Flo e le sue Brave Ragazze senza paura, un disco che è un romanzo

Musica

Fabrizio Basso

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Melodie emozionanti, testi profondi ma soprattutto espressioni di un punto di vista femminile indomabile e coraggioso. Autrici e protagoniste di queste canzoni dell'artista napoletana sono donne divise tra grandi successi e grandi solitudini, pietre miliari della nostra musica e della nostra cultura. L'INTERVISTA

Uno spoon river al femminile. Ma senza quote rosa. Donne che sono un esempio, con la loro forza e le loro fragilità. Floriana Cangiano, in arte semplicemente Flo, dona nuova vita a figure che sono pregne di contemporaneità. Con la complicità di Michele Maione ha chiamato a sé, tra le altre, Gabriella Ferri e la Regina degli Emigranti, l'epica Gilda Mignonette, colmando di un significato suo vite altrui. Un'opera coraggiosa, vibrante, che al quarto ascolto ancora dona nuove sfumature. E', Brave Ragazze, un album destinato a restare, un lavoro di ricerca e di poetizzazione, un'opera di memoria che dovrebbe arrivare nelle scuole. Flo rende epico il vento di un pomeriggio d'estate, trasforma in vita la pioggia che sa soltanto cadere.

Floriana partiamo dalla storia dell’album: quando nasce e come ci hai lavorato?
Nasce molti anni fa come idea, quando non immaginavano che le mie storie in forma di appunti potessero diventare un disco. Mi immaginavano un giorno a fare un progetto da interprete. Col primo lockdown era appena uscito un album e mi sono detta: ora che faccio? Ho ripreso gli appunti e con quelle donne ho iniziato a dilagare. Ci ho lavorato a distanza con Michele Maione, una collaborazione su Skype che ci ha resi ancora più vicini.
Molti momenti dell’album sono autobiografici, oltre a fare la cantautrice hai dovuto fare anche l’indagatrice dell’anima e dei ricordi: è stato difficile?
No perché scrivere e cantare per me è quotidianità fin da bambina, sono abituata a osservare gli altri. E' stato più difficile quando ho registrato poiché temevo di non sentirmi all’altezza; poi ho compreso che le cose vanno fatte senza timore ma con rispetto.
Tu dici che quando scrivi una canzone sai già come sono andati i fatti: ti viene mai la voglia di cambiare il finale, almeno nei desideri?
Sì, sai come sono andati i fatti ma oggi capisco che quello è accaduto sei anni fa lo percepisco in modo diverso. Col tempo assume un altro significato e diventa da triste ad allegro oppure da allegro a melanconico.
Come hai scelto le quattro protagoniste? Immagino la lista dei nomi fosse lunga.
Sono partita dalla storia umana per poi raccontare di quel personaggio qualcosa che non si sa. Narro avventure: di Violeta Parra tutti conoscono Gracia a la Vida ma pochi sanno che ha speso sui soldi, fallendo, per costruire un teatro; la cantante Gilda Mignonette era famosissima in America, mai ha imparato l'inglese, ed morta in mare tornando a casa, voleva essere seppellita a Napoli e la sua lapide sono le coordinate geografiche. Ci aggiungo che ho identificato le canzoni che erano di più nelle mie corde.
Nella vita quotidiana ti senti selvaggia come Boccamara? Lei avvelena col morso e tu con le parole?
Sono così, mi sento molto selvaggia. Vivo all’aria aperta, amo la natura, la calma e la tranquillità. Vivo ad Anzio. Sono selvaggia e istintiva, tutto in me è immediato e di sensazioni.
Davvero metteresti questo mondo sottosopra?
Le cose per cambiarle le devi osservare bene, di certo rallenterei l’andamento delle cose. A volte è utile andare piano. Siamo bombardati dall’esigenza di fare uscire le cose, io lo faccio perché non sono pigra ma la gente esige il tempo di ascoltare e portare a casa i ricordi.
Siamo ancora schiavi di un mondo dominato da venenos comentarios?
Ci resto ancora un po’ male ma non troppo. Faccio questo lavoro da anni e ormai non me la prendo più di tanto. Sono permalosa ma se si critica una idea ci sta, quello che non accetto, e non faccio, è parlare senza sapere.
Il giorno in cui ti ho lasciato sono stato io a vincere è un urlo di speranza: dove nasce la consapevolezza che la fuga è salvifica?
In me! Perché tutte le volte che sono scappata da qualcosa ho poi trovato un qualcosa di meraviglioso; ti dico che sono scappata da un matrimonio una settimana prima delle nozze, avevo 24 anni: avevo realizzato che non avrei potuto fare la cantante. Ho poi trovato qualcosa di più grande, stare solo con te stesso apre la mente.
Hai scoperto quanto costa la luna stasera?
No però il giorno in cui ho incontrato questa Maddalena in Sud America è stato folgorante: parlavo con una ragazza che aspettava seduta in un bar, poi ho capito che era lì ad aspettare clienti. Era un travestito e mi ha toccato questo incontro. Uno del proprio corpo fa quello che vuole ma se sei povero non è sempre è una scelta.
Come ci si avvicina a Violeta Parra?
Ho ascoltato solo la sua versione del brano per non farmi condizionare. Ho cercato di capire il sentimento, chi ha attraversato tempeste importanti come è successo a me sa che queste cose hanno senso se i dolori e i lutti i attraversano, se non sei stato libero per necessità. È una terapia e arriva, il pubblico lo sente.
Credo che a Gabriella Ferri sia mancata spesso l’aria della libertà: a te?
No. Oggi no e ne sono felice. Vorrei essere più nota e lavorare meglio ma vivo un momento in cui dico no a tutto quello che non mi interessa. Un po' più di notorietà mi permetterebbe collaborazioni importanti. Ma sono fortunata di essere libera, ho la vita che desideravo.
Cosa è cambiato tra Bocca di Rosa e le tue malamaritate?
Purtroppo niente, c’è sempre la tendenza a giudicare e additare chi fa scelte che non condividiamo. Ci sono passata anche io. Certo oggi gli uomini sono più sensibili, prima dovevamo preoccuparci di essere troppo femministe e essere considerate fastidiose. Oggi c'è una sensibilità differente, gli uomini hanno capito capito che non è una guerra tra maschile e femminile, ma è per stare meglio, la donna frustrata è negatività per la società e non solo per la persona che ha a fianco.
Per altro in Malamaritate tocchi anche il tema degli abusi da parte di religiosi: è un tema attuale e doloroso, come ti ci sei avvicinata? Hai usato una grande delicatezza.
A Firenze mi hanno raccontato di un ricovero per prostitute che oggi è il Teatro del Sale. Spesso queste donne di vita ormai anziane preferivano tornare in strada che essere molestate da chi doveva accudirle. E’ una canzone del 2016.
Se le brave ragazze vanno in paradiso e quelle cattive dappertutto: da che parte stai?
Sto tra le brave. Mi sono posta la questione: per me essere brava è il coraggio di fare qualcosa. Le cattive non fanno nulla.
Che succederà nelle prossime settimane? Possiamo ipotizzare un secondo volume di brave ragazze oppure uno di cattive?
Se il covid non ci ferma abbiamo dei concerti: Milano, Napoli, Modena e Roma sono le prime. Intanto sto lavorando a un altro progetto, sto studiano gli appunti e vorrei finalizzare per prossimo inverno. E resterò nel mondo delle brave ragazze.

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