Gabriel Zanaga canta la Tempesta dove fluiscono i ricordi: il video

Musica

Il brano ci porta in quella regione di quasi calma, situata al centro della mappa interiore di tutti noi, da cui prendono vita e si scatenano tutti i turbamenti personali

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ESCLUSIVO DELL'ARTISTA

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“Ci sono alcune cose che impari meglio nella calma, e altre nella tempesta”, scrisse l’icastica e incisiva penna della statunitense Willa Cather, ed è proprio dalla tormenta, dagli impetuosi uragani che si scatenano tra anima e cuore, che sono partito per dar vita al mio nuovo singolo, “Tempesta”. Noi esseri umani, molto spesso, ci rendiamo conto del valore delle persone che abbiamo accanto solamente quando le perdiamo. Sembra la classica “frase fatta”, ma trovo sia assolutamente vera. Ho scritto questo brano in una malinconica serata piovosa, seduto al mio pianoforte a coda tra il bianco e nero dei suoi testi e le ombre che sentivo dentro di me, pochi giorni dopo aver messo un punto ad una relazione di coppia. Mi sentivo vuoto, svuotato nel profondo e la musica, come sempre, mi ha aiutato tantissimo a tirare fuori i miei demoni per guardarli in faccia e, di conseguenza, conoscerli, comprenderli meglio, per capire come trasformarli in punti di forza, per capire come vincere, giorno dopo giorno, la battaglia che ciascuno di noi affronta con se stesso. Ho sposato la metafora della tempesta perché credo che ognuno di noi, in determinati momenti della propria vita, si ritrovi al centro di un uragano, in un vero e proprio occhio del ciclone ed è proprio lì che, con questo pezzo, che cerco di condurre gli ascoltatori, nel fulcro del loro tornado emotivo, in quel punto, quella regione di quasi calma, situata al centro della mappa interiore di tutti noi, da cui prendono vita e si scatenano tutti i vari turbamenti personali; una zona oscura ma in parte definibile “neutra”, perché è anche l’unica dalla quale possiamo davvero scorgere e riflettere sulle conseguenze delle scelte che compiamo, osservando, senza filtri e senza maschere, ciò che avviene ad un solo passo più in là, oltre il confine che delimita le nostre azioni e i nostri sentimenti. Proprio come accade nei tornado tropicali, in cui venti ed intemperie nascono dal centro per essere poi deviati verso l’esterno, ruotando intorno ad esso, allo stesso modo, ogni nostro disagio scaturisce dalla parte più profonda dell’anima, tracimando e dilagando al di fuori di noi, delle nostre considerazioni e delle nostre insicurezze, andando ad intaccare la sfera delle relazioni, i legami e le vite di tutti coloro che ci stanno accanto. Una burrasca emotiva che travolge tutto in pochi istanti, lasciandoci soli, inermi e attoniti con i nostri pensieri, i ricordi e le immagini di coloro che ci hanno amati, ma che noi, a causa di tutti i nostri tumulti interiori, siamo riusciti soltanto a ferire e deludere. Ecco, “Tempesta” è un po’ questo, un ritratto dai toni a primo sguardo cupi, ma accesi e molto nitidi, in cui si riversano e fluiscono i nostri ricordi, flashback e fotogrammi del passato, che ho cercato di trasporre anche sul piano visivo con il videoclip che accompagna la release, girato nella suggestiva cornice di Palafitte di Azeglio, in provincia di Torino, sotto l’attenta e competente direzione del regista, Gabriele Francheo. ”Tempesta” è la trasmutazione in musica di ciò che si scatena dentro di noi in alcuni momenti della vita e credo sia fondamentale consapevolizzarci sulle scelte che prendiamo, perché troppo spesso ci rendiamo conto delle loro conseguenze soltanto dopo, a posteriori. Sicuramente, si tratta di un brano a primo acchito malinconico, ma ad un più attento ascolto, penso e mi auguro si evinca la sua ambivalenza, che prende per mano l’ascoltatore spostando la sua attenzione sul dissiparsi delle intemperie, così da tornare a brillare e risplendere, ancor più di prima, imparando a dare il giusto valore a chi ci sta accanto quotidianamente e non soltanto quando, a causa della nostra incostanza e noncuranza, ci ritroviamo soli, isolati dal nostro stesso agire. Da ogni tempesta è possibile uscire più forti e consci del proprio vissuto, dei propri affetti e di tutti quei miglioramenti che possiamo apportare alla nostra vita, imparando ad essere autentici e sinceri, privi di maschere o corazze, iniziando ad essere limpidi e cristallini con il riflesso del cuore e, solo allora, sarà davvero, come dico nel brano, «come uscire da questo fottuto inferno, sarà tu che mi tieni le mani dicendo “tienimi stretta ancora». Il messaggio che voglio trasmettere è proprio questo, il cercare di rendersi sempre più consapevoli delle scelte che compiamo, valutandole con attenzione anche le possibili conseguenze, sulla nostra vita e su quella dei nostri affetti. Ogni mia release ha un messaggio: la mia passione per la musica nasce quando nasco io; a soli 6 anni ho iniziato a prendere lezioni di pianoforte e, poco dopo, mi sono dedicato allo studio della chitarra e del canto. Per me, scrivere e cantare sono una vera e propria esigenza, un bisogno intrinseco, come la fame, la sete, l’amore. Attualmente, ho più di 730.000 followers su TikTok e quasi mezzo milione di ascolti nei digital store: sono cifre che riempiono il cuore di gioia, perché dietro quei numeri, si cela un pubblico, persone, anime e cuori che nei miei testi e nelle mie canzoni si ritrovano e si rispecchiano, emaptizzando con me e con il mio vissuto e questo è davvero meraviglioso. Lo scorso anno, sono stato definito dalla critica un idolo per la mia generazione: io non credo di essere un idolo, ma quello a cui tengo, è cercare di portare il mio esempio, specialmente ai giovanissimi, facendo capir loro che dietro la buona riuscita di un progetto, nella musica, nell’Arte, ma anche e soprattutto nella vita, c’è sempre un duro lavoro, a cui molto spesso, soprattutto ai giorni nostri, non viene quasi mai dato peso. Il sacrificio dietro alla riuscita è un concetto importantissimo per me e spero che ogni giovane appassionato di musica, o di una qualsiasi altra passione, possa comprenderne il valore, il valore del “sudarsi” le cose, perché, credetemi, non ha prezzo.

 

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