Mondiali in Qatar, anche Mel C ha detto no: "Sono un’alleata della comunità LGBTQ+"

Musica

Camilla Sernagiotto

©Getty

L'ex Spice Girl ha declinato l'invito, rifiutando l'offerta per esibirsi nella nazione ospitante della Coppa del Mondo, il Qatar. La cantante, 48 anni, ha detto che "non sarebbe a suo agio" ad accettare denaro per salire sul palco in quel Paese a causa della pessima situazione relativa ai diritti umani. "Sono un’alleata della comunità LGBTQ+”, ha sottolineato la musicista inglese

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Anche Mel C si aggiunge a quella che sta diventando una lunga lista di star dello spettacolo che si rifiutano di esibirsi in Qatar per la Coppa del Mondo che proprio in questa nazione si sta disputando in questi giorni.

L'ex Spice Girl ha declinato l'invito, rifiutando l'offerta per un suo concerto. La cantante, 48 anni, ha detto che "non sarebbe a suo agio" ad accettare denaro per salire sul palco in quel Paese a causa della pessima situazione relativa ai diritti umani. "Sono un’alleata della comunità LGBTQ+”, ha sottolineato la musicista inglese.

La notizia relativa al suo categorico no arriva poco dopo quella del controverso contratto da 10 milioni di sterline firmato da David Beckham, il quale ha accettato di essere ambasciatore del Paese per i prossimi 10 anni, oltre a essere quindi ambasciatore anche della Coppa del Mondo del Qatar.
Ricordiamo che Beckham è il marito di un'altra Spice Girl, la Posh Space, alias Victoria.

Nonostante le polemiche relative al trattamento del Paese arabo nei confronti delle donne, dei lavoratori migranti e delle persone che fanno parte della comunità LGBTQ, David e Victoria Beckham (che solitamente prendono insieme le decisioni relative ai loro affari e alla loro famiglia) non si sono tirati indietro.

Invece la compagna di band di Victoria, Mel C, ha dichiarato a Richard Eden del Daily Mail quanto segue: "Personalmente, sono un’alleata della comunità LGBTQ+ e non è qualcosa che mi sentirei a mio agio nel fare”.

Dua Lipa ha smentito le voci relative a una sua presunta esibizione in Qatar

La notizia di Mel C che dice no arriva poco dopo che una sua collega, Dua Lipa, ha negato le voci relative a quella che avrebbe dovuto essere una sua presunta esibizione nel Paese arabo.
I rumors insinuavano infatti che Dua Lipa si sarebbe esibita alla cerimonia di apertura della Coppa del Mondo, che si è svolta domenica.

Una settimana prima dell'inizio del torneo di calcio, però, la musicista ha voluto smentire quelle voci. Ha pubblicato tra le sue storie di Instagram la sua dichiarazione, che mette nero su bianco che lei non si esibirà e non è mai stata coinvolta in nessuna trattativa per un eventuale show.

Dua Lipa ha scritto: “Ci sono molte speculazioni sul fatto che mi esibirò alla cerimonia di apertura della Coppa del Mondo in Qatar. Non mi esibirò e non sono mai stata coinvolta in nessuna trattativa per esibirmi. Tiferò l'Inghilterra da lontano e non vedo l'ora di visitare il Qatar quando avrà rispettato tutti gli impegni in materia di diritti umani presi quando ha vinto il diritto di ospitare la Coppa del Mondo. Con amore, Dua”.

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Le critiche rivolte al Qatar

Il Qatar ha dovuto affrontare crescenti critiche sul trattamento riservato alle donne, ai lavoratori migranti e ai membri della comunità LGBTQ+.

Tra le varie preoccupazioni, ci sono le condizioni contrattuali per centinaia di migliaia di lavoratori migranti impiegati per trasformare il piccolo emirato in una regione in grado di ospitare il più grande torneo di calcio.

“È ancora da vedere quanto tempo impiegheranno le emittenti televisive della Coppa del Mondo a evidenziare le accuse contro il governo del Qatar, che includono le affermazioni del 2013 del quotidiano The Guardian secondo cui ai lavoratori sono stati negati cibo, acqua e sono stati privati ​​dei loro passaporti” si legge sul Daily Mail.

Alcuni sostengono di non essere stati pagati o, se lo sono stati, di aver ricevuto compensi minimi e scaduti da tempo. Un'indagine del Daily Mirror del 2019 ha rilevato che 28.000 lavoratori sono stati pagati circa 1 dollaro l'ora per una settimana di turni di lavoro da 48 ore.

Il Wall Street Journal ha riferito nel 2015 che oltre 1.200 lavoratori sono morti costruendo l'infrastruttura per il torneo. L'anno scorso, invece, il quotidiano britannico The Guardian ha parlato di 6.500 vittime.

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Il Qatar e i diritti umani

Parliamo di un Paese che punisce l'omosessualità con la reclusione. Inoltre il Qatar considera gli uomini i tutori delle loro parenti di sesso femminile: sorelle, madri, mogli, figlie, cugine, zie eccetera, qualsiasi donna è legata a un tutore maschio.

Ha anche leggi severe su alcol, droghe, intimità pubblica, relazioni al di fuori del matrimonio, codici di abbigliamento e imprecazioni.

Alcuni attivisti hanno esortato le celebrità a boicottare la Coppa del Mondo. Il cantante Robbie Williams e l’ex calciatore David Beckham sono stati aspramente criticati per essersi associati alla competizione.

Robbie Williams è stato recentemente presentato come uno degli artisti musicali che suoneranno ai concerti del Qatar Live durante una conferenza stampa a Doha.
David Beckham ha concordato un accordo da 10 milioni di sterline per diventare ambasciatore del Paese per oltre un decennio, diventando inoltre il volto della Coppa del Mondo 2022.

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