Sanremo 2022, La rappresentante di lista: "Ciao ciao è nata per caso"

Musica

Sabrina Rappoli

"La nostra canzone ha avuto origine durante una session con la nostra band", dicono Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina. Il duo è in gara alla 72esima edizione del Festival. Li abbiamo incontrati

"Avevamo tanta energia e una voglia incredibile di condividere questa canzone, è stata una bella esplosione, siamo contenti".Così Veronica Lucchesi, che con il suo collega Dario Mangiaracina, forma il duo La rappresentante di lista. Insieme hanno portato Ciao ciao sul palco dell’Ariston nel corso della prima serata del Festival di Sanremo (IL LIVE - LO SPECIALE). “È una canzone nata per caso, in un momento in cui non immaginavamo di scrivere un brano per Sanremo”, spiega Dario. “Eravamo a ottobre dello scorso anno, alla fine del tour, in un momento di relativo relax. Avevamo deciso di fare una session con la nostra band, giusto per ritrovarci un attimo con calma, stare in sala prove, trovare un nuovo sound e il terzo giorno, sopra una base che iniziavamo a costruire, è nata Ciao, ciao. È nata insomma in maniera molto spontanea e il fatto che poi sia arrivata a Sanremo è stata una bellissima sorpresa, grazie al lavoro del nostro management”.

 

CROLLANO LE CERTEZZE E ANCHE IL NOSTRO CORPO

“Anche il ritornello”, racconta Veronica, “è nato durante la session con la band. Eravamo lì che ci stavamo divertendo con la nostra band, suonando batteria, basso, sintetizzatori, io che provavo a tirare fuori le rime una dopo l’altra, eravamo molto divertiti. A un certo momento, come mi piace fare, ho pensato al corpo, alla fisicità. In questo momento di crisi in cui crollano le certezze, è un po’ come se anche il tuo corpo cadesse a pezzi. Quindi dici Ciao, ciao anche alle tue parti del corpo che in quel momento lì subiscono questo trauma della fine del mondo. Allora con le mani, allora con i piedi, ho iniziato a inserirle una dopo l’altra. Lì è stato un susseguirsi di risate, però funzionava”, ricorda la cantante.

“Penso che il brano piacerà ai bambini”, ipotizza Dario. “Mi sembra come uno di quei pannelli scolastici con tutte le parti anatomiche, per la didattica a distanza, per scoprire le parti del corpo, consigliamo Ciao, ciao a tutte le nuove generazioni. La parolaccia secondo me farà scompiglio, perché il bambino non vede l’ora di dirla”.

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ciao ciao potrebbe diventare un tormentone

“Vorrei chiedere ai nostri amici Colapesce e Dimartino cosa pensano dei tormentoni, li chiamerò per chiedere loro se dobbiamo essere felici che possa diventare un tormentone, questo brano”, scherza Dario.

Veronica non sa cosa aspettarsi, dalla canzone e si dice molto curiosa di scoprirlo. “Non so come verrà accolta nei prossimi giorni, il tipo di reazione che scopriremo di serata in serata, ogni volta che la reinterpreteremo. È una canzone che deve crescere e prendere vita nel sentire della gente”.

“Non abbiamo scritto la canzone pensando di metterci la parola 'culo', andare a Sanremo e cantarla. Mi pare sdoganata”, dice Dario, “io la vedo nella sua accezione tenera, non la percepisco come una parolaccia”.

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