Olly, guardandosi dentro è più bello osservare che L'Anima Balla

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Suonare a Milano all’Arci Bellezza è stata una bellissima esperienza, non mi era mai

capitato di poter fare un concerto tutto mio e di esibirmi con un brano come “L’Anima Balla”, che porterò a Sanremo Giovani il prossimo 16 dicembre. Vedere il singolo prendere vita sul palco e sentirlo cantare dal pubblico è stata la soddisfazione più grande, il cui ricordo mi resterà impresso per sempre. Il trasporto del pubblico mi ha fatto capire che tutto questo va già oltre ogni tipo di competizione; posso passare o non passare la selezione a Sanremo Giovani ma il pezzo “L’Anima Balla” è già del pubblico, di chi lo sta apprezzando e si riconosce in esso. Cantare insieme alle persone è ciò che amo e poterlo fare con questa traccia è stato veramente molto coinvolgente. Esibirmi mi ha aiutato a prendere conoscenza e consapevolezza della canzone, di come voglio che sia eseguita live, di come doverla interpretare e di come potermi esprimere sul palco. È stato tutto molto emozionante e sono contento della risposta che c’è stata e non vedo l’ora di suonare nuovamente live questa primavera in altre due date a Milano e Roma.

“L’Anima Balla” è una canzone a cui tengo molto, non solo perché è il singolo che porto a Sanremo Giovani ma soprattutto perché è un brano che mi rappresenta totalmente. Quando l’anima balla è sempre in movimento, ma per accorgersene spesso occorre avere la calma di guardarsi dentro. Da questo modo di guardare alla musica come luce nelle proprie paure e confusioni è nato questo brano che, in modo spontaneo, è stato composto insieme al mio produttore Jvli con cui stavo lavorando a un altro pezzo. Come fosse la canzone stessa a voler essere cantata, per portare il messaggio: “abbi il coraggio di seguire ciò che ti fa ballare l’anima”. “L’Anima Balla” insieme a “Fammi Morire” e a “Un’altra volta” sono i primi estratti del mio prossimo EP “Il Mondo Gira”, in uscita il 16 dicembre. “Il Mondo Gira” parte da una semplice riflessione: Il mondo non si ferma mai, in un giorno mille facce e situazioni

corrono attorno e ripartono da capo. È un flusso instancabile. Ognuno, tuttavia, è coinvolto e sfidato a suo modo in questo moto di rotazione. Io ho distinto due diverse modalità per starci dentro: una riflessiva e una dinamica. Sono riflessivo soprattutto a Genova, casa, quando mi interrogo sulla mia storia e la mia identità, quando supero il casello pompando un cantautore nell’impianto, e la pressione cala improvvisamente. Milano, invece, mi dà adrenalina e mi rende spesso dinamico. Corro dentro alle circostanze e ci vado a ballare, mi lancio nei progetti e nelle possibilità. Ciò che sto scoprendo è che nessuna di queste modalità basta da sola: chi vive di corsa è forzato e non sa soffermarsi, chi resta nel suo perde passione e rischia di non conoscere il nuovo.