White Ear feat. Femmina ci pone un quesito esistenziale in Drowsy Dream

Musica

Al centro del testo c'è una domanda universale: la vita ci concede tutto quello che i nostri sforzi meritano?

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA

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“Drowsy dream” è nata in diversi momenti e contesti. Ho scritto le strofe ad Alicudi, piccola isola delle Eolie, partendo da una frase che avevo in testa: “What did you expect from life?”. Da lì ho iniziato a scrivere indirizzato a me stesso, chiedendomi se davvero mi aspettavo che la vita mi desse tutto quello che i miei sforzi meritavano. Questa prima frase ha dato l’imprinting alle successive sia per i contenuti che per il ritmo, in quanto matrice della metrica di tutto il testo. Ne è scaturita una sorta di filastrocca che ho subito chiuso nel cassetto. A Bologna, durante un’improvvisazione dal vivo è nato il riff di chitarra su cui si basa la parte musicale del brano. Una volta sviluppato il beat con sintetizzatori, drum machine e campionamenti, ho provato a cantarci sopra e come spesso capita nei processi di creazione, la melodia delle strofe combaciava perfettamente con la metrica di quel testo scritto in un altro posto e in un altro momento. Per il ritornello invece mi veniva naturale cantare una melodia tra il lamentoso e l’indifferente, che mi ha suggerito una risposta alle domande presenti nelle strofe: “Yes, I do, I want everything”.

E qui ho intravisto una nuova chiave di lettura più rivolta alla nostra illusione di poter avere tutto, ogni giorno una nuova sorpresa, un albero per ogni seme piantato, il talento trasformato in successo, come dico nelle strofe. Da qui l’idea di far cantare Giorgia Faraone in arte Femmina, che a questo carattere indifferente del canto ha aggiunto sensualità e irriverenza. Sicuramente non ho sfruttato tutta la potenza della sua voce, ma sentivo che “Drowsy dream” aveva bisogno di essere cantata con un registro quasi sussurrato, annoiato e impertinente. Un personaggio che Femmina ha saputo interpretare molto bene. Quando ho inviato la bozza del brano e il testo a Sophie Bémol, la videomaker che sta curando tutti i miei video, mi ha subito proposto quella che sarebbe poi diventata l’idea base del videoclip, ovvero due persone annoiate che girano un video inutile e un po’ stupido, costruendosi intorno un mondo colorato e folle attraverso effetti completamente gratuiti. Lo sfondo viene sostituito continuamente, facendo ritrovare i due personaggi in contesti sempre diversi pur restando nella stessa stanza. In linea con i tempi di attenzione standard dei social, tutto cambia sempre e rapidamente, finché questa continua ricerca del nuovo non diventa anch’essa monotona e statica. Inizialmente la consegna era di metterci davanti ad una telecamera e divertirci, e così abbiamo fatto.

Man mano che giravamo ci venivano nuove idee e abbiamo inviato quasi un’ora di riprese a Sophie per il montaggio. La post-produzione in questo video gioca un ruolo fondamentale, regge il filo narrativo che parte dalla ricerca di continue novità e che dopo un lungo crescendo si conclude con l’esasperazione della stessa. Infine, con la post-produzione audio di Last Floor Studio e la copertina dell’illustratrice Sara Garagnani, “Drowsy dream” è frutto di una bellissima sinergia tra le persone che ci hanno lavorato.

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