La cantante, arpista, compositrice e arrangiatrice nel nuovo album fa un piccolo capolavoro di destrutturazione. Impreziosito dalle sue composizioni Preghiera e L'Invasione di Farfalle
Giocasse a pallone, anziché fare la musicista, Giuseppina Ciarla sarebbe la rigorista della sua squadra, perché è impareggiabile nello spiazzare. La differenza è che anziché spiazzare una sola persona, il portiere, lei spiazza, ogni volta che rilascia musica, migliaia di fan nel mondo. Non fa eccezione il fresco lavoro A Ticket Home, un album che è un intarsio di raffinati arrangiamenti impreziositi da variazioni melodiche, ricami e sostituzioni armoniche che elevano gli standard jazzistici a un livello superiore. Su queste trame già di per sé ipnotiche poggia la voce seducente dell'artista barese, capace di trascinarci in un viaggio quasi epico, dove a farci da Virgilio troviamo, traccia dopo traccia e tra gli altri, oltre of course a Giuseppina, Astor Piazzolla, Joan Baez, Michael Jackson ed Ennio Morricone. Va sottolineato che per un musicista di impostazione classica, quale è la Ciarla, questo è un grande atto di coraggio, quasi un violenza alla propria natura, una evasione dalla protettiva e accudente confort zone.
A Ticket Home è un progetto discografico totalmente autoprodotto, la cui tracklist consta di undici brani, fra cui Oblivion (Astor Piazzolla – solo strumentale), Que Sera, Sera (Ray Evans-Jay Livingston), In Cerca di Te (Gian Carlo Testoni-Eros Sciorilli), Maria Marì (Eduardo Di Capua-Vincenzo Russo), Nature Boy (Eden Ahbez), Bella Ciao (canzone popolare), The Ballad of Sacco and Vanzetti (Joan Baez-Ennio Morricone), Billie Jean (Michael Jackson) e Libertango (Astor Piazzolla – solo strumentale). Tutti i brani sono stati (ri)arrangiati ad hoc da Giuseppina Ciarla, mentre Preghiera e L’Invasione di Farfalle sono due intense canzoni partorite dalla sua spiccata sensibilità artistica
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