Ruggero Ricci, si slega dal passato con E' un'altra notte: il video

Musica

Il brano commenta quanto, nella vita, sia fondamentale guardare avanti, voltare pagina, lasciandosi alle spalle tutto ciò che ci incatena e ci limita. Il video è introdotto da un testo originale dell'artista

È un’altra notte è il titolo che ho scelto per il mio nuovo singolo, scritto da

me e prodotto dal tocco competente di Max Giorgetti presso il Majorzim Lab.

È in titolo evocativo, che rappresenta quanto, nella vita, sia fondamentale

guardare avanti, voltare pagina, lasciandosi alle spalle tutto ciò che ci incatena, ci limita e ci impedisce di esprimerci appieno. La notte è da sempre grande fonte di ispirazione per me e per tantissime persone, tra cui scrittori, autori, musicisti; la notte ci consente di meditare e riflettere su ciò che durante il giorno, a causa della frenesia dei tempi moderni, ci sfiora nei pensieri ma non riusciamo a cogliere con l’attenzione del cuore. È di notte che possiamo soffermarci su quei quesiti e quelle problematiche disturbanti che ci rincorrono, anche quando fingiamo di non sentirli, anche se farlo, spesso, ci fa soffrire.


Ma è l’unica reale via d’uscita: sappiamo bene, infatti, che è solo pensando, comprendendo e conseguentemente agendo, che abbiamo la possibilità di cambiare e stravolgere tutto ciò che non ci sta bene, tutto ciò che ingabbia la nostra vera essenza. “È un’altra notte” è un brano personale ma al tempo stesso capace di abbracciare la collettività, un brano che definirei libero e liberatorio, perché grazie a un racconto personale in cui ciascuno di noi può immedesimarsi, invito l’ascoltatore a dimenticarsi tutto, a perdersi per poi ritrovarsi, perché spesso è proprio l’unica cosa di cui abbiamo bisogno, quel piccolo step che serve per ricominciare. Dimenticare non significa far finta che il passato non sia mai esistito, bensì azzerare i ricordi negativi, anche solo per qualche ora, in modo da concedere a noi stessi la possibilità di ripartire da zero. “È un’altra notte” porta dinamismo in una condizione di staticità, consentendo di spogliarsi dai fardelli dei giudizi che spesso noi per primi diamo a noi stessi e, soprattutto, dalle etichette che ci attribuiscono gli altri e dai rapporti ostili, asfissianti, che non ci consentono di vivere come vorremmo. Le sonorità scelte, sono di matrice funky, un vero e proprio up tempo in grado di intrecciarsi perfettamente ad un testo d’autore in rima, configurando così il pezzo come un catch capace di entrare nella mente dell’ascoltatore per catturare e magnetizzare totalmente la sua attenzione, invitandolo con delicatezza a vivere a pieni polmoni. La pandemia ha lasciato degli strascichi considerevoli in ciascuno di noi, soprattutto sul fronte

psicologico, facendoci apprezzare realmente il valore delle piccole cose, quella serenità e quella felicità a cui troppo spesso non diamo peso, per rincorrere il materiale, come se potesse renderci migliori. Abbiamo imparato a osservare la realtà con occhi differenti, dando il giusto peso a ciò che conta nella vita e ne stiamo uscendo sì con le ossa rotte, ma anche con il forte desiderio di tornare a una normalità che prima ritenevamo scontata. Il videoclip che accompagna il brano, girato nella suggestiva cornice di Imola e del suo autodromo, trovo sia un vero piccolo capolavoro, curato dalla maestria e dalla professionalità di Andrea Zanzucchi, capace di raffigurare perfettamente l’accezione del testo e questo immenso desiderio di libertà dopo tante restrizioni, anche grazie ad un forte richiamo, nelle sonorità e nel

mood, alla riapertura di club e discoteche, da sempre simbolo di divertimento,

svago e leggerezza.

Nella clip, i ragazzi protagonisti si incontrano dopo tanto tempo a una festa e provano sentimenti contrastanti, mettendo così in luce le varie declinazioni, le varie sfumature emozionali: amarsi non è tutto rose e fiori, ma è anche confronto, litigi, il prendere decisioni che fanno soffrire e l’assumersi le proprie responsabilità. Vorrei trasmettere un duplice messaggio: evasione e coscienza al tempo stesso. Evasione da se stessi e da questo lungo periodo sofferto, così da ritrovare la giusta carica per una vita piena della semplicità che la attraversa e coscienza che l’esistenza è un

dono preziosissimo, così come la libertà, la capacità di amare e di decidere le scelte da compiere. Si può, anzi si deve, ricominciare a vivere: in questa notte magica tutto diventa possibile e la tristezza resta solamente un ricordo ovattato. Freschezza, sperimentazione e contaminazione, penso siano le parole chiave per descrivere questo singolo, una canzone leggera nel suono ma profonda di contenuti, in grado di giungere al pubblico con immediatezza, autenticità e tanta energia.

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