Piccolo G, le Canzoni d'Amore sono un meta-messaggio delle dinamiche amorose

Musica

Fabrizio Basso

Credit Fabio Pergolesi

Il brano del giovane artista marchigiano è un piccolo bignami a cassa dritta sul sentimento amoroso. L'INTERVISTA

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Canzoni d'Amore
, della durata di 2 minuti e 27 secondi, velocissimo, incisivo, ci porta di corsa nel labirinto delle canzoni d’amore. È un piccolo bignami a cassa dritta sul sentimento amoroso, che coinvolge ed entra subito in testa, costruito su sonorità anni Novanta colorate di moderno dream pop dalla voce di Piccolo G e dal tocco di Bias.

Giovanni partiamo dalla storia del singolo: come è nato e perché hai scelto questo per l’estate?

Ho scelto questo per dare l’idea della mia crescita artistica dal punto di vista lirico. Nasce da una domanda sui paradigmi dell’amore… qui ho detto la mia. Arriveranno altre sorprese.
Il video si muove su tre ambientazioni ben definite: in cosa ognuna rappresenta l’amore?
Il mare è l’amore del bello della natura, il labirinto è la metafora che quando entri nell'amore non sai come me esci. Il viaggio è un po’ distaccato ma con l’idillio che trasmette si collega.
La parte del labirinto secondo te potrebbe rappresentare la stagione dell’amore sui social: in cerca di emozioni ma schiacciati da paure interiori?
Assolutamente. Non c’è luogo migliore per rappresentare questo aspetto. Le barriere possono essere il non vedersi in faccia e il non scambiarsi idee senza intermediario.
Anche nel video di Non Lo Sai c’è il mare mentre in Gridano il finale col muretto sa di notte in spiaggia: quanto il mare è importante per te?
Moltissimo, sono nato in un paese vicino al mare. La bambina del video è mia sorella che ora è cresciuta. Il mare mi ricorda belle giornate e bei momenti.
Tema centrale è l’amore: come ci si approccia alla parola più usata nella storia della musica?
Cerco di analizzare e capire perché una canzone d'amore è scritta bene e una no.
Hai una risposta?
Il bene è quando il sentimento è presente, la risposta la troviamo nel finale del brano. Le cose belle vengono dall’alto e arrivano da sé.
Quando per la prima volta la hai ascoltata finita, cosa ti si è acceso nel cuore?
Ero felicissimo di uscire con musica nuova dopo tanto tempo fermo. Invece di parlare di me stesso ho preso un tema: in futuro penso a un percorso parallelo tra raccontare temi universali e me stesso.
Cosa significa oggi essere avversi alla moda?
Avvicinarsi di più all’universale che al particolare. Quest'ultimo rimane nel momento, l’altro è bello sempre e rimane nel tempo.
Una canzone d’amore che sega una giornata in due ti elettrizza o ti inquieta?
Entrambi. È così grande perché divide gli animi, ma mai cedere troppo a emozioni e sentimenti.
Tu canti che le migliori scendono dall’alto: hai mai pensato invece di farle salire verso l’alto, come un germoglio?
È un insegnamento che viene anche da Franco Battiato. La musica nasce per andare verso il divino, la più grande aspirazione è non restare ancorati all’umano. Per riuscirci occorre un percorso di saggezza, conoscenza e studio.
In questo periodo in bocca ha il gusto della mela dolce o dell’acre limone?
Ho il gusto della mela dolce che viene dall’uscita della canzone e dell’acre limone perché non conosco il finale.
Se dovessi scegliere tre canzoni d’amore… quali sceglieresti?
Glory Box dei Portishead, Leyla di Eric Clapton e Un uomo che ti ama di Lucio Battisti.
Quanto è importante nel tuo lavoro mettere la faccia in tutto quello che faccio anche se c’è chi ti guarda male?
Molto, perché quando percepisci uno stimolo fin da piccolo è difficile deviare il proprio cammino. Ma capisco che quello che più conta è mettere in quello che fai buone intenzioni e idee, più che la faccia.
Perché la tua non è una stupida canzone d’amore?
Perché non segue gli schemi tradizionali, non la fai per un ritorno, è una meta-canzone perché parla della canzone d’amore e non dell’amore in sé.
Che accadrà in estate?
Usciranno altre canzoni e stiamo preparando aperture di concerti. Ma ci vuole anche qualche giorno al mare.

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