Foo Fighters, annunciato il primo concerto dopo la morte del batterista Taylor Hawkins

Musica

Manuel Santangelo

©Getty

Dave Grohl e compagni saranno tra gli headliner del Boston Calling Music Festival 2023 il 26 maggio 2023. Si tratterà del primo vero concerto della band dopo la dipartita di uno dei suoi membri, un modo per onorarne la memoria e portarne avanti l’eredità

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C’è un breve momento diventato a suo modo cult per i fan dei Foo Fighters. È il 2008 e la band è impegnata in un concerto a Wembley. Dave Grohl si scambia uno sguardo d’intesa con l’amico fraterno Taylor Hawkins dietro le pelli prima di partire con uno dei cavalli di battaglia del gruppo: Best of You. Da quel rapido cenno, scambiato nel mezzo di un live, si comprende l’intesa e lo stretto legame che accomunava frontman e batterista. Sfortunatamente quegli attimi di elettricità non saranno replicabili in futuro: Hawkins ha abbandonato questa Terra il 25 marzo 2022, lasciando un vuoto incolmabile che i Foo Fighters proveranno a riempire come possono nei prossimi concerti. Il progetto musicale, dopo tante indecisioni, alla fine infatti non si fermerà con la morte di uno dei suoi più fondamentali membri. Dave Grohl e compagni continueranno anche per il loro batterista e hanno annunciato già i primi impegni di questa nuova era: il gruppo sarà infatti tra gli headliner del Boston Calling Music Festival 2023.

Un modo per onorare chi è andato via

Il festival, in cui i Foo Fighters divideranno il palco con nomi del calibro di Paramore, Lumineers, Queens of the Stone Age, Yeah Yeah Yeahs, Alanis Morissette e National, sarà la prima occasione per rivedere la band all’opera dopo la tragica dipartita. In realtà avevamo visto Dave Grohl, Nate Mendel, Pat Smear, Chris Shiflett e Rami Jaffee suonare insieme e commuoversi già nei due show-tributo a Hawkins, uno proprio a Wembley e l’altro a Los Angeles, ma si trattava di eventi eccezionali con tanti ospiti: non erano concerti dei Foo Fighters ma autentici happening nati per celebrare un compagno di viaggio e un grande artista. Per un po’ nessuno, neanche Grohl, ha saputo se quelle sarebbero state le ultime esibizioni della sua band. Il leader del gruppo aveva già vissuto una situazione simile, quando il suicidio di Kurt Cobain era coinciso con la fine dei Nirvana, e gli ci è voluto del tempo per capire che la storia stavolta non si sarebbe ripetuta allo stesso modo. Non perché Hawkins fosse meno importante di Cobain o perché il dolore per il suo addio fosse minore: semplicemente i Foo Fighters potevano onorare la memoria del loro batterista solo andando avanti.

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L’annuncio era arrivato l’ultimo dell’anno: “show must go on”, I Foo Fighters non sarebbero affogati nel lutto. Avrebbero cercato un’altra strada per sopravvivere, per diventare qualcos’altro. “Senza Taylor, non saremmo mai diventati la band che eravamo e senza Taylor, sappiamo che in futuro saremo una band diversa. Sappiamo anche che voi, i fan, avete significato tanto per Taylor quanto lui per voi e sappiamo che quando vi rivedremo, e lo faremo presto, lui sarà lì con lo spirito insieme a tutti noi ogni notte”, avevano promesso l’ultimo dell’anno Dave Grohl e soci al loro pubblico, facendo capire come quella scelta non fosse un modo per cancellare il passato ma piuttosto per celebrarlo. Il Boston Calling Music Festival non rappresenterà una festa isolata, visto che il gruppo è dato tra i partecipanti anche del Sonic Temple Art & Music Festival a Columbus, in Ohio, e del Bonnaroo a Manchester, nel Tennessee. Va ora capito chi prenderà fisicamente il posto di Hawkins, ormai impegnato a tenere il tempo da una visuale ben più alta: qualcuno ha ipotizzato che il ruolo di batterista verrà assegnato di volta in volta a una guest star ma ci sono anche ipotesi più elaborate e a volte romantiche. SI è parlato per esempio di Rufus Taylor, figlio del membro dei Queen Roger e a sua volta componente dei Darkness. Taylor era un grande amico di Hawkins ma non va esclusa l’ipotesi che la soluzione si trovi “in famiglia”, con il giovane Shane a prendere il posto che era del padre come accaduto in uno dei concerti tributo. Qualcuno infine, sogna il ritorno alle percussioni di Dave Grohl, che potrebbe fare un inaspettato comeback nei panni del batterista come ai tempi dei Nirvana. Si tratta tuttavia, come detto, ad oggi soprattutto di ipotesi: voci più o meno affascinanti cui forse non è il caso di dare poi troppa attenzione adesso. Ciò che è certo è che in qualche modo i Foo Fighters saranno ancora con noi. “It's times like these you learn to live again / It’s times like these you give and give again”, cantava profetico Dave Grohl in una hit del 2002, inconsapevole di quanto quei versi sarebbero diventati due decenni dopo un monito in primis per se stesso.

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