Slash dei Guns n’ Roses pubblica il nuovo album 4 e sogna di farne uno Blues

Musica

Fabrizio Basso

©Kika Press
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Lo storico chitarrista e compositore ha rilasciato il suo nuovo lavoro. Lo abbiamo "incontrato" e intervistato insieme a Nathalie, indimenticata vincitrice della quarta edizione di X Factor, attualmente in fase di lavorazione del nuovo disco, un progetto ampio e itinerante ribattezzato Camper Diem

L'attesa è finita, Slash pubblica il suo quarto album da solista e lo intitola semplicemente, epicamente 4. Prodotto da Dave Cobb, vede la partecipazione di Myles Kennedy, Todd Kerns, Brent Fitz e Frank Sidoris. Slash lo ha definito un album pieno di magia con un suono che è una jam in una stanza. Lo abbiamo incontrato su Zoom insieme a Nathalie, vincitrice della quarta edizione di X Factor, chitarrista raffinata ed estrosa, che sta lavorando a un nuovo progetto che ruota intorno al concetto di Camper Diem.

In 4 e c'è molto rock 'n roll, è pieno di passione ed energia, sembri divertirti molto mentre suoni! Visto che c'è un'atmosfera molto live, come hai gestito la lavorazione dell'album con gli altri musicisti, avete lavorato insieme facendo jam session, hai composto soprattutto da solo in questo periodo di pandemia?
È un grossa domanda. L’idea di comporre la musica andando in giro e anche da fermo durante la pandemia. Poi ho fatto dei demo da far visionare ai ragazzi della band perché nel periodo pandemico non potevamo frequentarci. A un certo punto siamo riusciti a incontrarci un paio di settimane prima di entrare nella fase di produzione. Abbiamo jammato e quindi tutto è nato velocemente, eravamo in una stanza e dunque abbiamo suonato live. Questo è il motivo per cui si percepisce una energia molto rock’n’roll!
È da molto che collabori con i Conspirators e Myles Kennedy, la sensazione è quello di una vera e propria band, forse non sembra solo il tuo progetto solista, c'è proprio una chimica tra di voi!
È così. Ho sentito un chimica forte con quella gente e fin dai nostri primi incontri la situazione si è evoluta semplicemente suonando insieme, siamo cresciuti tanto e grazie anche all’amicizia che si è instaurata.
È vero che a volte Myles Kennedy ti ha dato delle dritte su qualcosa in più sulla chitarra, anche se sei Slash: è possibile?
Pur essendo un grande chitarrista, nel mio mondo lo ha fatto poco. È fantastico con gli Alterbridge ma già nei Conspirators la suona meno e ti posso anticipare che in questo tour non la suonerà.
Perché 4,  perché è il quarto album solista o come mai?
Perché è il quarto Conspirator Record. Non volevo dargli un titolo vero. Considerato tutto quello che la gente ha attraversato in questo ultimo periodo non sono riuscito a trovare un titolo idoneo. Inoltre 4 fa ricordare alla gente che ne esistono altri tre precedenti.
Il magazine Rolling Stone ti reputa tra i 100 migliori chitarristi del mondo di tutti i tempi, questo ti fa sentire responsabile verso le nuove generazioni di musicisti e daresti un consiglio ai ragazzi che iniziano oggi a suonare in una band?
Non mi sono mai curato delle statistiche ma posso dirti che sono comunque orgoglioso di fare parte di una classifica che raduna ottimi chitarristi. Ci sono tanti bravissimi chitarristi là fuori e quello che conta è sempre l’emozione. Servono lavoro, pratica e dedizione per diventare un chitarrista, serve molto sacrificio. Auguro le migliori fortune a chi vuole fare questo mestiere, la chitarra è uno strumento fantastico. È un viaggio senza fine che amo con tutto il mio cuore.

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C'è qualcosa come artista che non hai mai fatto e vorresti fare, ad esempio comporre una colonna sonora o altro?

Faccio tutto quello che voglio, ora la cosa che sento con più urgenza è mettermi per strada e fare un tour. Sono praticamente pronto per il Nord America ma voglio anche tornare in Europa e Australia, dove manco da tempo. Fare concerti è anche un modo per superare la pandemia e ritrovare una bella normalità. Poi ho finito di lavorare a un film in uscita quest’anno: l'ho prodotto oltre a interpretarne un ruolo. Mi piace la produzione musicale e poi sto pensando a un album blues seguito da un tour: è la prima volta che lo dico.
Prima hai parlato di andare in tour, qui in Italia è stato molto difficile visto che siamo stati una delle prime nazioni a trovarsi in questa crisi pandemica. Per i musicisti è abbastanza dura e anche per il pubblico, le persone che vogliono andare ai concerti. Abbiamo voglia di più musica, concerti: farai un tour in Italia presto, appena possibile?
So che in Gun’s saranno in Europa in estate e ci sarà anche una data in Italia. Per i Conspirators bisognerà attendere il 2023 e a quel punto farò delle date in Italia. Dico una cosa: non vedo l’ora di fare dei concerti ma anche di andarli a vedere, mi piace stare su entrambi i versanti della musica. Mi sento esplosivo, è il momento di avere tutti good time, queste restrizioni ci limitano da troppo tempo.
Quante chitarre hai?
Pensa che ho appena fatto un servizio fotografico con le mie chitarre per un libro che uscirà tra fine anno e l’inizio del 2023. Direi che siamo intorno alle 400: lo so è una malattia, ho iniziato a collezionarle negli anni Ottanta. Considerate che ho fatto anche molti prototipi con Gibson per cui le chitarre che ho sono davvero tante.
Hai ancora la tua primissima chitarra?
Purtroppo non posseggo più le prime e non so neanche che fine abbiano fatto. Anzi di una so che fine ha fatto: la ho rotta contro un muro! Non so che fine abbia fatto la chitarra di flamenco e neanche la Mockinbird che è stata la prima in assoluto con un nome importante.
Collezioni anche altri strumenti a parte le chitarre?
La malattia è solo per le chitarre anche se ho altri strumenti. Ho dei sitar provenienti dall’India, dei mandolini e qualche altro oscuro strumento che conservo solo come ricordo.
Qual è stato il momento più surreale nella tua carriera, qualcosa di strano che è successo sul palco o nel backstage?
È difficile fare una selezione dei ricordi, sono tantissimi. Ora penso a un concerto in Spagna, quando un ragazzo è salito sul palco e io, siccome stavo suonando, non mi sono reso conto che mi è venuto incontro, ho compreso solo quando è intervenuta la mia bodyguard: hanno urtato lo strumento e non ho potuto suonare con tutte le corde. Ti cito questo perché recentemente me lo hanno ricordato e sono andato a cercarlo su Youtube. Se avete tempo… possiamo stare qui per ore!

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