Robot, a Bologna inizia domani il festival internazionale di musica elettronica

Musica

Camilla Sernagiotto

Dal 5 all'8 ottobre a Bologna si celebra la contemporaneità grazie alla kermesse internazionale di musica elettronica e arti digitali: "La volontà di questa edizione di ROBOT è rimettere la musica al centro -racconta Marco Ligurgo, Direttore Artistico del Festival- lasceremo che si riappropri dei suoi spazi e del suo pubblico dopo le limitazioni degli ultimi due anni”. Quest’anno la quattro giorni si svolgerà in luoghi inediti, con tanti spettacoli imperdibili che richiameranno musicofili da tutta Europa

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Torna a Bologna l'ormai leggendario Robot Festival, la kermesse internazionale dedicata alla musica elettronica e alle arti digitali. Dal 5 all'8 ottobre si terrà la quattro giorni che sta richiamando da tutta Europa gli amanti della musica e della cultura con palato avvezzo alla contemporaneità. Per l'edizione 2022 - la prima dopo l'esplosione della pandemia che negli ultimi anni ha bloccato tutto quanto, Robot Festival compreso - la manifestazione torna riscoprire la propria vocazione nomadica, non solo nelle scelte artistiche ma anche nell’individuazione degli spazi. Non più un ‘centro’, ma una galassia che intorno a questo centro - ossia il DumBO - gravita, inglobando Palazzo Re Enzo, l’Accademia delle Belle Arti, l’Oratorio di San Filippo Neri e il TPO.

Una molteplicità di ambienti nei quali si riflette una vivace diversità sonora che vuole essere un omaggio alla “decentralizzazione”, tema di questa tredicesima edizione: “Nella musica - scrivono gli autori del manifesto di Robot Festival, Matteo Tambussi e Oliver Dawson - è riposta la speranza di una nuova rivoluzione culturale e un uso accorto e costruttivo della rete ci può permettere di sognare un futuro tecnologico più umano e che forse collegandoci fra di noi, facendo rete e decentralizzando il potere, potremo finalmente recuperare la nostra identità".

Marco Ligurgo, Direttore Artistico del festival, afferma che “la volontà precisa di questa edizione di ROBOT è rimettere la musica al centro, lasciando che si riappropri appieno dei suoi spazi e del suo pubblico dopo le limitazioni degli ultimi due anni. Da qui, nasce una ricerca artistica comprendente un pluralismo espressivo proveniente da ogni angolo del globo, capace di affascinare gli appassionati e di far vivere un’esperienza unica a chiunque abbia voglia di divertirsi ed abbandonarsi alle sensazioni dell’arte e della musica". E Ligurgo aggiunge: “Per arrivare al festival abbiamo una ricerca artistica alla scoperta della molteplicità di linguaggi sonori provenienti da ogni angolo del globo, dalla Francia alla Groenlandia, dall'lnghilterra all'Italia”.

Si comincia con il grande Laurent Garnier

Ad aprire le danze ci sarà il dj che meglio di tutti rappresenta lo spirito del club, della pista da ballo come spazio dove il piacere si intreccia con l’esaltazione passionale del potere iterativo del ritmo: è il dj e produttore francese Laurent Garnier.

Prima di esibirsi, l’8 ottobre alle ore 18.30 l’artista presenterà presso la Baia di DumBO il film Laurent Garnier - Off the Record diretto da Gabin Rivoire, una pellicola che - attraverso esclusive immagini d’archivio e filmati del recente tour mondiale - racconta la sua esperienza di vita e la sua carriera.
Il talk con Laurent Garnier prima della proiezione del film è uno dei vari talk contemplati da questa tredicesima edizione di Robot Festival. Il responsabile dei talk è Pierfrancesco Pacoda, il famoso giornalista e saggista che scrive di stili di vita e culture giovanili su il Resto del Carlino e collabora con Billboard, tra gli altri. È autore di pezzi miliari della saggistica musicale italiana, da Hip hop Italiano (Einaudi) a Potere alla Parola, da Sulle rotte del Rave (Feltrinelli) a Io, dj, il meraviglioso libro scritto a quattro mani insieme a Claudio Coccoluto, recentemente ripubblicato da Baldini+Castoldi. Oltre al talk con Laurent Garnier, Pierfrancesco Pacoda ha organizzato anche il talk con Caterina Barbieri, che si terrà il 7 ottobre.

