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Romina Falconi: "Il Lupo Mannaro maschera i dispiaceri e affronta il mondo"

Musica

Fabrizio Basso

Questo brano farà parte di Rottincuore, il terzo disco della cantautrice in uscita nel 2023. L'INTERVISTA

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Lupo Mannaro
è il nuovo singolo di Romina Falconi (Freak&Chic e distribuito da ADA Music Italy) e farà parte di Rottincuore, il terzo disco della cantautrice in uscita nel 2023: una galleria di peccatori, "sbagliatori", una raccolta di personaggi e personalità, un racconto che ribalta i dogmi della canzone pop italiana. Come successo con l'esordio letterario dello scorso maggio, la musica continua a essere accompagnata dallo speciale metalibro Rottocalco, fino all'1 novembre disponibile in anteprima esclusiva al Lucca Comics & Games 2022, presso gli stand Freak&Chic (Padiglione Games) e Poliniani (Padiglione Autori). Rottocalco Vol. 2 Lupo Mannaro è un racconto letterario e cartaceo di oltre 230 pagine nelle quali vengono trattati in profondità i macro temi di Lupo Mannaro: gli ululati nel vuoto, la positività tossica e la dannazione dell'impostore.

Romina partiamo dal Lupo Mannaro: perché questo singolo e perché ora?
Ogni tre mesi pubblico una canzone con un’ombra precisa della galleria di peccatori che popolerà il disco. La musica liquida dura poco rispetto al passato e voglio che ogni canzone respiri e che le ombre vengano decantate il più possibile. Vivono il culmine del problema non so se ce la faranno ma a me piace raccontarne l’empatia. Punto sugli interrotti.
La suora e il Lupo Mannaro sono entrambi perduti? E secondo te la suora se becca Dio cosa gli dice?
Lei è una persona tradita che vede nero e dice che al prossimo amore tradito si consacra a Cristo. È una apparente vittima, chiunque subisce un tradimento è vittima e lei si vendica. È, il suo, un attacco isterico. Il Lupo Mannaro ha un dispiacere e ogni giorno indossa la maschera per affrontare il mondo. Lei chiede mai più un traditore seriale, il Lupo chiede un intervento divino imprecando.
La musica, ma anche la letteratura e il cinema, hanno spesso dato spazio agli ultimi: tu dedichi la tua arte a chi è nato sbagliato, che non necessariamente è un'accezione negativa. Cosa ti affascina di loro?
Io per prima sono sbagliata, cerco di portare acqua al mio mulino. Sono stata una bambina strana che viene da una famiglia disfunzionale. Avevo a che fare con una persona che manifestava sbalzi d’umore e io la esorcizzavo facendo la bricconcella e nascondendo i sentimenti negativi: questa è la sindrome dell’impostore. Per dirla tutta di chi mi ha fatto del bene ricordo principalmente i difetti.
Blaise Pascal disse: a scommettere su Dio non perdi nulla, se lo trovi vinci la Fede se non lo trovi non perdi nulla. Condividi? Per altro sei credente?
Credo tantissimo in Dio se no non potrei nominarlo, a volte penso che mi abbia sopravvalutato e scambiato per una super Romina.
Dici anche che Dio non è un fan della felicità: è vero che Dio non esiste per aiutarci a scegliere bensì per aiutarci a sopportare il peso delle nostre scelte terrene?
Con tutto il rispetto, e comunque lo vogliamo chiamare, esiste la figura del feticista del libero arbitrio, che viene prima dei ragazzini e dei morti annegati. Dal potere ti aspetti protezione.
Credi che oggi l’umanità abbia la stessa maschera del lupo mannaro che si sgretola nei momenti di solitudine?
Io ce l’ho dalla nascita, sono una nerd che ha fatto terapia e va in fondo alle cose. La nostra vita è un continuo colloquio di lavoro o un continuo primo appuntamento. Il valore della frase che il bello deve ancora venire sta nell'incompletezza perché se dopo tre incontri so già tutto di una persona perdo la poesia.
Un mondo che pensava e ora non pensa più: siamo noi oggi? Secondo te c’è un momento in cui il mondo ha smesso di pensare?
Non sono riusciti a mantenere le promesse. Oggi non abbiamo un mondo migliore. In passato hanno fatto rivoluzioni pensando all'interesse proprio e non al futuro. Il muro di Berlino è crollato e tanti si sono portati a casa dei calcinacci: e io mi chiedo che cosa è cambiato. Ognuno pensa a sé ed è il fallimento.
Mi racconti il tuo ultimo sogno del ca**o? E hai scoperto cosa sogna un artista?
Artista non mi sentirò mai, sarò sempre una boscaiola anche se ancora ci campo di musica e accendo un cero alla Madonna. Non so che sogni un artista perché devi essere un po’ nevrotico. I sogni de ca**o servono a far sentire la gente meno sola; io così mi sento, mi sento un cratere ma è anche un modo per sopravvivere. Mi rendo conto che si aggiunge gente quando scrivo delle mie magagne.
Questo è un brano davvero senza speranza? Oppure tra le righe un germoglio c’è? Per altro oggi si dice viva il lupo e non crepi il lupo.
La sola speranza è che la persona si renda conto di avere un problema. Se sai che c’è un problema sei già a metà strada, diceva Freud, mentre che la speranza è una fregatura lo sosteneva Monicelli. Il cantautore deve seguire la sua biografia dunque per fare un disco figo devi fare la vita di Rambo. La depressione è essere prigionieri dell’incantesimo, è essere una marionetta rotta.
Che pensi dell’invasione del politicamente corretto?
Non se ne può più. A mio parere va di moda l’indignazione, che vende tanto come il sesso. L’arte non deve avere censura.
Il Lupo Mannaro è protagonista di tante favole: quale è la tua preferita? E quale non racconteresti mai ai tuoi figli?
Ai miei nipoti racconto tutte favole inventate perché io sono rimasta segnata da Cappuccetto Rosso. Le favole sono tremende. Il lupo non basta a se stesso e se oltrepassa una certa linea esce il mostro. C’è anche una sindrome da licantropia. Sono nata a Torpignattara ma sono analitica e analizzo le ombre in modo antropologico.
Che mi dici di Rottocalco?
Volevo descrivere l’ombra di ogni rottincuore: ma tre minuti bastano a descrivere un’ombra nel profondo? Quindi le analizzo perché lo scopo è esaminare l’ombra senza schernirla, tutti dovremmo andare in terapia anche per conoscerci. Non dovrebbero esserci ombre nascoste sotto il tappeto.
Infine, aspettando il disco nel 2023, che accadrà? Altri singoli, altri progetti? So che torni in tour con Immanuel Casto.
Credevo di essere conosciuta come cantautrice e mi domandavo se qualcuno avrebbe preso il mio libro e sono arrivata, con sorpresa, quasi a mille copie col volume 1. Le cose vanno fatte bene. Sì, torno in tour con Immanuel, siamo fratelli e ci siamo costruiti il destino, abbiamo creato la Freak&Chich. Come sorpresa sto pensando a una canzoncina di natale veloce.