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Sono Fagan, Forse ti Odio è l'amore ferito che non smette di amare: il video

Musica

Il brano è una storia vissuta in prima persona come tutte quelle raccontate nei brani del disco che vedrà la luce nei prossimi mesi

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La Sardegna, tra le vie della Cagliari vecchia, nasce la mia nuova creatura artistica. Il tema principale è l’amore: una storia vissuta in prima persona come tutte quelle raccontate nei brani del disco che vedrà la luce nei prossimi mesi, così con un foglio e una penna, una chitarra e un plettro è nata ''Forse ti odio''. Un amore ferito che non smette di amare nonostante un abbandono o il non riuscire a capirsi e dover affrontare una inesorabile separazione che può far rabbia ma che, in fondo, trova una giustificazione in qualcosa che lascia quel sapore di amore e odio e tormenta le esistenze sentimentali di tantissimi. Il brano apre con un riff di ukulele e chitarra acustica che accompagna la prima parte della strofa, l'ingresso della chitarra elettrica vuole essere un tributo alle chitarre del cinema western, con ritmiche tipicamente vintage e il richiamo delle batterie surf degli anni 60 e la seconda chitarra elettrica che strizza l'occhio alla new wave anni '80.
 

Ho voluto creare un vortice di emozioni che invitano, a chi l’ascolta, di entrare nel mio mondo e a capirne il vissuto e il modo di affrontare le situazioni della vita, condividendo con il pubblico la parte più nascosta e intimità, cosa per altro complessa per chi ha un carattere schivo, se pur non introverso. Cappello di feltro, baffi a manubrio e chitarra semi acustica sono i miei tratti distintivi. Dietro il mio c'è l'esigenza di vuotare il sacco e prendere coscienza di me stesso e di far pace con un po' di cose che mi hanno profondamente cambiato.
 

Ho iniziato ad appassionarmi di musica quando ero alle elementari e ci facevano suonare il flauto dolce. A 9 anni sono riuscito a farmi regalare una chitarra per Natale, una eko classica  e un vecchio prontuario degli accordi: da qui ho iniziato a prendere confidenza con le corde. Sono arrivato al conservatorio dove ho studiato il flauto traverso, imparato a leggere e solfeggiare e a suonare la chitarra che poi ha preso il sopravvento. Le prime band dai 12 anni in su, per poi passare alle prime composizioni strumentali, iniziando anche a scrivere testi e dando finalmente voce ai miei pensieri.

La mia musica rappresenta tutto ciò che sono io nella mia quotidianità: la passione per cappelli, cravatte e camice da bowling e creepers, la mia immancabile chitarra e la voglia di esplorare e far conoscere la propria arte. Sono appassionato di motori ma, in particolare, amo le Cadillac, elemento fondamentale dei miei videoclip. La sognavo da bambino, rosa con capote bianca come la Fleetwood del 55 di Elvis, del quale ascoltavo la musica insieme a quella di Jerry Lee e i grandi del rock'n'roll. I film come Ritorno al futuro, Great Balls of Fire o a Bronx Tale erano un concentrato di queste meraviglie a quattro ruote e mi innamorai di quelle forme, poi la vita mi ha portato a realizzare abbastanza casualmente il sogno e sono diventato possessore di una bellissima Cadillac Coupé DeVille del 1961, guarda caso rosa, con capote bianca.