Saro Cosentino, alla scoperta di sè con l'album The Road To Now

Musica

Fabrizio Basso

L'album è stato registrato nel Regno Unito e negli Stati Uniti, nonché nello studio dell'artista a Praga col missaggio finale al Real World di Bath.L'INTERVISTA

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La grande versatilità di Saro Cosentino, nato a Roma ma da anni residente a Praga, è declinata in toto in The Road to Now, il suo nuovo album. Tante le collaborazioni illustri: Peter Hammill, Tim Bowness, Karen Eden, Gavin Harrison, John Giblin, Trey Gunn e David Rhodes.

Saro partiamo dalla storia dell’album: quando lo hai pensato e come è nato? E in cosa The Joke, singolo apripista, rappresenta la filosofia del disco.
I brani sono molto diversi grazie anche al fatto che sono anche tanti ospiti. Il primo singolo è il più difficile da scegliere perché rappresenta il primo contatto. Lavoro da anni con questi musicisti seppur in varie forme. Mi sono trovato a pranzo con Peter Hammill e Tim Bowness, discutevamo di dove andava la musica, soprattutto sulle piattaforme…poi hanno detto che se faccio un altro album ci sarebbero stati ed è iniziato il lavoro.
November è una ballad struggente: cosa c’è oggi in fondo alla valle e cosa resta di quel giorno lontano?
Il testo è di Peter Hammill…io sono nato in primavera e vedo l'autunno e l'inverno come l’inferno, per la mancanza di luce si genera una reazione melanconica.
Chi ti ha trafitto il cuore in Pray?
Karen Eden è stata molto brava a raccontare il clima tra il soccorso e la paura. Su una struttura non proprio avvolgente ma più angolare trova una strada che porta in una zona tutta speciale.
Non c’è resistenza da raccontare e vendere la barzellette: hai riflettuto sul fatto che è il ritratto di questa epoca, in Italia di certo ma penso anche in tante parti del mondo che ci nascondono le verità e ci riempiono di fandonie?
Non è un caso che il primo singolo sia stato quello e con quel video. Noi italiani ci facciamo del male più degli altri ma anche fuori non si negano nulla. C'è ua grande carenza di personale politico in generale, guarda in Inghilterra che è accaduto,  tagliano le tasse, crolla la sterlina e licenziano il ministro delle finanze.
When your parentes danced è una ballad melanconica: come nasce? E cosa è oggi l’amicizia dentro e fuori di una coppia?
L’amicizia è fondamentale, se non si è complici una relazione dura un attimo. E’ dedicata ai miei genitori, c’è nel booklet la foto di loro che ballano. E’ arte e diplomazia lo stare insieme. Da giovani si pensa che innamorarsi sia tutto ma non basta se non lavora quotidianemente sul rapporto.
Mi ha molto colpito l’incipit di You Are the story quando dici che ogni cambiamento è una specie di morte: sembra che la paura abbia il sopravvento sulla speranza. Abbiamo il pantone dei colori ma viviamo in un mondo in bianco e nero, tra bugie e storie che vendiamo solo a noi stessi?
Perché non è facile guardarsi per quello che si è, le limitazioni ci spaventano ma dobbiamo esserne conscienti. Basta pensare in modo comparativo, basta relazionarsi con la vita degli altri, pensa a seguire la tua strada. Resta la paura di guardarsi dentro e un po’ ci si autosuggestiona.
Nel viaggio dici che non stai andando in nessun luogo, che non c’è un posto dove stare: ora che il viaggio dell’album è terminato, hai trovato il tuo luogo per questa epoca della tua vita?
E’ una ricerca continua, devi trovarlo dento di te il posto dove stai bene. Non siamo monolitici: pensa soltanto agli ultimi tre anni tra pandemia e guerra…se non sai modificare la tua esistenza in relazione all’esterno vieni schiacciato dagli eventi. La ricerva verso un luogo sicuro parte da dentro.
Che accadrà nelle prossime settimane? Pensi a un tour?
Verrò in Italia a incontrare persone con cui parlare dell’album. Concerti no, servirebbe un budget importante, con una formula snella diventa un’altra cosa. Lavoro sempre per il cinema ma ha tempi tutti suoi: ho fatto le musiche per un film di Mimmo Calopresti su Rai1, si intitola Romanzo Radicale e racconta la storia di Marco Panella: doveba uscire a marzo...poi guerra, elezioni, referendum ed è un continua rimando!

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