The Ghibertins raccontano la rabbia giovanile in Round Trip: il video

Musica

Il brano è un'escalation di emozioni, un crescendo che culmina in un finale cinematografico che fa da apripista alla caduta verso il baratro

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ESCLUSIVO DELLA BAND

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Round Trip è il sesto e ultimo singolo tratto dal nostro concept album "The Life And Death of John Doe". In questo album raccontiamo la vita di una persona qualunque, dal suo concepimento ("Intro") alla sua morte ("Outro"). Non solo ogni canzone rappresenta un decennio di vita del protagonista ma, come una polaroid, cerca di catturare una precisa emozione provata in quell'esatto momento. Questo ci ha dato la possibilità di creare un disco che all'inizio risulta sconnesso, ma che in realtà ha un filo logico solido sia in termini di arrangiamento, che in termini di tematiche e narrazione: come la vita è imprevedibile ma rimane coerente.

Nella sua vita John Doe nasce sotto i peggiori auspici, fa terra bruciata intorno a sé toccando il fondo del baratro per poi trovare la redenzione. A seconda della tematica abbiamo cercato di rivisitare determinati sound cercando di assimilarli per creare qualcosa di nostro; siamo così  riusciti a sviluppare sonorità elettroniche senza rinunciare alle nostre radici folk, passando per il gospel e l'indie rock. Ma chi è John Doe? John Doe é un termine  medico legale utilizzato per nominare qualcuno che non può essere identificato. Il vero tema dell'album è infatti la nostra intima  paura di essere dimenticati. La consapevolezza che da qui a cento anni nessuno si ricorderà di noi. Siamo tutti dimenticabili, siamo tutti John Doe.

"Round Trip", il brano che presentiamo qui oggi, rappresenta la rabbia giovanile.

Il brano è un'escalation di emozioni, un crescendo che culmina in un finale cinematografico che fa da apripista alla caduta verso il baratro. Abbiamo cercato di dar vita ad un pezzo che desse il via alla spirale negativa che prenderà poi la vita del protagonista e descrivere la rabbia che caratterizza il periodo dell'adolescenza ci è sembrato un buono spunto da cui partire. La stesura del pezzo è perciò stata molto sentita e complicata perché volevamo avere tre momenti ben distinti all'interno di un brano dal minutaggio ridotto per i nostri standard. Dopo un profondo lavoro il risultato è un brano che cerca di avvolgere l'ascoltatore nel suo sound southern rock, per poi salire di intensità fino ad un finale frenetico. Con questo pezzo torniamo a quelle che sono le nostre origini in un album in cui abbiamo cercato di sperimentare e reinterpretare generi diversi.

Nato per essere un acustico, ha poi preso una strada diversa e ha avuto un arrangiamento minuzioso con layer di chitarre elettriche, lap steel e chitarre acustiche su cui abbiamo lavorato molti mesi. Un pezzo al quale siamo fortemente legati e che allo stesso tempo quello che ci ha creato più difficoltà. Il brano, come tutto l'album è stato interamente arrangiato da noi e registrato presso il Blap Studio di Milano da Ivan Antonio Rossi, collaboratore di artisti come Gabbani, Fast Animal and Slow Kids, Le Vibrazioni e molti altri. Speriamo che il messaggio non solo di “Round Trip”, ma dell'intero disco riesca a raggiungere il cuore e le menti di chi lo ascolta per restare indelebile.

 

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