Il singolo è il frutto di un sogno maturato una notte, la vigilia del compleanno dell’artista. E’ stato per lui un momento felice in un periodo infelice, una boccata d’aria fresca. Lo accompagna con le dieci canzoni che gli ricordano l'adolescenza
Blink 182 - Whats my age again
Ogni volta che l’ascolto mi da la stessa adrenalina della prima volta. Penso non ci sia traccia più elettrizzante, un vero e proprio pugno nello stomaco. 2 minuti e 28 secondi di pura goduria, unita a tanta nostalgia della mia adolescenza. E poi il grande quesito che il testo della canzone ripete: “Quale è la mia età?!”. Un inno alla vita.
Llinkin park - In the end
L’esordio ufficiale nel mercato discografico mondiale, singolo contenuto nel disco Hybrid theory uno dei dischi crossover più belli mai realizzati. Una canzone che parla di fallimenti dovuti a difetti di personalità. Una tematica che tocca spesso i teenagers ma con un sound che fa venire voglia di alzarsi e combattere dopo una caduta. Chester Bennington era maestro nel raccontare determinate problematiche.
Maroon 5 - She will be loved
Non è tra i miei gruppi preferiti, ma devo ammettere che a 14 anni questa canzone mi faceva venire voglia di innamorarmi. Quasi una ballata che scava nell’anima, il testo racconta appunto di un ragazzo che s’innamora di una lei che però è fragile e confusa. Un classico dell’adolescenza insomma, che comunque dopo 17 anni dall’uscita riesce sempre a suonare attuale. Usata più e più volte per conquistare ragazze durante le feste del liceo.
The Weathus - Teenage Dirtbag
Una canzone che appare felice e spensierata ma ispirata al mondo dei ragazzi nerd, emarginati e spesso bullizzati. Ci si sente spesso cosi a 15 anni, soprattutto se sei bruttino per le ragazze come dice il testo. Pero il ritornello fa volare e soprattutto il bridge della canzone rimane fisso nella mente, un invito che fa “i’ve got 2 tickets to Iron Maiden, baby!”.
Green Day - Good Riddance (time of your life)
Una ballata esagerata e strappalacrime della band Californiana, che con uno dei loro cavalli di battaglia mi ha accompagnato nella mia adolescenza. Nasce dalla rabbia che descrive Billie Joe, ma anche dall’addio dei tempi passati, da una separazione dolorosa. Quante volte ho pianto ascoltandola, mi capita ancora riascoltandola.
Eminem - Lose yourself
Ricordo ancora che dopo aver visto il film “8 Mile” comprai tutte le felpe di due taglie più grandi. Mi sentivo lui. E poi con un riff di chitarra come quello di lose yourself, così cattivo e battagliero, ideale per quando dovevo tirarmi su il morale e prendere un po’ a pugni la vita adolescenziale. Uno di quei pezzi che dopo 20 anni, se lanciato a qualche festa, viene cantata a squarciagola da tutti.
Oasis - Wonderwall
Esiste un ritornello più potente di questo? Credo di no. Fa venire voglia di abbracciarsi e cantarlo forte insieme. Uno dei gruppi che mi ha formato artisticamente, la fantastica storia dei fratelli Gallagher, delle vere leggende.
Canzone rappresentativa di una generazione, uno scorrere di emozioni e sentimenti da dedicare alla persone a cui vogliamo bene o addirittura che amiamo. Pietra miliare.
Blur - Song 2
Un bel pretesto per fare casino, ottima per pogare e sfogarsi. Un riff di chitarra assurdo che si distacca da loro genere di origine, il britpop. Presente anche in uno dei videogiochi migliori della mi infanzia ovvero Fifa 98! Impossibile non averla ascoltata da ragazzi mentre si saltava sul letto della cameretta.
Red Hot Chili Peppers - Under the Bridge
Il mio pezzo preferito dei Red Hot Chili Peppers. Lo ascoltai per la prima volta a 12 anni, avevo il loro disco masterizzato. Capii solo anni dopo che il testo della canzone raccontava dei problemi di dipendenza dalle droghe da parte di Anthony Kiedis, il frontman. Una dichiarazione d’amore alla sua città natale Los Angeles, un momento di solitudine raccontato in maniera sublime. Poi la traccia è prodotta da Rick Rubin, una garanzia!
Nirvana - Smells like than spirit
Pur avendola ascoltata la prima volta all’età di 10 anni, è la traccia che mi ha fatto più compagnia durante la mia adolescenza. Cobain la scrisse denunciando il fatto di sentirsi inerme davanti a una rivoluzione giovanile. Una tematica sempre valida, ci si è sentiti un po’ tutti cosi, soprattutto quando si è teenager. Canzone immortale.