Jovanotti dal suo Mediterraneo chiede un mondo senza confini

Musica

Fabrizio Basso

Otto brani inediti, otto nuove canzoni di Lorenzo: è la “collezione primaverile” che sfilerà in tutte le piattaforme digitali in tutto il suo colorato splendore. E aspettando il Jova Beach Party 2022 parliamo con lui non solo di musica ma anche di vita, guerra e merchandising

Incontro last minute con Jovanotti, che è uscito venerdì scorso con Mediterraneo, otto canzoni che sono simbolo di rinascita: "Utilizzo il metodo dell’abbigliamento -commenta Lorenzo- ogni tanto rilascio qualcosa. Siamo usciti con la primavera che era autunno, ora penso a giugno per l’estate. Le stagioni le vivo simbolicamente, queste sono canzoni scritte in maniera istintiva e appassionata: le amo. Non so che accadrà di loro, ma oggi nessuno ha certezze: io le pubblico comunque, ho amato fare questi pezzi dopo un periodo in cui forzatamente non pensavo alla musica, ma lei in me prendeva forma perché è lei che ti guida. Ora la possibilità si è riaperta, questi brani sono nati in solitudine e tutti in una stanza, ma con l'idea contraria alla solitudine perché vanno a cercare la gente. E’ una intimità che cerca il suo...fuori. Per me l’ultimo contatto con la gente è stato il Jova Beach Party del 2019. A volte mi è capitato di dire basta a un progetto, per quanto entusiasmante, magari dopo 84 date consecutive: dopo Linate ho capito che quello per me era un inizio e infatti lo rifacciamo, queste canzoni sono figlie di quell’emozione. Ho percepito entusiasmo intorno alle nuove canzoni. Ormai non c’è una strategia di comunicazione tutto viaggia in binari distanti e paralleli, tutto è frammentato. Pensa che quando siamo andati in Sony con Gianni Morandi con L'Allegria ci hanno fatto attendere in sala d’aspetto e ora hanno chiamato Gianni perché vogliono da lui un pezzo estivo: sono di nuovo interessati a lui. Per me le canzoni nascono come palazzi, poi togli le impalcature e restano su. Il reggae è come il fritto è buono tutto ma il genere è più forte del pezzo e dunque farlo piacere è difficile. Il Pop è meraviglioso perché ha bisogno della canzone. Il genere è seducente perché ti avvicina ma è un’arma a doppio taglio. Io qui ho usato certe atmosfere ma alla fine è un disco di canzoni.

Ascoltando Mediterraneo nella sua interezza si respira un senso bello di rinascita, ma anche chi si sofferma sul singolo I Love You Baby, del quale ospite di Fabio Fazio Jovanotti ha fatto una versione nuova, pazzesca insieme ai Neri Per Caso, si capisce che l'allegria è nuovamente contagiosa: "Nel periodo più difficile -continua Lorenzo- faticavo ad ascoltare le canzoni, ascoltavo solo musica aperta, fatta di brani che non atterravano mai: si chiamano accordi sospesi, non risolvono…John Coltrane ha cambiato la musica con quel metodo. Venendo io dalla musica da ballo e dalla dance, che è quasi sempre musica aperta, so che è il lavoro del dj a destrutturare la forma canzone e comporla a suo piacimento. Infatti la musica tonale è europea, è una invenzione nostra. All’Expo di Parigi rimasero folgorati ad ascoltare quelli che venivano dalle colonie e suonavano con due tamburi, immagino un Satie che ha studiato e poi si trova di fronte un mondo musicale sconosciuto. Penso anche alla maschere africane di Picasso". Lorenzo è carico per il Jova Beach Tour 2022 (per il merchandising, rivoluzionario, ha avviato una collaborazione con Valentino Rossi): "Noi abbiamo l’esigenza primaria di non avere mascherine. La vendita va bene, siamo già verso alcuni sold out. Arrivano anche le prime polemiche: il presupposto del Jova Beach Party è che sarà bellissimo ma rispettando l’ambiente e collaborando alla valorizzazione e al ripristino dove ci saranno le possibilità. Le tamerici di Marina di Ravenna, che hanno creato discussioni in queste ultime ore, era previsto da prima che venissero trasferite: noi siamo un acceleratore, il comune coglie l’occasione per fare dei lavori. A Castel Volturno c'era una spiaggia con problemi anche di percezione perché i napoletani non la frequentavano: noi la abbiamo bonificata e ora è rivalutata, hanno aperto attività commerciali, la gente c’è tornata. Siamo un cavallo di Troia interessante e capisco le dinamiche della comunicazione. Abbiamo contattato il WWF per garantire l’idoneità dei luoghi, poi ci sono pure consulenze mirate per avere un parere in più. Abbiamo lavorato bene, la mia coscienza è a posto. Avremo una serie di ospiti strafighi. La struttura sarà la stessa del 2019 con qualche aggiustamento, abbiamo imparato e faremo meglio: mi piace l’idea che chi torna si ritrovi in una situazione che in parte già conosce. Capisco che sia più difficile oggi fare concerti ma non temo la concorrenza: chi viene a vedermi di solito torna perché si diverte. Io sono la sola cosa nuova del 2022, tutto il resto è sold out da almeno due anni. La spiaggia disinibisce, è un luogo di gioco fino a cent’anni di età; quello che indosserò su quel palco non lo indosserei in nessun altro luogo, ci sto lavorando con Maria Grazia Chiuri di Dior, sto immaginando un veliero che è passato attraverso una tempesta. 

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Prima di salutarci impossibile non parlare di quello che sta accadendo in Ucraina. E per affrontare questa drammatica quotidianità partiamo da un po' più lontano, da pezzo Il Mio Nome è Mai più: "Quella canzone -ricorda Jovanotti- viene da dinamiche istintive, eravamo già fuori dalle generazioni delle ideologie: noi eravamo perfino ingenui e pensavamo in primis a sostenere la neonata Emergency. Oggi essere nella posizione di chi decide è difficilissimo, io spero che finisca e la diplomazia lavori per fare fermare le cose. Non lo dico col pugno alzato o sventolando bandiere ma perché è la sola cosa che posso dire. Bisogna dialogare con tutti, cercare tutte le vie possibili, non è il momento di pensare agli sbagli del passato ma di fare in modo che non muoiano più i bambini. Dopo la Prima Guerra Mondiale le guerre uccidono i civili. I ragazzi di vent’anni non sanno cosa siano i confini, il mondo che i nostri figli ci raccontano non ha dogane. E io credo in quel mondo. Non in un mondo con confini da difendere mandando a morte persone innocenti. Ci saranno prezzi da pagare e crisi da affrontare ma prima di tutto voglio che si fermi la guerra. Tutto ha senso per arrivare alla fine della guerra".

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