Will presenta il suo primo EP intitolato “Chi sono veramente”

Musica

Fabrizio Basso

L'album include sei brani, dai successi come "Estate," già disco di platino, "Domani che fai?" e "Anno luce" che hanno superato oltre 40 milioni di stream e tre nuovi attesi inediti: quello che è anche il titolo del progetto, "La storia più bella di sempre" e "Capolavoro". L'INTERVISTA

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Sei canzoni per dipingere l’espressione autentica di quello che è oggi Will, un ragazzo semplice che non può fare a meno della musica. Con Chi sono Veramente Ep, William Busetti mette tutto il viaggio di questi ultimi anni che lo ha portato fino a qui, dall’iniziale e costante timore di non sentirsi all’altezza sino alla nuova consapevolezza di sé e della sua musica, avendo il coraggio di mostrarsi sempre per quello che è realmente. Ogni viaggio è stato vissuto intensamente, ora però sa chi è e chi vuole essere e pertanto esce allo scoperto raccontando nel bene e nel male chi è veramente.

 


Quando è nata l’idea di Chi Sono Veramente Ep? Perché un Ep e non un album?
Nasce con la prima traccia che è anche la prima scritta un po’ meno di due anni fa. L'idea era dare idea di come intendevo la musica prima dei numeri che hanno totalizzato i miei pezzi. Voglio andare avanti con purezza. Come primo tassello va bene un Ep, il disco intero lo tengo per un prossimo episodio. Col disco ti assicuro che sperimenterò di più.
Partendo da presupposto che l’Ep è l’inizio di un nuovo capitolo della tua storia…non ti puoi più fermare perché hai un sogno? E in cosa coincide con i sogni della tua generazione?
Di certo non ci fermiamo sono già stato fermo troppo. Da Estate in poi ho lavorato molto in silenzio sia a livello personale che artistico. Spero di diventare un artista completo. I giovani sognano molto e tutti hanno un sogno diverso, il mio è sentirmi realizzato restando me stesso.
C’è molta melanconia nel racconto dell’amore: è difficile oggi costruire una relazione nella stagione dei social?
L’Ep lo è, hai ragione, ma non lo vivo tutti i giorni in modo melanconico. Mi piace la melanconia di poeti e cantautori. Mi piace perché si è evoluta in bene, rende più facile conoscersi e raccontarsi. Con i social è più facile fare conoscenze ma per innamorarsi davvero i social non bastano, bisogna guardarsi negli occhi.
Anche nella Storia più Bella di Sempre c’è il senso amaro della fine: che valore hanno per te i ricordi?
Qui sono molto importanti. Ogni canzone racconta un periodo o un episodio della mia vita. Ci sono quelli che segnano di più e ci rendono chi siamo: quelli che ci cambiano sono pochi.
Vorresti ascoltare qualcuno con cui hai avuto intimità che in un’altra vita parla di te?
Piacerebbe a tutti. Non lo so. Magari se dice comunque bene di me…sì. Se dicono male lo lascio al passato.
Capolavoro è una delle poche canzoni che parlano di cura: a chi è dedicata?
È il pezzo più intimo finora scritto, ci sono tanto legato a livello personale. È per la mia ragazza che qualche tempo fa ha perso suo padre. Lo ho scritto dopo il funerale. È quasi una lettera. Il titolo si riferisce al fatto che lui aveva un limoncello di cui andava fiero, lo aveva chiamato capolavoro e aveva una sua etichetta.
A volte la paura non ci resta che affrontarla: in situazioni difficili sei impulsivo o razionale?
Tendo a essere razionale ma a volte perdo le staffe. Pensare troppo non è sempre la cosa giusta.
Sempre in Capolavoro dici parlami di cosa farai domani e la canzone seguente si intitola Domani che Fai: il futuro è una ossessione?
Nella mia vita penso sempre a lavorare e migliorare e perdo qualche attimo del presente. E' stato una ossessione in periodo della pandemia, per me più di altri, perché ho avuto un doppio cambio nella vita: virus, che ha cambiato per tutti, e la musica.
Se ti serve una scusa non avere paura: in amore meglio una brutta verità o una salvifica bugia?
A volte una bugia ci sta ma una relazione sana si basa su solide verità.
Ti senti un poeta che non rispetta le regole?
Non mi sento neanche un poeta, all’inizio la situazione la vivevo in modo un po’ casuale. So che è una frase che mi perseguiterà. È una frase da giovane ma magari sarebbe carino diventarlo.
Perché hai scelto il lato melanconico dell’estate?
È il momento da vivere come una bella stagione ma è anche tempo di riflessione e tristezza che valorizza i momenti felici. Estate quando è uscito era la parola centrale del disco.
Cosa puoi anticiparmi del tour? Ci saranno altri singoli?
Ci lavoriamo da una vita, è la prima volta. Ci sarà un passo avanti. Come uscite…non mi fermo più, ci sarà da divertirsi!

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