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Gli artisti presenti

Questa tredicesima edizione di Robot presenta tanti protagonisti assoluti della ricerca più radicale, come Ben Frost, Skee Mask, Zenker Brothers. Anche Caterina Barbieri, Pantha Du Prince e Lyra Pramuk non mancheranno all’appello, affiancate da artiste e artisti da chapeau del calibro della groenlandese Courtesy, la cileano-norvegese Carmen Villain, gli italiani Eva Geist e Lamusa II, l’inglese Loraine James, il bosniaco Mario Batkovic e le danesi Sofie Birch e Nana Pi. E poi ancora: il cosmopolitismo techno di TSVI e object blue, l’antagonismo rigoroso di Brutal Casual, la visione ‘architettonica’ di Luce Clandestina. E, a proposito di classici, il ritorno del leggendario duo composto da Kittin & The Hacker, che ha codificato all’inizio del Nuovo Millennio i panorami techno ed electro. Con loro ci saranno anche la prismatica ‘urban culture’ della francese Crystallmess che va dal rap hardcore al footwork passando per l’elettronica più tagliente; gli urticanti Giant Swan con la loro ricetta a base di bassi ipnotici e aggressività industrial; i sudafricani Phelimuncasi, straordinari esponenti del gqom rivelatisi al mondo grazie al lavoro di ricerca e documentazione del collettivo Nyege Nyege. Last but not least, ci sarà pure il grande Gabor Lazar.

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Ci sarà il gruppo Salò (Toni Cutrone, Emiliano Maggi, Giacomo Mancini, Stefano Di Trapani) e il loro bizzarro “Rinascimento Romano”, una delle produzioni esclusive per ROBOT. Vedremo la collaborazione tra il visionario sound artist Riccardo La Foresta e l’inglese James Ginzburg, nume tutelare della musica dubstep prima, sperimentatore a trecentosessanta gradi poi con gli Emptyset.

Altra produzione speciale, stavolta in collaborazione col festival umbro Dancity, è quella che vede sul palco insieme la sassofonista Laura Agnusdei e le architetture digitali di Daniele Fabris. Tra le prime apparizioni al festival, inoltre, l’affascinante NZIRIA, alter ego dell’artista Tullia Benedicta fra techno, trance e neomelodico napoletano, accompagnata dall’artista multimediale e regista Bianca Peruzzi.
E tra i dj set da segnare sono quello di Speaking Minds, dj/producer italiano emergente stimatissimo, Piezo con la sua techno contaminata, creativa, irregolare, coraggiosa e, da Bologna, Carolina Martines e Filibalou.

A inaugurare ci sarà mercoledì 5 ottobre dalle ore 19 alle 22 lo Scratch Party nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, progetto speciale ideato da Francesco Giomi e Danilo Danisi e prodotto da ROBOT. Su quattro postazioni musicali, gli studenti e le studentesse del corso di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di Bologna performeranno improvvisazioni sonore e musicali, in interazione con le proiezioni e le mappature video realizzate da studenti e studentesse del corso di Computer Graphic dell’Accademia. Una “festa audiovisiva”, nata da un’idea di formazione e didattica condivise tra gli studenti delle due storiche istituzioni artistiche bolognesi.

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L’attestazione Ecoactions di Legambiente

Per l’edizione del 2022 ROBOT ha ricevuto l'attestazione 'Ecoactions' di Legambiente in qualità di festival a basso impatto. Tra le varie azioni messe in campo quest’anno, il pubblico della tredicesima edizione potrà usufruire gratuitamente dei distributori dell’acqua sparsi in alcune delle location.
Per il secondo anno consecutivo è confermato, inoltre, il programma di talk, laboratori e workshop di ROBOT LEARN, una piattaforma di incontro e condivisione che l'8 ottobre riempirà lo spazio diurno del festival presso gli spazi dell'Officina di DumBO.

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Dalle ore 15 alle 18 sarà possibile per i più piccoli avvicinarsi all’universo affascinante delle tecnologie applicate all’espressione artistica attraverso una serie di laboratori. Al termine della giornata, ci sarà una festa per tutti con le selezioni musicali di DJ Bubble, un enorme coniglio gonfiabile che farà danzare i partecipanti con il suo suono electro-funk-pop.

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