In Evidenza
altre sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Cassandra, ceffoni per Ti Auguro Tutto il Peggio che c'è: il video

Musica

La fine di una relazione porta con sé sentimenti tossici, scorie che non andranno via velocemente. E porta anche schiaffi. Il video è presentato da un testo della band

Condividi:

I Cassandra nascono a Firenze e non potrebbe essere altrimenti; i fratelli Ravazzi

non hanno granché di cui parlare a parte scambiarsi stracci di melodie in inglese

maccheronico e insulti, si unisce anche Giovanni Sarti un po’ perché divertito da

questo teatrino familiare e un po’ perchè quelle canzoni così brutte non gli sembrano. Suonano, suonano e ancora suonano fino a che il palco diventa quel luogo dove si sentono a casa in tutto e per tutto, tanto che in alcune date fuori porta si vedono costretti a passare la notte a dormire sullo stesso palco dove avevano suonato, a volte per risparmiare, a volte per le proibitive condizioni di fine concerto. A zonzo nei locali fiorentini, conoscono il loro produttore Marco Carnesecchi. Si “annusano” per un po’ e a breve inizia una collaborazione fatta di paternalismo spiccio e grande sensibilità artistica.

 

Inizia un lavoro che porta i Cassandra a sviluppare la loro cifra stilistica: un pop,

che affonda le sue radici nella tradizione dei grandi cantautori italiani - da De

André, passando per Dalla, Conte, Fiumani, Cremonini, Baustelle, I Cani fino ad

arrivare a Calcutta - che incontra un’attitudine rock derivata dagli ascolti spasmodici

di Rolling Stones, Oasis, Kasabian, The Strokes. Il fondale della loro produzione

artistica è inevitabilmente Firenze, vissuta in maniera viscerale con le sue luci e

ombre, con la sua bellezza messa in vetrina e svenduta a orde di pigri turisti, le sue

polemiche, le sue piazze che si svegliano di notte e le sue periferie industriali.

Nel 2021 arriva l’incontro con la famiglia della Mescal ed è amore a prima vista.

Dopo una fugace ma intensa apparizione ad X Fatcor dove senza tanti fronzoli,

portano il loro approccio “sporco” in televisione, è il momento dei due singoli: la

croccante Kate Moss e la più melanconica Novembre, le due facce della medaglia

Cassandra. Se Kate Moss è l’ariete per aprire la porta e arrivare al pubblico, con il

suo ritmo vagamente danzereccio e il testo tra l’esoterico e l’ammiccante,

“Novembre” varca la porta in punta di piedi, richiamando atmosfere cremoniniane

nella melodia e uno sguardo al rock-pop d’oltremanica nell’arrangiamento.

Inizia anche una collaborazione grafica con Ginevra Boni, che da forma al mondo

Cassandra fatto di surrealismo urbano e colori accesi.
 

Ed eccoci al terzo capitolo: Ti auguro tutto il peggio che c’è è un pezzo dal

sapore agrodolce, dove l’amarezza per una storia buttata incontra l’ironia tipica

della riva d’Arno. La fine di una relazione porta con se sentimenti tossici, scorie che non andranno via velocemente, parole che non avremmo mai voluto dire e alla fine quello che possiamo fare è raccogliere i cocci, darsi degli stronzi e se ci riesce, scrivere un pezzo, che almeno ci strapperà un sorriso amaro. A dare un’immagine a tutti questi sentimenti, ancora una volta, ci pensano i ragazzi del Blanket studio che, per il video trovano una formula inequivocabile ed efficace: schiaffi per 2.20 min, come una sorta di calvario, un’espiazione da fine storia. Gli schiaffi sono tutti meritati.