Sanremo 2022, Achille Lauro: "Mi piacerebbe condurre il Festival"

Musica

Sabrina Rappoli

L'artista è in gara alla 72esima edizione del Festival della canzone italiana con "Domenica", brano che ha suscitato qualche polemica. Il cantante si difende dicendo che non voleva offendere nessuno

“Se vogliamo parlare di tutta la performance si chiama così perché nasce e finisce sul palco, è una messinscena. Non c’è nulla di offensivo dietro, se non omaggiare le prime esperienze, le prime volte. Cosa c’è più di bello di parlare dell’inizio. Dietro al brano c’è un concetto nobile e non era nostra volontà offendere nessuno. Anzi, per me era anche tutto super leggero, positivo. Il brano è inclusivo, è stata una grande responsabilità aprire il Festival di Sanremo”. Achille Lauro, sul palco di Sanremo (IL LIVE - LO SPECIALE) con la canzone Domenica, risponde così alle polemiche suscitate dopo la sua performance sul palco dell’Ariston, primo artista a esibirsi nella prima serata dell’edizione numero 72 della kermesse.

IL BRANO NON È STATO PENSATO PER SANREMO

“Sul palco di Sanremo abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare”, dice Achille. “Abbiamo proiettato l’anima delle canzoni a 360°. Questo brano non aveva bisogno di nulla, anzi. C’era proprio la cosa della domenica, con le coriste gospel, l’essere spogli, c’era un concetto forte, dietro la performance. Mai ho portato un brano pensato per Sanremo, non credo di esserne in grado. Se io pensassi a una canzone per qualcosa, è il momento che non riuscirei a farla, confessa”.

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QUESTO PALCO TI METTE ALLA PROVA

“Il palco dell’Ariston è un palco che ti mette alla prova per vari motivi”, racconta Lauro a proposito dell’emozione che si prova all’Ariston. Prima di tutto è un palco importante, sul quale sono saliti nomi importanti della musica italiana. Il teatro è un po’ una giuria, c’è il feeling con qualcuno che non ha mai sentito il tuo brano e poi in Italia c’è sempre questa cosa di dover convincere qualcuno. Poi non hai i tuoi tecnici, di questi tempi, con la pandemia. Ci sono tantissimi artisti e hai dei tecnici esterni e questo è sempre difficile. Ricordiamoci che quando si ferma un artista si fermano 100 persone dietro di lui, quelle che lavorano dietro al palco con me sono tantissime. L’artista è quello che c’è davanti, ma ci sono tante persone che ti coprono le spalle”.

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MI PIACEREBBE CONDURRE IL FESTIVAL

"Non penso di poter aggiungere nulla a ciò che hanno fatto Baglioni e Amadeus. È un festival che accoglie i giovani, che propone la musica attuale”, spiega l’artista, quando gli chiediamo se gli piacerebbe condurre la kermesse festivaliera. “I giovani oggi vogliono andare al Festival perché ha generato dei successi reali, è realmente successo qualcosa dopo il Festival, ha dato tanta visibilità reale. Mi piacerebbe perché è stato fatto un grandissimo lavoro e io potrei arrivare su una strada già spianata e mettere semplicemente un mio tocco personale”.

achille lauro cover ipa

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