Lorenzo Licitra parla di amicizia in Eli Hallo duettando con Anggun: "XF grande palestra"

Musica

Fabrizio Basso

Il brano rappresenta la prima tappa del nuovo percorso musicale del vincitore di X Factor 2017 (GUARDA LO SPECIALE). Dopo un periodo di ricerca e sperimentazione, l’artista è pronto a tornare con entusiasmo e voglia di rimettersi in gioco grazie a una maggiore consapevolezza personale e artistica. L'INTERVISTA

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Eli Hallo
 segna il ritorno, felice e rivoluzionario, di Lorenzo Licitra, vincitore di X Factor nel 2017. È un pezzo delicato e contemporaneamente intenso in cui il cantautore, con il suo timbro inconfondibile, racconta un sentimento puro e sincero regalando all’ascoltatore un’emozione diretta e autentica. Una canzone che acquista forza man mano, fino al meraviglioso ingresso di Anggun, la cui voce si incontra e si intreccia con quella di Lorenzo creando una perfetta armonia. Eli Hallo racconta una storia personale e vera di grande amicizia ed è l'avvio di un progetto importante in cui crede molto e al quale ha voluto dare un valore benefico. È infatti affiancato alla nuova campagna del Festival del Cinema Nuovo che si occupa dell’inserimento in comunità di ragazzi disabili, una causa alla quale Lorenzo Licitra è fortemente legato.

Lorenzo partiamo dalla scelta di Eli Hallo come singolo e in cosa può rappresentare il tuo nuovo viaggio artistico. Inoltre quale è il significato del titolo?

Il significato è racchiuso nel titolo che significa pronto Eli che poi è un gioielliere parigino: tutto nasce da telefonata a vuoto dove non si sentiva nulla. Questi due anni di fermo nel mondo per me sono stati proficui, ho sperimentato la scrittura dopo una vita da interprete. C’era una cantilena in aria e nei primi accordi ho inserito queste parole. È un'amicizia proprio vissuta.
Come è nata la collaborazione con Anggun?
D’amicizia si parla e quando ho messo su il progetto l'ho chiamata per farle ascoltare una canzone con un pezzo in francese: e lei che vive a Parigi e corsa subito a registrare la voce. Ci siamo conosciuti tre anni fa a Giakarta in una serata dedicata a Luciano Pavarotti e in quell'occasione avevamo già unito le voci.
Cosa puoi dirmi della cover: ha tantissimi elementi simbolici…che vanno oltre la storia di amicizia che racconta: dove ci porta?
È vero, è un collage, la cover deve mostrare gli elementi che hanno dato vita al progetto. Unisce simboli come la tazza, la mongolfiera, il fiore...
Il brano ha anche una finalità sociale: raccontami di questo incontro speciale.
Abbiamo l’onore di affiancare e dare supporto alla nuova campagna del Festival del Cinema Nuovo che si occupa dell’inserimento in comunità di ragazzi disabili, una causa a cui sono fortemente legato e che mi tocca personalmente.
A casa tua hai tazze viola?
Sì. Questo è anche il motivo per cui è citata nella canzone. La usavo mentre scrivevo. Una amica la aveva in mano e indossava pure i jeans citati.
Mi piace l’immagine dell’abbraccio che ti lascia senza perché. C’è oggi nella tua vita un perché al quale vorresti dare una risposta?
No. Tutto succede perché c’è un motivo. È giusto vivere l’effetto sorpresa.
"Il mondo fuori è solo pieno di parole". Credi, guardandoti intorno, che l’essere umano conosca il valore delle parole oppure basta riempirsene la bocca?
È importante dare il giusto peso ai vocaboli. Per me è un esercizio trovare parole che manifestino sentimento ed emozione. Lo faccio nella musica ma anche nella vita quotidiana.
Credo che uno dei momenti più intensi della tua carriera sia stato al Palazzo di Vetro dell’Onu: al di là di quella esperienza come vede il mondo oggi un trentenne?
Come i miei colleghi e amici. Non è facile, non ci si alza la mattina con la giusta serenità. Devi conquistare uno spazio e non è mai certo che tu ci riesca ogni giorno. Noto però che c’è tanta voglia di scommessa, sento energia nuova ci si può svegliare un po’ più speranzosi.
Come spiegheresti a un adolescente che oggi è giusto aprire le porte di casa come fosse il cuore? Mi sembra un messaggio forte di accoglienza.
Tutto è oggi più facile e collegato. Pensare dunque di essere divisi fa strano, è assurdo. Dobbiamo perorare l'inclusività e aprire le porte: è un bisogno forte.
Hai vinto X Factor nel 2017: cosa ti ha lasciato e che consigli dai a chi partecipa a questa edizione?
Oggi, anche se sono già passati cinque anni, a livelllo formativo è stato una palestra incredibile, ho lavorato con professionisti pazzeschi e a volte stento a  crederci. A chi c'è in questo 2022 dico: godetevi ogni istante di quei mesi, è un vortice di emozioni infinite.
Che accadrà nelle prossime settimane? Possiamo aspettarci un altro singolo e un album?
Intanto è ripartita la macchina promozionale perché quella concertistica mai si è fermata. I due anni di scrittura hanno colmato il cassetto, ora penso a scrivere e cantare.
Stai facendo un pensierino a Sanremo?
(Ride, dr) Conosco Amadeus. Mettiamola così: se vuole sa dove trovarmi mi conosce da qualche anno.

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