Nathalie, costruendo Free Motion fa suonare il suo Camper Diem

Musica

Fabrizio Basso

nathaloe camper diem

La vincitrice della quarta edizione di X Factor (i live di XF 2021 sono ogni giovedì alle ore 21.15 su Sky Uno e in streaming su NOW) ha fatto una scelta artistica coraggiosa e originale. Me la ha raccontata...strada facendo

X Factor, il Festival di Sanremo, il nu-metal e il cantautorato, sempre in punta di piedi, sempre col sorriso e con autorevolezza. Nathalie, vicintrice della quarte edizione del talent musicale di Sky (GUARDA LO SPECIALE) ora gira l'Italia in camper costruendo musica, edificando parole, con quello sguardo da sognatrice attenta e preoccupata per l'ambiente. Il suo progetto è Camper Diem e il disco che verrà dovrebbe intitolarsi Free Motion. Ci siamo trovati...sul camper.

Nathalie quando diventi camperista?
L'idea nasce prima del lockdown ma sono una viaggiatrice da sempre, fin da piccola il camper ha fatto parte della mia vita. Da circa 5, 6 anni avevo voglia di averne uno mio ma per realizzare un simile desiderio serve tempo e non era mai il momento giusto.
La svolta?
A inizio 2019 mi hanno invitata a una fiera del camper, me ne hanno affidato uno per un live, il primo concerto su un camper, e poi ho voluto prenderlo. Ora che lo ho, posso dirti che ho girato molto in Italia e che in origine il progetto non aveva un nome.
Poi è nato Camper diem.
E subito dopo il mondo si è bloccato. Ora ho ancora più voglia di viaggiare. La pandemia è stata utile per capire come registrare in camper, come fare il mio lavoro nel cuore della natura.
Come sei attrezzata?
Se sono da sola ho computer, scheda audio, microfono, asta e chitarra acustica. So che sono spesso identificata col piano ma è difficile portarlo in giro e dunque per ora faccio senza: ho un microfono magico e la tecnologia mi viene in aiuto. Se invece c'è il gruppo suoniamo all'aperto. Questa estate abbiamo fatto delle session avvolti da un caldo torrido: con i musicisti ci sono i tecnici che mi supportano; cercavamo l'ombra degli alberi, ma il camper era al sole per alimentare il pannello. Eravamo, siamo rilassati e seguiamo il ritmo della natura.
Energeticamente sei indipendente?
Certo, è una questione di alimentazione: ho un pannello solare, integro con power service, recupero tutto quello che posso per essere eco-sostenibile.
Lo studio di registrazione questo sconosciuto?
Ho iniziato in estate a registrare e andrò in studio solo per il mix.
Hai una data?
Sono work in progress, vorrei fare una decina di brani e voglio ancora ragionarci. Penso a un concept con argomenti ricorrenti come movimento e libertà. Il titolo dovrebbe essere Free Motion. Parliamo comunque del 2022.
E' bello non essere pressata?
Voglio prendermi il tempo che serve, non è un lavoro classico che sto preparando ed è impagabile registrare all’aria aperta. Anche le immagini saranno nella natura ma per quelle aspetto la primavera.
Hai colleghi che vengono a trovarti?
Sì e penso in futuro a dei featuring.
Che ricordi hai di X Factor?
E' stata una esperienza bella, mi ricordo una grandissima emozione, essere in prima serata e in diretta. Conoscevo già la vita dei locali ma quella è stata la mia palestra televisiva. Avevo Elio come giudice, artista di grande sensibilità, pensa che ne ero fan dai miei 14 anni e ritrovarmelo lì è stato pazzesco. Ho fatto i provini con incoscienza, non avevo mai fatto tv prima. Mai mi sarei immaginata di arrivare fino in fondo, mi dicevo che se fossi giunta in finale avrei presentato una mia canzone.
E così hai fatto.
Ho presentato In Punta di Piedi e mi ha portato fortuna.
Ti senti connessa con la musica di oggi?
Sono cresciuta con gli anni '90 e il grunge, con Carmen Consoli e Tori Amos e molto Progressive: oggi non abbiamo pazienza. Penso che ogni epoca ha una sua espressione artistica.
Ti senti nipote di quella generazione che prometteva di cambiare il mondo con la musica e non è successo?
Negli anni '60 la valenza rivoluzionaria era spinta da fame artistica, da un desiderio di espressione e rivoluzione culturale, si tagliava col passato. La rivoluzione culturale c’è stata poi il mondo ha preso un'altra direzione, nei Sessanta si respirava leggerezza. Non esiste il concetto di cambiare il mondo con la musica, ognuno fa il suo: gli hippie, per fare un esempio, hanno fatto cose buone e altre meno. Ora prevale un desiderio verde di natura ed eco-sostenibilità ma c'è anche il consumismo. Ogni epoca ha la sua musica e oggi la musica troppo spesso è sottofondo e intrattenimento.
Aspettando Free Motion hai progetti live?
Il 18 novembre farò un concerto a Roma, all’Asino che Vola, insieme ad Agnese Valle e Sara Romano.

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