Nava: "La mia Ninfa Aliena si nasconde per essere libera di cambiare"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

L’artista nata a Teheran. ma cresciuta a Milano torna con una canzone che pone al centro una parte importante del suo vissuto e della sua quotidianità in Iran. N130A è il titolo dell'Ep che pubblicherà il 5 maggio. L'INTERVISTA

Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di spettacolo

Ninfa Aliena
è il nuovo passaggio che Nava ci offre verso nuovi mondi. Un autostop sonoro in compagnia di una delle artiste più rivoluzionarie di questa epoca schiacciata dall'omologazione. Nata a Teheran e cresciuta a Milano, Nava con Ninfa Aliena ci porta nel (suo) mondo che verrà e che si chiama N130A: questo, infatti il titolo dell'Ep in uscita venerdì 5 maggio. L’artista torna con una traccia che pone al centro una parte importante del suo vissuto e della sua quotidianità a TeheranNava sceglie di raccontare la sua città dal punto di vista di un’artista, mettendone in luce aspetti meno conosciuti: uno spazio complesso, stratificato, multiforme, in cui esistono movimenti e iniziative sotterranee che raccolgono le esperienze e gli incontri di subculture e comunità alternative.

Nava oggi quanto bisogno abbiamo di ninfe aliene?
Oggi più che mai, il concetto è di trasformarsi e non avere  paura di cambiare. Si può fare tutto in libertà, servono modelli da seguire e che ci aiutino a capire che non siamo sbagliati. Il mio è un racconto di un pensiero che ha combaciato con situazioni diverse con le quali ha preso confidenza.
La ninfa nella mitologia greca era una fanciulla che spesso andava in sposa alla natura. Alieno in origine è appartenenza ad altri, in senso figurato è una provenienza da altri pianeti. Ma può anche essere alienante. Chi è la tua ninfa aliena e quanto c’è di te?
Come artista persiana, la cantante di musica elettronica Sevdaliza che ha evitato il pop trasmettendomi il senso dell’alieno e mi ha fatto uscire dalla confort zone. Alieno per me è più un concetto orientato verso lo spazio.
Ninfa Aliena è uno sguardo su una Teheran ricca di fermenti e di cultura ma spesso poco visibile. A livello più ampio perché la libertà va sperimentata e non liberata?
Io quel mondo sotterraneo lo nascondevo per non rovinarlo; è come se ci fosse una doppia vita e in quella sottoterra ci si sente liberi e ci si nasconde per conservare quello spazio che significa libertà di essere se stessi e di cambiare.
Spesso hai descritto l’amore come un fuoco che brucia per poi spegnersi lasciando una sensazione di vuoto. Mi riferisco in particolare a Senti. Resti su quella posizione? O qualcosa è cambiato?
Restiamo sulla fiammata esplosiva. Poi la sua mancanza di porta a una ricerca di altro…sì, l'amore è una fiammata di idee e adrenalina, è un cambiamento. Se sei a Stromboli e assisti a una eruzione ti emozioni, ma fino a un certo punto, poi ti preoccupi. La fiammata è finita.
Le tue zanne sono da predatrice oppure sono a riposo?
Mai a riposo, viviamo in una giungla. Si lotta anche contro se stessi. La prima cosa è convincere se stessi per poi convincere gli altri e farsi valere.
Nello short film di Bloom si vedono tante Nava: è difficile convivere con così tante anime? Temi che una possa prevaricare le altre e diventare dominante?
Mi hanno aiutato a non annoiarmi. Il costante cambiamento mi portava sempre oltre il limite. Disporre di tante anime significa andare avanti con idee diverse e coinvolgere costantemente persone nuove.
La tua è sempre stata una carriera tra italiano e inglese, resti sul crinale o arriverà una direzione netta, almeno per un periodo.
Mai mi sono posta limitazioni linguistiche, dipende da quello che sento. La parte in italiano mi ha portato a lavorare con autori per esprimere sensazioni che, in questa lingua, non riuscivo a espletare.
Negli Stati Uniti la chiamano Area 51: uno spazio dove ci sono le prove che non siamo soli al mondo, ma esistono pianeti popolati da alieni: vorresti conoscere la verità o ne hai paura?
Li accoglierei qua ma per ora non ci andrei da loro. Per quanto concerne l'Area 51 ho famiglia in Texas, dunque, se mi invitano ci vado eccome.
Nei tuoi visual e anche in molto foto appari come una donna sensuale, ipnotica…quanto dedichi alla cura di te stessa? Sei autonoma o ti affidi?
Il lato creativo visivo lo studio con Matteo Strocchia e Marco Servina, gli comunico le mie suggestioni e cosa ho voglia di raccontare e loro ci lavorano. in generale mi piace collaborare, da soli non si può gestire tutto.
Alla fine della nostra chiacchierata e aspettando l’album N130A possiamo dire che le catene hai iniziato a spezzarle?
L’Ep ha un nome che è un viaggio preciso, c'è Anima versus l'industria. Ragiono su come sopravvivere in un mondo industriale. E in quei numeri c'è tutta una simbologia.
Sei una donna che si adatta al mondo?
Sono olio: prendo le forme delle bottiglie e sopravvivo nel mio spazio senza cambiare l’essenza.
Che accadrà nelle prossime settimane? Possiamo pensare a una estate in tour?
Stiamo lavorando con un gruppo ancora più grande, da frequentatrice di concerti ti dico che mi dà fastidio non vedere cosa accade sul palco. Dunque, chiesto a degli amici di preparare il live con le coreografie che mostrino al pubblico cosa succede on stage. Sto prendendo lezioni di canto per uscire ulteriormente dalla confort zone. Comunque, sì, suonerò anche. Poi stiamo pensando a partecipare ad alcuni Festival di Cinema. E di mio continuo a fare dj set.

approfondimento

Dardust: "Duality Tour è il mio Personal Rave". LA RECENSIONE

Spettacolo: Per te