La cantautrice italo persiana rivela il proprio mondo caleidoscopico nel nuovo Ep, che significa letteralmente "respiro" in lingua Farsi
Enigmatica, (con)turbante, profonda, filosofica...il suo respiro è quello dell'umanità. Nava Golchini, semplicemente Nava per chi decide (e ve lo consiglio) di smarrirsi nel suo universo poetico, pubblica il nuovo Ep, primo di una trilogia, e lo intitola Nafas, ovvero respiro in lingua farsi. Che insieme all'italiano e l'inglese, è l'idioma con cui veicola e comunica il suo stare al mondo.
Nava cominciamo con la storia dell’Ep: come lo hai costruito? Come hai scelto i brani? E mantieni una ritualità ben precisa.
Hai ragione, c'è la ritualità dei quattro brani e il titolo che è sempre di una sola parola. Ho riflettuto sul fatto che un album ha, in media, tre singoli e un po' di altri che vanno nel dimenticatoio. Io quando faccio musica ci metto anima e cuore e non vorrei che finissero dimenticati: dunque ho lavorato affinché tutti avessero la propria luce e li ho divisi a blocchi di quattro. Ho molto lavorato sulla lingua, all'inizio c'è stato un rifiuto iniziale poi con i collaboratori abbiamo ragionato sull'aspetto persiano facendo ascolti folli. Ci siamo lasciati ispirare da rituali religiosi con fiumi di persone che escono per strada accompagnati da una big band di percussioni allucinanti, che fa battere il cuore.
Per il titolo hai scelto la lingua Farsi: quanto è profondo quel respiro?
Bisogna ricordarsi di respirare perché il tempo è sempre poco, ma io desidero un prodotto di cui andare fiera anche tra cento anni. Curo il lato visivo come quello musicale, è quasi un mantra: respiro profondo e pensaci dopo.
E’ il principio di una trilogia: cosa puoi anticiparmi di quello che verrà?
Solo che saranno tutti collegati e con tema specifico.
Quali sono gli dei storti che si prendono cura di te? Anche le verità sono storte: la tua è una vita storta?
Non sono seguita dalle divinità che seguono i miei amici italiani o americani, dunque arrivando da una terra lontana mi sono sentita storta. Non sono percezioni immediate ma io sono così, credo nel kharma e nelle energie. In Persia abbiamo tanti poeti che studiamo, erano nelle mie radici queste storie.
Brucia il sentimento e poi si scioglie: è così che finisce un amore? Oppure il significato è un altro?
Quando un sentimento è fortissimo è come una cosa che brucia, che sia un amore, una storia, una sensazione…ma dura poco, si consuma e poi rimani con momento di vuoto.
Se hai bisogno c’è chi può aiutarti?
Da quando è partito il progetto solista sono cambiate molte cose perché ho trovato una squadra che mi può aiutare, ho un team equilibrato.
Look at my fangs: le tue zanne sono da predatrice o da bambola vodoo, per citare Camera?
Ora sono un po’ predatrice per avere protezioni. Sono conscia che a livello visivo sembro una principessa tribale, ma ti assicuro che so come proteggermi, sono forte.
Che storia ha Yek?
E’ tra i miei pezzi preferiti, perché ospita un dark persiano poco sognatore. Accoglie una wave che sta partendo da Teheran, c’è il coraggio di fare cose nuove, c’è il lato folle persiano.
I brutti scherzi che hai giocato al tuo cuore in Flesh sono terminati?
Per adesso sì ma sono sempre in evoluzione, c’è stata una bella crescita ma è un attimo che possano cambiare le cose.
Sai riconoscere chi ha gli occhi onesti dagli occhi bugiardi? E’ un rituale?
Vorrei imparare, qui richiamiamo il concetto del bruciarsi di poco fa. Ma non voglio diventare neanche troppo cinica se vivo troppe cose perché quelle stesse cose cambiano.
Ascoltando Nafas e riascoltando Bloom c’è sempre più la sensazione che nel tuo corpo vivano almeno due persone: chi è la più forte? Quella solare che parla o quella che nelle parole cerca di vincere i suoi demoni?
E’ assurdo come convivono. I miei genitori che vedono le mie foto si stupiscono infatti gli ho spiegato che si tratta di un alter ego. La più forte è quella sul palco perché senza forza non affronti pubblico e telecamere. Ti direi che è uno un switch continuo.
Per altro nel visual di Bloom ci sono tante Nava: quella crepuscolare, quella smarrita, quella provocante e sensuale: sai domarle tutte? Sai limitarne gli eccessi? Per altro sembra un film dei Fratelli Lumiere: che rapporto hai col cinema?
Il cinema è fonte di ispirazione costante, l’ultima vera esperienza immersiva è stata la serie Euphoria. I visual creano un mondo e io poi lo ricreo ai miei concerti. Si entra nel mondo di Nava, per questo Bloom è stato un visual Ep. Ora quella aliena è un’altra aliena che si trasforma. Siamo un mix di tante cose ma si tende a mostrane solo una.
So che sei vegetariana e ambientalista convinta: la tua generazione la consideri la generazione dei fatti o è ancora troppo piena di ideali?
Ho speranza nella mia generazione perché in poco tempo ha fatto tanti passi in avanti. Sono speranzosa, basta quel 20 per cento che prima non c’era per cominciare a cambiare le cose.
L’Iran di oggi come lo vedi? Sai di essere un messaggio forte per molte ragazze? Si può essere se stesse senza essere miscredenti od offensive.
Non è ancora pronto. Ma se penso a me adolescente cerco di portare altri alla riflessione, ad andare oltre il pensiero. Non mollerò finché vedo barlumi di cambiamento.
Hai sempre il guscio duro di Sarabe?
Meglio duro che poi piou sempre decidere di renderlo più morbido. Crescendo impari cose che ti fanno stare più attenta.
Oggi c’è qualcuno con te nel tuo universo parallelo?
E’ molto solitario ma la cosa bella è che quando ne parlo molti si avvicinano.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Stiamo lavorando sui concerti, non so stare ferma se no mi annoio. Ho iniziato un progetto di dj set col persiano per avvicinare le culture. Canterò anche un po’ ma stiamo ancora progettando.