La cantautrice romana pubblica un album che conferma la sua capacità di coniugare testi in italiano, confidenziali e raffinati, con un sound identitario
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Sette brani che ti si attaccano alla pelle come Calamite e che colgono le più nascoste e intime sfumature delle relazioni umane. Nuvola, all'anagrafe Elisa Mariotti, dipinge un amore che parte dalle sensazioni per arrivare ai pensieri, ruotando intorno a suggestioni talvolta eteree ma che si attaccano alla pelle come tatuaggi. Nuvola dimostra una maturtà inusuale, considerata la giovane età, che si manifesta attraverso testi importanti e il perfetto equilibrio tra sonorità cantautorali ed elettroniche, giusto tappeto di una vocalità unica.
Elisa partiamo dalla storia dell’album: quando è nato? E’ quasi un concept quindi un esordio doppiamente difficile, direi.
Si è rivelato un concept ma non c’era quell’organizzazione in fase di scrittura. Ci sono sentimenti comuni nella scrittura che col tempo si trasformano. Le utime due tracce, I Miei Ricordi e Male Sia, sono due puntate di una medesima storia. E' bello perché i temi sono stati scritti nello stesso periodo. E' come un discorso unico spalmato negli anni.
Perché Nuvola?
Ho conosciuto una ragazza che si chiamava così ed era un nome bellissimo. All'epoca ero con la mia vecchia band e cantavo in inglese e mi dicevo che se mai avessi avuto un progetto solista mi sarei chiamata così.
Lei lo sa che le hai rubato il nome?
Sì e mi dicono che sia contenta.
Su Cui Contare è pura autoanalisi: premesso che la ricerca verso la parte migliore di sé dura per sempre, almeno non è più una ossessione?
Non lo è. Non sapevo bene dove andare a parare. Quella sensazione fa parte della vita del musicista ma anche di tutti. E' l’attesa di un momento di serenità che può essere quando arrivi al disco o al concerto ma già ti domandi poi cosa accadrà.
Quando è l’ultima volta che sei stata davvero felice? Non vale dire ora perché è uscito il disco…e neanche attraverso termini che non useresti.
Ho deciso di prendermi un cane, arriverà a breve e questo mi rende felice.
Per sconfiggere il vuoto di Dormire può bastare un buon sonnifero o bisognerà continuare a strappare radici dalla testa?
La seconda. Un buon sonnifero aiuta ma per il lungo termine bisogna togliere i pensieri.
Quale è il tuo cocktail per non fare sentire niente?
Gin tonic tutta la vita. E' una ossessione anche quella.
Che peso dai ai ricordi e ai luoghi di una relazione passata: ci fai pace e ci torni oppure…passeranno gli anni scompariranno i segni? Anche perché all’inizio di Scoprirsi un po’ chiedi di lasciare indietro tutte le cose che hanno ferito. Che poi diventano come tagli.
La storia è al contrario, la scaletta è fatta in quel modo ma le tempistiche sono differenti. Tutti sono importantissimi, cambia poi il modo in cui li guardiamo. Inizialmente tendo a evitare certi luoghi, poi ci torno.
E’ interessante il gioco sui silenzi: c’è quello che ci sprofondi ma sembra di parlare di Scoprirsi Un Po’ e quello dal quale non si può scappare di Dormire. Che rapporto hai con lui? Sei solitaria?
Non lo sarei per indole ma in realtà sono entrambe. Ho bisogno di stare in mezzo alla gente e parlare ma ho ansiette sociali varie e per non affrontarle mi risulta meglio stare da sola; però poi mi manca la gente…insomma un macello. Il silenzio lo sto rivalutando per caricarmi e ascoltare i pensieri. Prima ero impulsiva, ora conto fino a dieci, prima la solitudine era sofferenza ora è un momento importante.
Accetterò di crederti anche se io non ascolto mai nessuno: sei diffidente in generale nella vita?
Sì, lo sono in generale. Ascolto dopo e spesso prendo una posizione opposta per mettere alla prova chi ho di fronte. E’ così l’inizio ma poi ascolto.
Nei tuoi testi ci sono molte riflessioni ma anche molte domande: dunque sei una persona pericolosa?
Tutte possono esserle per qualcun altro. Lo sono stata anche se non avrei voluto. Possamo fare del male anche non volendo.
Mille persone con cui poter parlare: se potessi riannodare i fili della tua vita ce ne è una con la quale vorresti parlare, sfogarti, confrontarti?
C’è eccome. Certe volte le cose finiscono in caciara. Vado avanti ma qualcosa rimane di sospeso.
L’orizzonte che è immaginifico ma che non puoi avere è il luogo per tenere la testa impegnata e il cuore al sicuro?
Sì, è confortante ma può diventare pericoloso. Il guardare sempre avanti ti salva ma può anche distogliere dal presente.
Collezioni davvero calamite?
No, mi piaceva l’immagine. Nei miei viaggi compro dei vestiti magari acquistati in piccoli negozi artigianali. Il mio armadio è l'atlante dei miei viaggi. Ma sia chiaro non ho l'ossessione dello shopping.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Per il momento è prevista una presentazione a Roma più avanti. Sulle altre date ci stiamo lavorando, il periodo non è dei più semplici.