Lucia Filaci, un album per guardarsi dentro, per sentirsi A Tu per Tu

Musica
Credit Tommaso Letizia

Questa artista romana, ma di origini napoletane, ha portato il jazz nella sua dimensione più intima. Il suo lavoro parte dal profondo dell'anima e lì ritorna dopo avere girato, come un satellite, intorno alla nostra esistenza

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Pubblicato dall’etichetta Wow Records di Felice Tazzini e Francesco Pierotti, A Tu per Tu è il primo lavoro discografico da leader della talentuosa cantante jazz e compositrice Lucia Filaci. La sezione ritmica che accompagna la giovane musicista è formata da tre punte di diamante della scena jazzistica nazionale e non solo: Andrea Beneventano (pianoforte), Dario Rosciglione (contrabbasso) e Gegè Munari (batteria). A impreziosire ulteriormente questo progetto, spicca la presenza di ben sette ospiti di assoluto prestigio del calibro di: Stefano Di Battista (sax alto in Che M’Importa del Mondo), Fabrizio Aiello (percussioni e arrangiamento in Estate sei Mia), Emanuele Urso (clarinetto in Friariello Swing), Vittorio Cuculo (sax alto in My Swing Mood, Noi Siamo il Jazz e Donna Lee), Juan Carlos Albelo (voce e violino in Estate Sei Mia), Monica Tenev (flauto in Estate Sei Mia) e Tommaso Romeo (voce in Friariello Swing). La tracklist è costituita da dieci brani, di cui In My Swing Mood, Sembra un Samba, Noi Siamo il Jazz, Indecisione Blues, Estate Sei Mia e Friariello Swing sono composizioni originali figlie della creatività di Lucia Filaci, mentre Bye Bye Blackbird (Mort Dixon-Ray Henderson), Serenade to Sweden (Duke Ellington), Che M’Importa del Mondo (Franco Migliacci-Luis Bacalov) e Donna Lee (Charlie Parker) rappresentano degli affettuosi omaggi alla tradizione jazzistica e a un gigante della musica mondiale come Bacalov. Gli arrangiamenti dei brani sono farina del sacco di Lucia Filaci, Andrea Beneventano, Dario Rosciglione e Gegè Munari, eccezion fatta per Estate Sei Mia (arrangiamento di Fabrizio Aiello) e Friariello Swing (arrangiamento delle voci di Antonello Paliotti). A Tu per Tu è un disco dal quale emerge un profondo rispetto verso la tradizione del jazz, soprattutto dal punto di vista del linguaggio, con dei richiami anche alla cosiddetta “Swing Era”, ma c’è spazio inoltre per colorazioni latin jazz brasiliano e afro-cuban jazz, coloriture che rendono questo album variopinto sotto l’aspetto stilistico. Altro valore aggiunto presente nel CD, le note di copertina di tre figure autorevoli del canto jazz come Nicky Nicolai, Susanna Stivali e Joy Garrison. Per ciò che concerne il mood di A Tu per Tu, l’autrice dell’album Lucia Filaci lo presenta così: «A Tu per Tu è il titolo del mio primo lavoro discografico. Ho scelto di intitolarlo così perché ritengo, a partire dalla mia esperienza, che solo guardandosi dentro e accettandosi per ciò che si è come artisti e come individui, ci si possa dare la possibilità di essere quello che si desidera. Questo lavoro, difatti, rappresenta per me un passaggio di vita fondamentale, ossia la scelta di trasformare il mio percorso e la mia vocalità da cantante lirica a cantante jazz. Ma soprattutto accettare che queste componenti possano convivere perfettamente e in equilibrio dentro di me, il tutto coeso con uno stile e un linguaggio musicale come il jazz, un “luogo” dove la creatività è libera di esprimersi. Infatti, in questo progetto discografico ho espresso proprio questo concetto attraverso tutti i mezzi che avevo a disposizione: la melodia, il ritmo e lo stile di ogni brano. Tutti diversi, ma che riconducono a un unico linguaggio, chiaro ed efficace, affinchè si potessero creare delle immagini per le le storie che ho voluto raccontare. Tassello fondamentale, i musicisti eccezionali con in quali ho condiviso questo disco, che hanno saputo dare forma alle mie idee valorizzandole. Oltre ai miei brani originali, è importante la presenza di uno standard di Duke Ellington (Serenade To Sweden, n.d.r.), un compositore che attraverso la voce della famosa cantante Alice Babs ha saputo offrirmi una risposta alla domanda che mi ponevo da anni: «Può convivere la vocalità lirica in uno standard jazz?» Se siete curiosi, troverete la risposta nel disco». 

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