Pippo Pollina, è quel sussurro di vita nascosto nelle Canzoni Segrete

Musica

Fabrizio Basso

Credit Lena Semmelroggen

È il primo disco dell'artista siciliano a essere entrato nelle classifiche di vendita di quattro Paesi europei contemporaneamente (Svizzera, Austria, Germania e Italia). La parte italiana del tour parte il 28 febbraio da Torino. L'INTERVISTA

È il primo disco dell'artista siciliano a essere entrato nelle classifiche di vendita di quattro Paesi europei contemporaneamente (Svizzera, Austria, Germania e Italia). La parte italiana del tour parte il 28 febbraio da Torino. L'INTERVISTA

 

 

Stranianti, cosmopolite, (s)perse, caleidoscopiche ma soprattutto umane. Sono le Canzoni Segrete di Pippo Pollina, un cantautore che narra in musica sogni, speranze, delusioni, attraverso quattordici brani che mostrano un artista impegnato in una ricerca personale e che lo porta ad affrontare nuove sfide. Senza dimenticare l’impegno civile che da sempre costituisce un tratto distintivo del suo progetto artistico-musicale. Questo album, che per scelta dell'artista non sarà su alcuna piattaforma digitale, si è trasformato in un progetto che ha profondamente sfidato Pippo Pollina come compositore e poeta, ma anche come pensatore, musicista e arrangiatore. Insomma, un progetto musicale ambizioso, un album maturo e coerente, che Pippo porterà in scena dall'inizio del 2022, per oltre un anno e con più di cento concerti in tutta Europa.

Come è nato l’album? Il titolo, visti i contenuti, trasmette un senso di pudore, di intimità.

L’album si è ispirato dal trovare una sensazione intima rispetto alla musica e alle canzoni. La pandemia ha agevolato un ritiro psicologico e questo ha favorito lo sviluppo di un album che esalta il rapporto tra artista e ascoltatore, le canzoni sono intime quando vengono sussurrate, è un rapporto duale. Sono segrete perché protette dalla massa.
Ci sono solo due brani sotto i 4 minuti e nessuno nel range radio-edit: questa si chiama libertà artistica?
È tanto libera che ho imposto di non lasciare che l'album venisse distribuito sulle piattaforme digitali. E' una conditio sine qua non, chi lo ascolta deve essere interessato e mettersi lì col libretto in mano. Sarà così anche per futuri lavori a meno che non faccia una capriola ideologica ma non rientra nel mio modo di essere.
Un elemento caratterizzante è l’assenza, non solo umana, ma anche di luoghi e di sensazioni: per te il ricordo è un rifugio oppure un tormento?
I ricordi sono la mia patria. La patria non è solo dove sei nato e cresciuto ed evoca le prime esperienze e i ricordi. Patria è quel bagaglio di cose che si accumula nella tua bisaccia lungo la vita. Allora Patria diventa un pezzettino di tutti quei luoghi.
La vita splende lenta sul gioco delle fate: credi ancora nelle favole? Sei un inguaribile dreamer?
Ci ho sempre creduto alle fiabe, non sono quelle che raccontano la storiella, sono la metafora, c’è sempre un indizio che ci porta da qualche parte che ha a che fare con la nostra vita. La fata ci fa capire che possono accadere anche miracoli laici.
Maria mi ricorda la protagonista dell’avventura a Durango di Fabrizio De André: che donna è la tua Maria?
Una donna fatale ma anche sanguigna, pratica, che ha la risolutezza di dire basta e cambiare strada senza troppi pensieri. Può fare male perché non torna sui suoi passi, è una di quelle donne che impaurisce perché è piena di certezze e vive giorni chiari mentre i nostri sono oscuri e irrisolti e indecisi.
In Scacciaferro citi l’esperanto: la tua poetica la vivi come una lingua universale?
La poesia è una lingua universale. Se ascolto una poesia in lingua originale mi trasmette foneticamente qualcosa. La poesia è anche estetica del suono, accoppiamento delle parole, non è solo senso compiuto ma produce un risultato sonoro che esalta la forza della poesia. Può esistere la lingua summa summarum delle altre.
Che nulla mi è dovuto io che non ho bandiera ma incidere le ombre sul vinile non è una bandiera che sventola per sempre?
Mi sarebbe piaciuto avere una bandiera ma la vita mi ha portato dove non ci sono e ho trovato la poltrona giusta. Con l’aspetto incompiuto della mia vita dovrò farci i conti in modo serio un giorno. L’ombra ci segue continuamente perché siamo in una fase della vita in cui dobbiamo fare i conti col significato dell’addio: dai figli che vanno via, dai genitori, dagli amici più anziani, dalla giovinezza e da certi ideali.
Quando è l’ultima volta che hai provato una felicità improvvisa?
Non me lo ricordo, è passato tanto tempo. Purtroppo.
Chi sono i giovani di dubbia razza spremuti come limoni? Avessi oggi vent’anni saresti uno di loro?
Se avessi vent’anni non sarei uno di questi. Ma non si può rispondere a questa domanda perché ognuno è figlio del suo tempo. Negli anni Ottanta le cose non erano molto diverse, già all’epoca selezionavano per potenzialità commerciale a prescindere dai contenuti. Certo oggi è ancora peggio, sei un gladiatore al Colosseo sbranato dai leoni. Il quesito è: si fa arte per fare arte o per diventare ricchi? Se hai da dire la farai a prescindere.
Quale è la tua ribellione che attende scomposta?
Ce ne sono tante e mi auguro un giorno di poterle esprimere in tutto il loro spirito di libertà. Sono quelle che riuscirò a esprimere indipendentemente dall’età, sono quelle che riposano in noi.
Addio malinconia è una promessa o una intenzione?
È una speranza.
Perché una dedica a Lèo Ferré?
E' il cantautore più originale sulla faccia della terra, una penna irripetibile e irripetuta, non ha fatto scuola perché è impossibile essere suoi allievi. Fu un maestro senza allievi.
Solo me ne vò per la città…è una dotta citazione: si continua a girare tra la folla che non sa e non vede il dolore altrui?
Una delle cose positive che ha fatto questa pandemia, almeno all’inizio, è stato che improvvisamente ho compreso tante cose che prima ignoravo ed erano molto vicine a me. Anche stupidaggini, a volte; con la pandemia le cose vicine sono diventate il mondo e il mondo è diventato piccolissimo. Il tuo mondo fisico erano i 500 metri intorno a te, il piccolo mondo antico e che abbiamo ignorato per anni.
Cerchi ancora un’altra vita?
Sì. Certamente.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Finalmente dopo due anni si inizia a suonare dal vivo. Inizio le prove e ho la fortuna di fare tanti concerti in Paesi europei.

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