Madame: “Canto le perversioni dell’amore ma io lo vivo nel modo più sano possibile”

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

E’ il giorno del secondo album di Francesca Calearo. Quindici canzoni riunite sotto un titolo semplice ma misterioso e oscuro, L’Amore. Un live showcase come assaggio e poi un viaggio nel suo mondo di giovane donna fallace. Il prossimo 21 ottobre farà il suo primo live al Forum di Assago. L’INTERVISTA

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Il coraggio, la voglia, il linguaggio rude ma schietto di Madame di raccontare L’Amore ci portano nell’oscurità di un sentimento che per l’umanità è come la punta di un iceberg, di cui si conosce solo una piccola percentuale. Qualche sfaccettatura a fronte di un diamante dalle infinite facce, un diamante che emette luce anche quando è esposto all’ombra. Francesca Calearo, 21 anni, ci offre 15 modi di declinare l’amore in un album che ha la freschezza, le ansie e le perversioni che solo quel sentimento può innescare. Nel presentarlo, nel declinarlo ha sottolineato che “è difficile raccontare con razionalità quello che nasce dall’emotività, figlio spesso di idee matte. Dentro troverete autobiografia, biografia e quella fantasia che sovente trova riscontro nella realtà”. Oltre ad avere pre-ascoltato L’Amore, ho avuto il privilegio di ascoltare Madame in un mini live di sei canzoni, un momento esclusivo propedeutico per entrare nell’anima dell’album e per raccontarvelo. Con un consiglio: dedicateci un po’ del vostro tempo, è un album che merita attenzione

