L'artista, membro di uno dei gruppi rock di maggior successo degli anni Settanta e Ottanta, si è spenta dopo una breve malattia all'età di 79 anni. Numerosi gli omaggi dei colleghi all'"usignolo", dai compagni di band Stevie Nicks e Mick Fletwood a Harry Styles
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Christine McVie, cantautrice e tastierista della celebre band rock Fletwood Mac, si è spenta all’età di 79 anni. “È morta serenamente in ospedale questa mattina, mercoledì 30 novembre 2022, dopo una breve malattia. Era in compagnia della sua famiglia. Vi preghiamo gentilmente di rispettare la privacy della famiglia in questo momento estremamente doloroso e vorremmo che tutti conservassero Christine nei loro cuori e ricordassero la vita di un incredibile essere umano, e una venerata musicista che era universalmente amata. RIP Christine McVie”, ha dichiarato la famiglia in un comunicato su Facebook.
VITA E CARRIERA
Christine McVie, nata Christine Anne Perfect nel villaggio inglese di Bouth nel 1943, era figlia di un violinista e maestro elementare di musica. Dall’iniziale amore per il pianoforte McVie, influenzata dal fratello musicista John, si è avvicinata in adolescenza al rock’n’roll. Dopo aver frequentato la scuola d’arte a Birmingham, la ragazza ha iniziato a cantare e suonare nella band blues Chicken Shack, dove ha spopolato con la cover di I’d Rather Go Blind di Etta James. Convolata a nozze con John McVie nel 1968, nel 1970 Christine ha lasciato il gruppo per unirsi ai Fletwood Mac, uno dei gruppi rock di maggior successo degli anni Settanta e Ottanta con più di 100 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Tra i singoli della band anglo-americana, Dreams, The Chain, Go Your Own Way e Everywhere sono ancora oggi classici senza tempo. A Mick Fletwood, Christine e John McVie si sono unite nel 1974 Stevie Nicks e Lindsey Buckingham, in un’epoca definita da McVie “decisamente sensazionale. Abbiamo litigato qua e là, ma non c’era niente come la musica o l’intensità sul palco. Non stavamo facendo niente in Gran Bretagna, quindi ci siamo semplicemente spostati in America e siamo caduti in questa enorme odissea musicale”. Dopo l'album del 1975 Fletwood Mac, con i successi scritti da McVie Over My Head e Say You Love Me, nel 1976 la cantautrice e tastierista ha divorziato dal marito, con il quale ha però mantenuto un’amicizia e una relazione professionale. Il successivo disco, Rumours, uno degli album più venduti di tutti i tempi con 40 milioni di copie in tutto il mondo e premiato nel 1978 con il Grammy per l'Album dell'anno, include invece hit come Second Hand News e You Make Loving Fun. McVie ha raccontato al Guardian: “Ci stavamo divertendo molto e per noi era incredibile che stessimo scrivendo queste canzoni”. Tra le tracce più note del disco, anche Songbird, affiorata dall'interiorità di McVie: “Mi sono svegliata nel mezzo della notte e la canzone mi è semplicemente venuta in testa. Sono uscita fuori dal letto, l’ho suonata al piccolo piano che ho nella mia stanza, e l’ho cantata senza registratore. L’ho cantata dall’inizio alla fine: tutto. Posso dirvi quasi come mi sentivo; era come se fossi stata visitata - è stata una cosa molto spirituale”. Rumours, registrato come "album pop", ha tratto titolo e contenuti dalle numerose e turbolente rotture tra i membri della band e dal loro consumo di droghe, come "cocaina e champagne" per McVie. Sulle sessioni di registrazione, la cantautrice ha raccontato a Rolling Stone: “Erano come un cocktail party ogni notte – persone ovunque. Finivamo in queste strane camere d’ospedale... e naturalmente io e John non eravamo esattamente migliori amici”. Dopo gli esperimenti solisti dei membri della band, culminati con l'abbandono di Nicks e Buckingham, nel 1998 McVie si è ritirata nella campagna inglese per percorrere strade dove nessuno sapeva chi fosse. Nello stesso anno, i Fletwood Mac sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame. Nel 2014 McVie ha però annunciato il ritorno nel gruppo: “Era un’epifania perchè improvvisamente sapevo di volermi riunire di nuovo con la band”. Ora, dopo la morte all'età di 73 anni del co-fondatore Peter Green, un altro lutto ha scosso il mondo della musica. “Mi sono goduta la tempesta... Anche se sono una persona abbastanza pacifica, mi sono goduta la tempresta. Anche se si dice che abbiamo lottato molto, abbiamo passato molto del nostro tempo a ridere”.
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I TRIBUTI DEL MONDO DELLA MUSICA
I membri dei Fletwood Mac hanno omaggiato su Twitter la cantautrice scomparsa: “Non ci sono parole per descrivere la nostra tristezza per la scomparsa di Christine McVie. Era veramente unica nel suo genere, speciale e talentuosa oltre ogni misura. Era la migliore musicista che chiunque avrebbe potuto avere nella sua band e la migliore amica che chiunque avrebbe potuto avere nella sua vita. Siamo stati fortunati a passare la vita con lei. Come singoli e insieme, abbiamo amato Christine profondamente e siamo grati per gli straordinari ricordi che abbiamo. Ci mancherà moltissimo”. Stevie Nicks ha poi pubblicato su Instagram una nota scritta a mano: “Poche ore fa mi hanno detto che la mia migliore amica nel mondo intero dal primo giorno del 1975 è morta. Non sapevo neppure che fosse malata... fino alla tarda sera di sabato. Volevo essere a Londra; volevo andare a Londra – ma ci hanno detto di aspettare. Ci vediamo dall’altra parte, amore mio. Non dimenticarmi”. Anche Mick Fletwood ha espresso il suo cordoglio: “Ha lasciato noi terrestri ad ascoltare con fiato sospeso i suoni di quell’“usignolo”... ricordando a tutti che l’amore è tutto intorno a noi da raggiungere e toccare in questa preziosa vita che ci è stata donata. Parte del mio cuore è volata via oggi”. L'impatto di McVie tra i musicisti di tutte le generazioni è emerso anche dai post di cordoglio di altri artisti. Harry Styles ha condiviso una storia Instagram con una foto in bianco e nero di McVie accompagnata da un'emoji di una colomba bianca e di un cuore nero. Gli Eagles hanno condiviso con Variety un comunicato che omaggia il suo "spirito vibrante, pieno di sentimento, e la sua musica era, e rimarrà, un dono al mondo". Sheryl Crow ha espresso su Twitter la tristezza per la perdita di una "leggenda e icona e straordinario essere umano", mentre per i Duran Duran se n'è andata "una delle cantautrici, cantanti, e membri di band più grandi di tutti i tempi, lei ha irradiato in eguale misura purezza e sfacciataggine, portando luce alla musica degli anni Settanta".