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Sanremo 2023, LDA: "La mia musica nasce di notte e mi fa stare bene"

Musica

Fabrizio Basso

Credit Cosimo Buccolieri

Il giovane artista napoletano porta all'Ariston l'amore in tutte le sue sfaccettature nel brano Se Poi Domani. Venerdì 17 febbraio uscirà il suo nuovo, terapeutico album Quello che fa Bene; in tour da aprile. L'INTERVISTA

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Una canzone romantica scritta in un momento di indecisione. Un ascetismo quasi ungarettiano per presentarvi Se poi Domani, il brano che LDA porta in gara al Festival di Sanremo 2023. Il giovane artista napoletano Luca D'Alessio affronta l'Ariston raccontando un po' di se stesso. Con coraggio e poesia. Poi venerdì 10 febbraio, durante la serata dedicata alle cover, si esibirà con Alex Britti: insieme eseguiranno Oggi sono io.

Luca partiamo dalla scelta di partecipare al Festival: quando e come è maturata? Sulla scelta di Se Poi Domani sei andato deciso o avevi anche altri brani adatti?
L'idea di tentare l'Ariston nasce quando è nata la canzone. Devo provarci con questa, mi sono detto. E’ andata bene, la sentivo troppo giusta per quel palco.
Essere il solo artista napoletano in gara ti emoziona e responsabilizza?
Non solo l’unico ma anche il più piccolo. La sento eccome ma vado felice di partecipare, è un onore. Voglio divertirmi come un bambino che va alle giostre.
In Se Poi Domani racconti l’amore incerto di questa epoca, col senso di presenza/assenza: verrai da me se verrai da me. Difficile oggi scrivere d’amore nel tempo dei social?

E’ una sensazione strana, può sembrare difficile ma è più facile perché possiamo vedere tutto di tutti costantemente. Va però detto che la troppa conoscenza rende più forte la gelosia. Oggi prima devi chiedere l’amicizia poi esci con una persona, prima invece uscivi e forse arrivava l’amicizia: questo ribaltamento dei contesti mi fa molto riflettere. Poi hai ragione si sono perse quella poesia e magia.
Se mi dai un secondo dirò solo che in fondo ti amo: è così difficile da pronunciare come parola?
Dipende da persona a persona, per me è difficile perché peso le parole e se lo dico è perché lo sento. Mi da fastidio chi lo usa come un ciao. Ma anche un abbraccio va sentito prima di darlo.
Perché Oggi Sono Io nella serata delle cover?
E’ un capolavoro. E’ una storia autobiografica di Alex che mai si è presentato alla donna al bar: è timido e insicuro e mi ci rivedo in lui. E' una canzone vera. Tengo molto al testo e mi informo su quello che ascolto.
Uno dei temi forti di Quello Che Fa Bene è il desiderio di lasciarsi andare, di vivere di più il momento: da cosa si sente frenata la tua generazione?
Vogliamo essere ascoltati. Anche mio nonno pensava che i ragazzi dell’epoca non erano dei geni poi è stato smentito perché hanno fatto tante cose importanti. La vita è un ciclo, è la ruota panoramica che poi si ferma sempre a terra. Dateci una opportunità che meritiamo, fateci dimostrare cosa possiamo fare.

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Penso a Resta, che è del 2017, che era una resa in amore (dimmi quello che tu vuoi tanto so che te lo darò): oggi sei più fatalista e meno arrendevole, vero?
Un po’ di quel che ero nel 2017 c’è ancora in me, ma sono cresciuto e maturato. Crescendo vedi sfumature nuove, prima vedevi solo film, all’epoca avevo 14 anni e l'amore lo vivi come nei cartoni. Ma ti assicuro che il Luca sognatore c’è sempre.
Un tema ricorrente dei tuoi testi è il buio. La notte torna spesso. E’ la tua comfort zone o è il momento in cui sfidi i tuoi demoni?
Scrivo molto la notte, mi rilassa. Scrivo di quello che vivo per cui compare, è una presenza ricorrente. A 50 anni vorrò risentire quelle canzoni per rivivere certi momenti della mia gioventù e commentarli con mio figlio o con un fratello più piccolo.
Scrivimi quando non puoi parlare: ti capita spesso?
Ora meno. Prima aprirmi mi spaventava. Ora non ho problemi a dire anche una verità che scotta.
A maggio 2022 è uscito il tuo primo album, ora il secondo…anche in questo sei controtendenza: si tende a centellinare gli album, tu invece li moltiplichi: dove nasce questa urgenza creativa?
Il titolo, Quello che fa Bene, è la sintesi del tutto: la musica mi fa stare bene, mi fa sorridere, anche nelle canzoni più tristi mi fa sorridere. E’ una valvola di sfogo incredibile, è il mio giocattolo più serio.
Hai chiesto consigli a papà Gigi?
Non mi ha dato consigli. Da padre professionista mi ha però detto: divertiti e goditi quello che hai, sul palco puoi stonare oppure sbagliare un verbo in una intervista ma divertiti e non pensare alla classifica.
Oltre i tre concerti annunciati ad aprile che accadrà nelle prossime settimane?
Concerti, instore, il disco e qualche remix. L'agenda è piena. Poi mi ritaglio del tempo per me: sono fidanzato e ho amici con cui voglio condividere del tempo.

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