Francesco Gabbani: "L'Abitudine è prendere coscienza che siamo noi la Natura"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Il nuovo singolo, scritto con Fabio Ilacqua, sarà la colonna sonora dell'one man show televisivo dell'artista di Carrara che affronta la tematica, sempre più urgente, dell’ecosostenibilità. L'INTERVISTA

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“L'abitudine” è il nuovo singolo di Francesco Gabbani e racconta l'assuefazione apatica al vivere, la consuetudine a ripetere gesti e pensieri in maniera quasi passiva, galleggiando sulla pelle del mondo come comparse prive di pensiero, come luoghi comuni, copiando la vita anziché reinventarla. Il cuore di questo brano è l'invito a riappropriarci delle nostre vite. “L'abitudine” è un nuovo tassello del percorso discografico del cantautore toscano che annuncerà a breve importanti novità. Inoltre l'artista di Carrara torna con un one man show e raddoppia il suo appuntamento con due speciali prime serate, il 14 e il 21 aprile 2023 su Rai1, di un format originale che unisce la leggerezza del varietà con la tematica, sempre più urgente, dell’ecosostenibilità.

Francesco come è nata “L’Abitudine” e perché ha ritenuto che questo fosse il momento di liberarla?
Nasce da una collaborazione con Fabio Ilacqua, mio amico e compagno di espressione musicale. Nasce prima da una idea sua poi ottimizzata insieme e nasce qualche mese fa slegata dall’idea del programma televisivo. Ho scelto di farla uscire in contemporanea perché anche se non parla di ecologia e ambiente riflette il nostro modus vivendi, parla di come siamo incastrati in meccanismo di consumismo estremo a emulazione degli altri. Ci identifichiamo in quello che acquistiamo ma confondiamo l’idea di felicità e realizzazione dell’io scambiandola per abitudine. Noi siamo la natura. Se avessi fatto una canzone ecologista poteva essere strumentalizzata.
C’è una abitudine della quale non riesci a liberarti e una della quale sei fiero?
Sono un artista atipico, mi sveglio tra le 5 e le 6 del mattino, ho riscoperto la bellezza mentale della mattina. E’ fisiologico e non ha una accezione negativa. Tra le piccole cose ti dico che sono fiero di avere imparato a fare le docce corte, è una scelta figlia di una presa di coscienza.
La giostra del mondo vorresti diventasse le montagne russe oppure basterebbe ogni tanto scendere e sorridere con i piedi per terra?
Vorrei fosse entrambe, prima ci vogliono gli sbalzi emotivi verso i limiti e poi te li godi con i piedi per terra.
Chi è oggi un uomo per bene?
Chi ha un senso di coscienza e rispetto di sé e degli altri. Tratta il prossimo come vorrebbe essere trattato e come vorresti essere trattato tu.
Il gallo che canta tre volte è una citazione da Venerdì Santo, quindi perfetta per questi giorni pasquali: sottintende la paura a esprimere le proprie opinioni? A essere se stessi?
Anche. Perché emancipare se stessi e dichiararsi comporta sacrifici e fatica e poi c’è la variabile delle reazioni altrui. Fingere di essere quello che non si è ti dà l’agio della confort zone.
“Gli uomini che girano”…girano a vuoto sospesi tra comprare ed essere comprati?
Vorrei fossero quelli che possibilmente mettono la freccia. Il senso del verso è un girare inconsapevole senza sapere il perché. Come una trottola che gira e poi si ferma.
A proposito di “vecchi amanti nelle balere”: esistono ancora?
Ci sono ma sono sempre più rari. Non si esplicitano. La galenteria e l’approccio di un tempo sono rari. Galenteria dovrebbe essere sentirsi legittimati nella dimensione della balera a dare sfogo al proprio sentimento. Mio nonno Sergio raccontava che lui ballava abbracciato a una persona, oggi si balla con quella là che è a due metri da te.
Cosa accadrà nelle due serate su Rai Uno? Hai scelto un verso di Sergio Endrigo come titolo, “Ci vuole un fiore”. E’ un messaggio?
Le parole di Sergio Endrigo rappresentano lo spirito dell’idea illuminante e una finestra verso il futuro. Il fiore è la sensibilità; il fiore rappresenta il sentimento ma qui deve essere la base del comportamento ecologista. Il fiore lo ho portato più sulla comunicazione emotiva che gli dà una connotazione più romantica. Perché io sono green? Lo sono naturalmente, perché parto da un sentimento di chi è nato nella natura. Ho scelto di vivere a Carrara per stare nella natura, con tutte le difficoltà che comporta per un lavoro come il mio. Ti faccio un esempio: chi getta la lattina per terra non ha il sentimento e a volte con i piccoli gesti si cambiano le cose.
Ospiti?
Posso dirti che Nino Frassica e Mario Tozzi, che è divulgativo, ci saranno sempre. Gli altri ospiti fanno parte del mondo della musica e hanno un sentimento che collima con la filosofia delle due serate. Nella prima troverai Ornella Vanoni, Levante, Mr Rain, Stefania Sandrelli, Francesco Arca, Giusy Buscemi e Alfa.
So che ci saranno otto ballerini: quindi ballerai?
A parte i momenti da conduttore porto performance, recito parti teatrali, sto nella dimensione show. Il balletto sarà inclusivo grazie alle scelte di scelte di Luca Paoloni: i ballerini hanno tratti somatici eterogenei e questa è’ una novità.
So che sarà anche una occasione per sostenere l’impegno per l’ambiente: credi che la politica e la società stiano lavorando bene oppure siamo ancora tra “intellettuali da caffè e internettologi”?
A metà. Ci sono stalli ma si lavora verso una situazione di compromesso. La transazione ecologica prevede un iter, perché l’ambiente impatta su situazioni industriali e dunque su posti di lavoro. La politica fa quel che può e spero che rispetti le regole fissate dalla Comunità Europea ma anche a livello mondiale. La questione ambientale è un dramma ma cose positive ne sono state fatte, cerchiamo di vedere anche il buono: ad esempio si sta chiudendo il buco nell’ozono anche se se ne parla poco.
Possiamo dire adesso che hai imparato bene la differenza tra l’abitudine e la felicità?
Quello no ma ho imparato a rendermi conto quando sono nell’abitudine e quando racchiudo la felicità. Capire il senso della vita è una ricerca infinita.
I tuoi progetti artistici per i prossimi mesi?
Farò un tour che annunceremo a breve e che collimerà col concerto evento, a se stante rispetto al tour, che farò a Carrara per il mio compleanno, il prossimo 9 settembre: desidero che la gente venga a conoscere il mio mondo da tutta Italia.

Progetto senza titolo - 20

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