta abbandona momentaneamente la chitarra e passa al pianoforte accompagnato da un applauso è spontaneo. Anche Ora e Qui dienta un momento di riflessione: "Negli anni le ho lette le cose che non ho raccontato. Oggi mi sento credibile dopo due decenni. Per anni non la ho fatta in pubblico questa canzone. Il primo atto del Meno per Meno Tour si chiude con Io Sono l'Altro, un confronto con la nostra metà più che oscura…oscurata dalle nostre paure, Senza Capelli, un altro momento in cui fa pace col suo passato, e Lontano da me, dove si parte per dimenticare...sto bene quando sto lontano da me.
Pochi attimi e Niccolò Fabi torna sul palco con l’Orchestra Notturna Clandestina, diretta dal maestro Enrico Melozzi. Al suo fianco anche il mitico Roberto Angelini (chitarra acustica, chitarra elettrica, slide, ARP), Alberto Bianco (chitarra e basso) e Filippo Cornaglia (batteria). Le componenti elettroniche dei brani riarrangiati insieme all’Orchestra sono a cura di Yakamoto Kotzugo. L'intro mi ricorda la Creuza de Ma di Fabrizio de André con sonorità mediterranee che poi diventano una melodia più classica che esplode in Andare Oltre: "Tu mi perdonerai è il vero andare oltre le complicazioni della vita". Spiazzante nell'esecuzione L'Uomo che Rimane al Buio: "Non sono mai stato così circondato bene", commenta Fabi guardando il palco. La partenza sembra una marcia western mentre il finale ha un respiro operistico. Emoziona la lunga coda musicale di A Prescindere da Me mentre Ha Perso la Città manifesta il suo bisogno di salvezza con un soffuso verde che colora il palco e dei giochi di luci che richiamano le ombre cinesi. Si procede, con un pubblico ormai in piedi, con Solo un uomo e Al di Fuori dell'Amore, la cui compatezza e complessità ricordano il senso di protezione del Vallo di Adriano. Dopo Filosofia Agricola arriva Una Mano sugli Occhi eseguita con una voce struggente..."questo sei per me". Una mini pausa prima di Costruire giorno dopo giorno un percorso che comporta, vivaddio, la rinuncia alla perfezione. Una Buona Idea ha un avvio ritmico e porta un messaggio concettualmente semplice ma di difficile interpretazione perché oggi chi ha una buona idea? Il finale non poteva che essere Lasciarsi un Giorno a Roma e visto che la vita può cambiare in un momento, facciamoci dei regali ogni tanto. Il concerto di Nicolò Fabi è stato uno dei doni più belli.