Il campionamento di un pezzo del gruppo musicale britannico di progressive rock utilizzato dal rapper ha scatenato una causa contro la Universal Music. Il brano in questione è quello di West uscito nel 2010 e il sample utilizzato è della canzone "21st Century Schizoid Man" della band prog rock King Crimson. L'accusa è quella di avere sottopagato le royalties di streaming derivanti dalla canzone di Kanye West
I King Crimson hanno intentato causa per il sample usato nella canzone Power di Kanye West.
La causa è contro Universal Music Group e si riferisce al campionamento del pezzo 21st Century Schizoid Man della band britannica di progressive rock contenuto nel brano del rapper uscito nel 2010, Power appunto.
L'accusa mossa alla Universal Music è quella di aver sottopagato le royalties di streaming derivanti dalla canzone di Kanye West, questo è ciò che dichiara Declan Colgan Music Ltd (DCM), che possiede i diritti meccanici (ossia i diritti della versione originale del brano) di 21st Century Schizoid Man.
Dunque a essere accusata è l'Universal Music Group, a cui viene richiesto di pagare il dovuto. Non è comunque esente dalle accuse (stavolta con accuse però non si intende in termini legali) lo stesso Kanye West, nel senso che alla base di tutta questa querelle ci sarebbe il fatto che il rapper in origine avrebbe campionato la traccia dei King Crimson senza averne ottenuto i diritti, caricando poi il video della canzone su YouTube e sulle altre piattaforme di streaming.
Questo avvenne nel 2010 e sulla piattaforma YouTube, come si può ben vedere andando a guardare il numero di visualizzazioni, il videoclip di Power ha raccolto quasi 134 milioni di visualizzazioni.
Ricordiamo che la canzone è stata anche inclusa nel quinto album in studio di West, My Beautiful Dark Twisted Fantasy.
La paternità del sample ai King Crimson è stata riconosciuta, con un accordo con cui i detentori dei diritti della band inglese hanno poi concesso la licenza all'artista (come vedremo nel prossimo paragrafo). La causa legale non dipende quindi dalla legalità o meno dell'utilizzo del sample (dato che West oggi ha la licenza di usarlo) bensì dal pagamento delle royalty di streaming, che secondo la parte accusante sarebbero state "sottopagate" da Universal Music Group.
La licenza firmata due mesi dopo il caricamento su YouTube
Quando Declan Colgan Music Ltd (DCM) ha scoperto la violazione del copyright da parte di Kanye West, ha immediatamente contattato Universal Music Group che - insieme al rapper e alla sua società di produzione (la Rock the World) - ha firmato un accordo con i detentori dei diritti del brano dei King Crimson. L'accordo consente a livello legale a West di mantenere il campionamento della canzone dei King Crimson in cambio di una royalty del 5,33% su ogni copia di Power venduta o “altrimenti sfruttata”. A parte il fatto che questo accordo è stato siglato due mesi dopo il caricamento su YouTube del video di Power, due mesi in cui il brano ha collezionato stream a più zeri, il problema è che Declan Colgan Music Ltd ritiene di essere stata sottopagata.
Secondo i termini del contratto di licenza, Universal Music Group dovrebbe pagare a DCM le royalty alle stesse condizioni in cui le riceve Kanye West e, in base all'accordo tra il rapper e Universal Music siglato all'epoca, la cifra di royalty per una traccia in streaming sarebbe equivalente a quella di una traccia su un disco fisico, come spiega il giornalista K.J. Yossman sul magazine statunitense Variety.
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La causa depositata presso l'Alta Corte del Regno Unito
La causa che Declan Colgan Music Ltd (DCM) ha intentato contro Universal Music Group è stata depositata presso l'Alta Corte del Regno Unito il mese scorso.
Nei documenti legali, riportati da Variety, si legge che Universal Music Group "non ha adempiuto, e continua a non riuscire a rispettare i suoi obblighi di contabilità delle royalty in relazione a una modalità di sfruttamento", vale a dire la messa a disposizione di Power ai consumatori attraverso i servizi di "streaming".
Il legali di Declan Colgan Music Ltd sostengono che UMG dovrebbe pagare le royalty di streaming in base alle somme che avrebbero ricevuto se quei flussi fossero stati vendite di dischi fisici, come da contratto del 2010. Invece, secondo la causa, UMG avrebbe pagato una percentuale di ciò che effettivamente riceve (da piattaforme come Spotify) per ogni stream, che è un importo inferiore a quello che sarebbe stato per la vendita di CD e supporti fisici in generale.
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Cosa chiede Declan Colgan Music Ltd
DMG quindi richiede il pagamento di tutte le somme dovute, oltre agli interessi. Vogliono anche che il tribunale faccia una dichiarazione che stabilisca la base corretta su cui contabilizzare i diritti d'autore per ciò che concerne lo streaming. I rappresentanti di Universal Music Group per ora non hanno risposto alla richiesta di commenti da parte della stampa, così come gli avvocati di Declan Colgan Music Ltd si sono rifiutati di commentare, secondo ciò che riporta Variety.
Questa causa arriva in un momento molto significativo per il Regno Unito: proprio in questo periodo i musicisti stanno chiedendo condizioni più eque per lo streaming dei diritti d'autore da parte delle principali etichette. In questi mesi il Dipartimento della cultura, della musica e dello sport del Regno Unito sta indagando sull'economia dello streaming musicale.
Di seguito trovate il videoclip della canzone "incriminata" di Kanye West, Power.