Jovanotti parla del Jova Beach Party e dice Ri-Party-Amo verso un mondo sostenibile

Musica

Fabrizio Basso

E' stato presentato all’Università degli Studi di Milano Bicocca il progetto ambientale concreto e ambizioso nato dalla collaborazione tra il Jova Beach Party, Intesa Sanpaolo e WWF Italia. L’obiettivo è rendere i giovani, le scuole, le famiglie, le aziende e intere comunità, protagonisti della salvaguardia e del restauro della natura d’Italia

Si chiama Civil Week e il suo claim è Tocca a Me: Jovanotti ne è il testimonial naturale perché rappresenta passione, energia e voglia di affrontare i problemi. Il Jova Beech Party è vicino al pianeta. Aspettando che Lorenzo torni a fare festa in spiaggia col suo popolo, ecco Ri-Party-Amo, un programma articolato in tre principali pilastri, che parte dalla pulizia delle spiagge, passa per progetti di ricostruzione naturale e si conclude con attività di educazione, sia nelle università sia nelle scuole, che coinvolgeranno le generazioni più giovani. Grazie a una grande campagna di raccolta fondi ancora attiva sulla piattaforma di crowdfunding For Funding di Intesa Sanpaolo (ForFunding.it/Ripartyamo), a oggi, come ha spiegato Andrea Lecce, responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo, sono stati donati circa 3 milioni di euro che saranno utilizzati per pulire 20 milioni di metri quadri spiagge, laghi, fiumi e fondali; per realizzare sei macro azioni di ripristino degli habitat; organizzare otto incontri nelle università italiane e numerosi workshop nelle scuole capaci di coinvolgere un totale di 100mila studenti. Tra tutti coloro che avranno contribuito alla raccolta, 4.000 persone avranno la possibilità di partecipare a due esclusivi concerti   che Jovanotti terrà all’Atlantico di Roma e all’Alcatraz di Milano i prossimi 12 e il 14 novembre.

Jovanotti anche questa volta ci ha messo la faccia: "Nessuno può chiamarsi fuori dalla questione ambientale. L’impresa è vivere e gettarsi nel mondo, realizzare la propria biografia. Per me è importante partire dal fatto che nessuna impresa può chiamarsi fuori. La crisi climatica è legata ad aria, suolo, luoghi, cibo…tutte cose che hanno a che fare con la specie umana di cui facciamo parte. Ho saputo dell'apartheid in un concerto, il Live Aid mi ha fatto scoprire i divari del mondo, tutte cose conosciute immerso nel volume della musica. Il concerto è una festa. Il filosofo Emanuele Severino dice che festa, contemplazione e teoria sono comunicanti perché la festa è una idea di mondo che cerca di trasformare in realtà con le sue teorie; la festa è una propulsione del tempo che ti permette di ricordarti che sei vivo ed è contemplazione. Ora pensiamo di essere immersi negli elementi della natura come può avvenire al Jova Beach Party: lì se diamo informazioni verso la sostenibilità, avviando un percorso che a piccoli passi porterà a quella completa, è più efficace rispetto dirlo in uno stadio o in rete. Lì il tuo corpo è immerso negli elementi. Sapevo che il mio pubblico era pronto a vivere responsabilmente quella giornata: mi sono commosso, nel 2019, quando ho visto le spiagge lasciate meglio di quando ci siamo arrivati. Eravamo influenzati negativamente dal live dei Pink Floyd a Venezia, quello fu uno shock e abbiamo iniziato a pensare che la gente fosse vandalica. Poi le cose sono cambiate, io ho un pubblico che tiene conto di queste cose. Nel 2019 è andato tutto bene, ho solo motivi per entusiasmarmi. Il Jova Beach Party non è un concerto, è una avventura, ti getti in una cosa d’altri tempi, è una partecipazione totale alla Woodstock. Ri-Party-Amo non da dove ci eravamo lasciati ma da un livello più alto. Certe cose non saranno possibili, non in tutte le date potremo dare borracce e la famosa acqua del sindaco. Ma non ci sarà plastica. Dove possibile avremo bicchieri compostabili. Erica è una azienda che si occupa della gestione del riciclaggio dei rifiuti: nel 2019 li abbiamo trasformati in panchine, passerelle da spiaggia, maglie per squadre di calcio. Con A2A faremo un fumetto che verrà distribuito ai ragazzi. Nativa analizza i dati anche sull’impatto emotivo in maniera tale che possa avere influssi positivi pure sugli eventi futuri. Questo è il più grande progetto di ripristino di aree problematiche mai fatto nella storia ed è reso possibile da una cosa effimera, un concerto. La transizione ecologica prevede rinunce che si fanno per ottenere un mondo migliore. Il Jova Beach Party aveva l’attenzione e l’intenzione perché le cose venissero fatte bene. Dopo la pandemia è bello ripartire da lì. Ho una propensione naturale per diventare un accumulatore di energie, che è anche figlia di connessioni costruite negli anni. Quest’anno avremo ospiti 27 paesi che suoneranno davanti a migliaia di persone. Ho sempre avuto ammirazione per chi mi ha fatto scoprire cose che non sapevo, penso a Lucio Dalla, Franco Battiato, Paul Simon, alla musica africana. Abbiamo portato grandi eventi musicali dove non avvengono mai: abbiamo portato economia e allegria, abbiamo portato la festa in provincia, lontano dall’asse dei grandi concerti Milano, Bologna, Firenze, Roma Napoli. Nel 2019 ogni persona investiva circa 150 euro sul concerto. Il Jova Beach Party accende un senso avventuroso, alza l’attenzione, attiva i sensi.

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Donatella Bianchi, presidente del WWF, ha invitato a una scelta importante seppure complicata, fare pace con la natura: "Quando Lorenzo ci ha parlato del Jova Beach Party nel 2019 gli abbiamo detto di farlo ma bene. Il mare è impattato dalla plastica e nel 2050 potrebbe ospitare più plastica che pesci. Possiamo ripulire, fare gesti concreti. Oggi grazie a Intesa Sanpaolo abbiamo tre milioni di euro per pulire e saranno rendicontati al centesimo. Per il Jova Beach Pary abbiamo escluso le aree protette e quelle limitrofe. Abbiamo chiesto spiagge con già presenti strutture di balneazione. E dove non eravamo convinti abbiamo chiesto studi per verificarne l’idoneità. A volte è stato un problema anche identificare l’area di accesso ma abbiamo trovato sempre una soluzione. Tutte le verifiche sono state fatte, seguendo anche iter lunghi e complessi".

Paolo Galli, biologo marino, ha specificato che ci sono articoli scientifici che dicono che "il mare emette una musica diversa in base al suo stato di salute. Poi ci sono altri articoli che dicono che se io canto al mare, il mare migliora. In alcuni ambienti danneggiati se canto i pesci tornano prima e la barriera corallina cresce meglio. Alle Maldive esiste il Jova Manta Point".

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