Madame

Francesca partiamo con le tue riflessioni sui sei brani che hai scelto per il live show di presentazione. La prima è Come Voglio l’Amore.
Il brano è dedicato agli uomini che ho amato, conosciuto o anche solo immaginato. Lo dedico a chi si sente solo e non apprezzato (nell’interpretarlo adotta una mimica che sembra che tutti gli uomini che popolano le strofe siano intorno a lei sul palco, come fosse un girotondo che fa tremare il corpo, ndr).
Il secondo è Quanto forte ti pensavo.
Ha ricevuto a ora feedback differenti e distanti. Guardavo per la prima volta Kill Bill, la prima parte, ero sul divano e a un quarto del film mi arrivano un suono e il titolo. Chiamo Luca Faraone, uno dei miei produttori, e vado in studio con la prima quartina e il pensiero che tra le mura domestiche si impara l’amore o si impara una lezione. In tutte le canzoni c’è una morale finale, a volte esplicita altre no.
Uno dei pezzi più violenti de L’Amore è Nimpha.
E’ uno dei personaggi principali dell’album, racconta di tutte le persone che non si sentono amate dal prossimo. Tutto il disco cerca di fare luce su persone di cui si fatica a parlarne razionalmente meglio pertanto farci una canzone o un disco.
Una delle tue caratteristiche è la ricerca delle parole e Donna Vedi ne è un esempio.
Affronta un tema che accompagna la mia carriera ed è proprio la perversione delle parole. Pervertire è prendere un concetto e tramutarlo in qualcosa di differente, è la contrapposizione tra pensiero razionale e creatività: le due cose non coincidono. Le parole nella mia musica sono una sfida, una seduzione, sono disturbare e provocare una reazione. Qui immagino di essere stata un uomo nella precedente vita e parlando alla donna le dico che vorrei capirla…in questa vita sono nata donna e non so perché nella precedente ero un uomo. Dunque essendo stata uomo vorrei comprendere come si ama una donna. In questa vita voglio valere e vincere come donna.
Eccoci ad Avatar.
Una volta un analista mi disse che sono un giocoliere che gioca con le palle infuocate e che devo stare attenta a non scottarti troppo, anche se in certe situazioni può essere piacevole bruciarsi. Ho fatto, tempo fa, una esperienza particolare: ci siamo trovati bendati a ballare e all’improvviso arriva una donna che mi sfiora il viso e vengo inebriata dall’acqua profumata presente sulle sue mani; in quel momento io provo un sentimento d’amore verso quel gesto e immagino che dal mio petto esca una luce collegata a questa persona che non conoscevo e nasce così il mantra tu non esisti ma io ti sento. L’amore è quella connessione che si crea al di là di tutto l’aspetto sociale, ci sono forme d’amore che sono sfumature e non hanno un nome e in queste sfumature spesso ci sono le gemme più preziose dell’amore, in qualche modo è l’amore cieco. Chiude l’album perché è la conclusione del progetto, dopo c’è solo la bonus track. Qui c’è una visione più essenziale e assoluta di quello che è l’amore secondo me. E’ costruita come un viaggio, il trip di due anime che si incontrano.
La musica finisce, per ora, proprio con la bonus track Per il tuo bene.
Contiene quella perversione che nasce dal latino pervertere. La poesia offre un punto di vista differente da quello che hanno tutti e dunque diventa perversione. La parola crea situazioni impossibili e la immagino come un fantasmino che salta di corpo in corpo. Questo pezzo nasce dopo il Sanremo 2021 mentre ero nella vasca da bagno. E’ la prima traccia nata di questo disco.
Cosa hanno in comune queste storie e perché c’è volgarità?
Io sono attratta dalla disperazione. Conoscere il sogno proibito di un uomo mi esalta, vorrei essere la luce che illumina l’oscurità di chi non ha avuto il coraggio o la curiosità di farlo. L’amore è anche dove non c’è un motivo. E’ l’amore che spinge nella disperazione e porta a compiere imprese eroiche, che fa nascere poesie e film. Sono attratta dal bene che è in questo male ed è sempre stato l’amore.
A proposito de Il Bene nel Male come hai vissuto il tuo ultimo Sanremo? Quanto la cronaca, anzi il fatto di cronaca come tu lo chiami, ti ha condizionato? C’è anche la storia del titolo censurato all’ultimo secondo.
Mi sono divertita e il titolo non è stato censurato. Abbiamo deciso di dare al pubblico un input di riflessione e non di scandalo. La parola pu***na è sempre stato motivo di indecisione. All’inizio ci eravamo gasati poi pochi minuti prima abbiamo cambiato idea. Nella vita mi diverto quando c’è qualcosa di difficile da affrontare, mi gasa. Quindi il fatto di cronaca mi ha dato più voglia di dimostrare e spaccare, di fare vedere chi sono realmente. So che farò altri errori, prima che un personaggio pubblico sono una donna che cresce. Chi capirà mi seguirà, chi non mi capirà si vede che non eravamo così amici.
Racconti nelle tue canzoni le perversioni dell’amore. Ma Francesca come lo vive?
Si intitola L’Amore con la a maiuscola perché nel medioevo era quasi un personaggio nei racconti amorosi e come tale lo tratto in questo disco. Sono poi le persone a declinarlo a modo loro ma sempre amore è. C’è una grande luce che arriva all’interno di tutto. Personalmente lo vivo nel modo più sano possibile per mantenere un equilibrio psicologico buono.
Leggendo i tuoi testi mi viene da definirti coraggiosa.
Mi viene facile perché io sono così
Anche in questo secondo progetto nessun featuring.
I brani non me li hanno chiamati. Avevo delle idee, ho contatto persone, preso anche un appuntamento in studio con Elisa ma poi per un motivo o per l’altro non c’è stato modo di concretizzare l’idea. Mi sarebbe piaciuto Marracash ma il pezzo non è arrivato. Ho scritto anche pezzi rap ma che in un disco così non avevano logica.
Ci sono un po’ di parolacce.
E’ il contesto che fa la differenza: se nel bar del mio paese vedo uno che bestemmia giocando a carte lo capisco. Può essere una libertà artistica. Quando dico ca**o provo un brivido molto forte che mi pervade ed emoziona. Ho scritto tante oscenità che ascolto solo io e mi diverto, adoro così tanto le parolacce che scrivo per me, che ascolto solo io, a volte con qualche amico, e godo: mi dico quanto sono ribelle e che sono fortissima.
Il Governo rischia la crisi sull’amore.
Io credo che non importi se la coppia è composta da due uomini, da due donne, da un uomo o una donna o da qualunque altro genere. Se desiderano che il loro amore abbia frutto devono poterlo fare. Non devono esserci limitazioni all’amore.
A proposito, sei fidanzata?
Francesca ha una sua vita ma Madame sarà per sempre single!

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