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Virginio frena sul domani e si sofferma sull'oggi perché...M'Incanta

Musica

Fabrizio Basso

L'artista di Fondi ci accompagna nell'estate italiana con un singolo che ci invita a cogliere l'attimo, a essere meno proiettati verso il futuro e goderci di più il presente. L'INTERVISTA

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La sua regola è stupire. E lo fa anche in questa estate 2022 Virginio Simonelli. Il singolo M'incanta non è il solito inno alla vita, bensì una canzone per chi non vuole più fare programmi, per chi vuole godersi il momento che sta vivendo, per chi non vuole necessariamente promettersi per sempre. Virginio racconta che dopo due anni così intensi dobbiamo tutti essere più flessibili e non fossilizzarci troppo sul programmare il futuro. Virginio ultimamente si divide tra l’Italia e l’America seguendo un percorso parallelo iniziato a Miami qualche mese fa e che lo sta portando sempre di più a farsi conoscere Oltreoceano. Ma non rinnega le sue origini italiche. L’Italia resta il suo mondo mentre quello in America è un percorso cui ha iniziato a pensare quando ho vinto il Latin Grammy come autore per l’album di Laura Pausini Hazte Sentir/ Fatti Sentire. Anche per questo motivo, M’incanta, singolo scritto dallo stesso Virginio insieme a Diego Mancino e Daniele Coro ha un’influenza latina. Un mondo che il cantautore ha sempre esplorato, ma col quale non si era mai cimentato come in questo brano.

Virginio partiamo dalla scelta di M’Incanta come singolo dell’estate.

Lo ho scritto con Daniele Coro e Diego Mancino e ho sentito fosse quello giusto per raccontare il mio nuovo percorso in America e in America Latina. Pubblicatlo è stata una decisione in corsa anche perché stiamo lavorando alle prossime uscite su altri mercati. Comunque sono italiano ed è importante confrontarmi e fare musica per chi mi segue qua nonostante fuori succedano cose belle.
Perché parli a una generazione che non ha voglia di programmare? Come è cambiata la percezione del tempo negli ultimi due anni?
L’essere umano tende a progettare il futuro ma un aspetto della nostra vita ci dice di considerare che il cambiamento è parte integrante della vita quotiadina. Pensiamo solo che il posto fisso non esiste più e mentre i più grandi possono essere disorientati, i giovani accettano il cambiamento, sono più preparati. La canzone è un po’ una festa rispetto al momento in cui viviamo. Col futuro che ci cambia sotto gli occhi ci resta il presente.
La cover ha sullo sfondo un negozio americano: perché non hai fatto tutto in Italia? Il video poi è girato a Miami…
Parla un po’ a tutti. E’ di facile traduzione anche in spagnolo. Per chi ci ha lavorato era facile intuire il senso della canzone. Ci concentriamo sull'affidarci alla vita, sull'evitare la proiezione robotica al futuro.
Parafrasando Alessandro Manzoni...Adelante Pedro, con juicio.
E' la giusta sintesi del mio pensiero.
Partendo dalla fine, la rivoluzione da dentro cosa la ha innescata?
Parlando di me, riconosco che in questi ultimi due anni ho capito tante cose. Ho iniziato un nuovo percorso con la mia etichetta e la mia squadra che mi hanno permesso di focalizzare il mio lato artistico, di capire la mia unicità. Scrivere tanto può disorientare perché sono un curioso ma quel che sono va messo a fuoco soprattutto ora in un mondo musicale intasato. E' fondamentale trovare il proprio focus.
Il mio cuore è un castello e la sabbia che riempie il deserto: il tuo cuore è un castello di sabbia o è roccia per proteggersi dalla sabbia del deserto?
E’ un gioco di parole sul castello di sabbia. Il mio cuore è in movimento per cui dopo l’onda magari un castello non lo è più ma la sabbia rimane quella. Rimaniamo della stessa sostanza di cui siamo fatti e dobbiamo costruire. Il cambiamento non è essere diversi ma è essere migliori in alcune caratterstiche.
Parli di una luce al tramonto sulla città nella stagione in cui tutti guardano la luce al tramonto sul mare o in montagna: ti piacciono le città svuotate?
Moltissimo. Amo il mare ma l’urbanizzazione, la metropoli, sentire la vita che scorre nei vari posti mi piace. A Milano vivo in centro perché mi piace il respiro della città e non mi sento solo mai. Mi godo ogni istante ovunque sono.
La luna è sempre il lampione del mondo?
Sì. Come può non esserlo. Il lampione è notturno ed è il lampione più grande che abbiamo. Ho lo sguardo rivolto verso l'alto, il mio film preferito è Interstellar, amo l’astr fisica, mi affascina cosa siamo nell’universo.
Pronto per andare nello spazio con Elon Musk?
Mi piacerebbe!
Restiamo un mondo sconnesso dal futuro sempre in cerca di scenari nuovi e dunque sempre inquieto?
Il mondo è inquieto da prima dell’uomo. La terra si rigenera costantemente, siamo noi che se andiamo avanti così spariremo, non ci resta più molto tempo. La terra può anche diventare una palla di fuoco, una roccia dura, comunque rimane ma noi dobbiamo salvaguardare noi stessi, siamo fragili.
Sono i 10 anni di Ovunque: fai una festa? Lo ristampi?
Non guardo troppo indietro. Mi piace la melanconia di alcuni ricordi ma non amo le ricorrenze e se faccio qualcosa è per le persone che mi seguono e so che ci tengono. Ovunque è stato un album importante perché ha segnato un momento della mia vita dunque un modo per celebrarlo lo troverò, per altro dobbiamo anche recuperare un incontro col fan club.
Come sta procedendo la tua conquista del mercato latino?
Ho sempre fatto pop. La nicchia mi interessa per la qualità. Non bado al numero né alla moda, come principio non faccio la musica per tik tok, poi magari qualcosa faccio perché mi diverte e amo sperimentare. Quando mi dedico a scrivere e a cantare ho il mio range, voglio che quella cosa abbia una determinata caratura che non significa non possa arrivare a tutti. Ho sperimentato di tutto nella vita però mi sono innamorato al Pop, che come qualcuno disse è leggero solo per chi ascolta ma non per chi lo scrive. Per me è una strada che ho sempre guardato e ne ho percepito la connessione. Il Latin Grammy di Laura Pausini mi ha fatto scattare qualcosa in più. Ho studiato spagnolo per comunicare senza mediazione. La bellezza del mondo latino è il contrasto tra complessità e semplicità; in Italia guardiamo spesso al Nord del mondo e a volte trascuriamo il fatto che quello latino ci appartiene: eppure in Italia c’è poca consapevolezza della nostra essenza latina. Come colpisce una melodia non colpiscono mille parole: la parola parla al cervello, la melodia al cuore e non c’è gara.
Alla fine possiamo dire che è chiaro cosa significa per sempre?
Ha sempre lo stesso significato. Solo che se non dura per sempre non significa che sia meno bello. Una storia breve non significa che non produca amore.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Torno in America per lavorare alle cose nuove e poi dopo arriveranno le novità per smascherare piano piano l’album che sta nascendo. Un album oggi si comincia a raccontare anche prima, attraverso i singoli.