Il brano, introdotto da un testo esclusivo dell'artista, ci porta nel profondo tragitto dall’Esistente all’Essere
Offshore è una canzone, un album e una serie musicale. Offshore è la storia di un infinito andar via. O, per meglio dire: è la storia di un andar via così ampio e poderoso da trasformarsi esso stesso in Infinito. Uno strenuo tragitto dall’Esistente all’Essere. Offshore è un progetto tenuto in serbo per anni e per il quale ho affrontato una migrazione nel Regno Unito, con il duplice obiettivo di ribaltare la mia esistenza e mettermi sulle tracce dell’itinerario semantico e fattuale che avevo iniziato a immaginare prima di lasciare l’Italia. La serie musicale dispiega una narrazione unitaria, con un unico personaggio chiave, ed è organizzata su una struttura tripartita suddivisa in “stagioni”, sulla falsariga delle serie tv. Il protagonista dell’album affronta con ardore alcune delle maggiori sfide presentate dal vivere in società nell’epoca contemporanea, imbattendosi personalmente in episodi legati al terrorismo internazionale di matrice religiosa. Attraversando la complessità del nostro mondo e abbracciando una visione generale e immanente dell’eterno, il personaggio protagonista intraprende il suo personale cammino di connessione a un ordine vasto, superiore e ulteriore allo stesso consorzio umano. Il brano qui presentato fornisce il titolo all’intero progetto, rappresentandone il fondamento concettuale e filosofico. In questa cavalcata di sette minuti, dalla crescita progressiva, suonano con me i solidissimi compagni di viaggio presenti in tutta la tracklist dell’album: Carlo Natoli (anche mio sparring partner alla co-produzione) e Andrea Sciacca (batterista). A loro si aggiunge l’ospite d’eccezione Steve Head, songwriter e polistrumentista londinese dal talento cristallino (qui ai synth).
Dopo Modello 730, Dei Miei Stivali e Six Years Later, Offshore è il quarto singolo tratto dai brani della serie musicale. Girato tra Italia, Inghilterra e Argentina, il video nasce da una triangolazione collaborativa con Spartaco Capozzi e Alessandro Focareta, che ne hanno curato DOP, direzione e montaggio. Le immagini sono state realizzate, in parte, con individuali sessioni a distanza nei rispettivi paesi di residenza, mentre le riprese di insieme sono state prodotte a Bologna. Il lavoro si avvale dell’illustrazione grafica di Jessica Lagatta e della color correction di Alexander Viola. Ringrazio inoltre Alessandro Inglima ed Andrew Johnson.