Caramello e Via Audio hanno organizzato tre appuntamenti al Tunnel di Milano per raccontare la proposta artistica dell’agenzia di produzione, sempre di più un punto di riferimento per la musica dal vivo nella città
La seconda serata Glassa prevede l’esibizione di Caro, giovane talento milanese, accompagnata dall’immancabile See Maw, di Missey e degli Iside, una band bergamasca. Sono tutti artisti emergenti dal talento acerbo ma con una grande energia e tanta voglia di trasmettere emozioni. “Milano è vuota come la mia stanza” – “Ho buttato un’altra giornata con il mondo contro” – “La notte che viviamo non ci basta mai, sto sul letto con la guerra in testa”: sono alcune frasi delle canzoni di Caro e See Maw, artisti che nei loro brani trattano l’adolescenza e l’incapacità di accettare i problemi dei grandi con il cuore dei piccoli. Il pubblico va oltre la partecipazione, sembra l'avanguardia di un movimento giovanile. Le canzoni parlano di sguardi lontani e messaggi senza risposta, di voglia di abbattere muri ed emozionarsi davvero. Questi ragazzi hanno bisogno di ripartire e di riprendersi ciò che è stato loro tolto, hanno due anni di lontananza da amici, ricordi, figuracce e amori estivi. Caro e See Maw, sono stati in grado di creare un’assoluta sinergia con il pubblico.
Il Tunnel è quasi al completo quando Missey prende i comandi della serata. La corporatura esile e minuta è resa colossale dalla sua personalità disarmante. Una pistola “Little Tom” con una voce da sparo tonante, che non teme paragoni. Missey ha uno stile, una musica e un’attitudine che ricorda la cultura gitana. Capelli selvaggi, svariati ornamenti e musiche con tonalità etniche che rendono la sua musica un’esperienza oltre che un momento di svago. Decade, tra tutti i brani è quello che maggiormente mi ha colpito. Sembra un suono che arriva dalla Terra, un ritornello portato dal vento. Una voce che è una miriade di tonalità, misteriosa e nascosta come suoni nel bosco. Missey è completamente trasportata dalla sua musica, si muove sul palco in balia di emozioni.
Arriva il momento degli Iside che da subito mostrano sicurezza ed esperienza, colpendo con l’energia che trasmettono. Durante tutta l’esibizione, sono riusciti a interagire col pubblico, gestendo perfettamente i tempi e alternando diverse coreografie. L’instancabile band bergamasca narra di un amore tossico. Una relazione acuminata in cui conoscersi porta a saper dove colpire e non dove curare, una relazione in cui c’è un aspro bilanciamento tra baci e cicatrici. La musica degli Iside mostra un sognatore innamorato, che prega l’amata di ammirare i difetti senza
andarsene, di capire gli errori senza giudicare. La musica degli Iside, in particolare nella canzone Alieno, richiama il concetto del simposio di Platone, il quale sostiene che gli innamorati parlino un linguaggio non udibile ad altri e soprattutto estraneo alla ragione. Essere innamorati porta a compiere gesta non umane e se saranno eroiche o dannate dipenderà solo da noi.